Io non mollo sulla questione di come Monti, Grilli e Bondi (MGB) stanno gestendo l’operativita’ della spending review (perdonerete gli accenti ma sto scrivendo da tastiera americana, e per di piu’ di nascosto che se mi beccano in vacanza a lavorare mi uccidono! in realta’ questo e’ divertimento ma vallo a spiegare …).
Nel senso che vorrei capire come tutt’ad un tratto da zero ispezioni sul territorio si possa passare a migliaia di ispezioni come quelle fatte dal team di Obama descritte in un post precedente.
La questione e’ essenziale come ha fatto notare anche Giarda sottolineando di fatto qualcosa di noto: meglio non fare la spending review se questa e’ fatta male. Perche’ la spending review e’ favolosa quando fatta bene: non e’ recessiva, crea spazio fiscale per minori tasse o maggiore domanda pubblica che addirittura aumentano il PIL, e dunque piace anche ai tedeschi…. Ma e’ disastrosa quando e’ fatta male: e’ recessiva, dunque fa aumentare rapporto debito-PIL e dunque … non piace ne’ a me ne’ … ai tedeschi. Perche’ ? L’ho gia’ detto tante volte, scusatemi se non lo ripeto (rileggete per esempio qui). E i mercati che vedono una spending reviw fatta male, beh, sono pazzeschi i mercati, hanno le antenne a mille quando si tratta di individuare le debolezze dei deboli (tanto quanto sono codardi e incapaci di vedere il marcio nei potenti): gli spread non scendono, salgono.
Per essere fatta bene, la nostra spending review, non puo’ essere fatta dall’alto, dagli uffici di Via XX Settembre di Bondi: dobbiamo sguinzagliare ispettori ispettori ispettori dovunque si acquisti con soldi pubblici. Si’, come fece Obama.
Mi direte, ce li abbiamo gia’ gli ispettori? Forse si’, ma a guardare cosa e’ stato fatto nel passato non si direbbe. Quindi abbiamo bisogno – per mille motivi – di trovarne di nuovi, spendendo poco. Ma molto comeptenti, duri come l’acciaio nel rigore, esperti e furbi come i capitani di mille traversate.
Impossibile? Nulla e’ impossibile, come al solito, per chi vuole veramente fare le cose.
Ecco come. Sappiate che ….
L’Amministrazione della P.A. si avvale di personale militare in congedo per ripianare esigenze che non possono essere soddisfatte con l’impiego di personale in servizio. Detto personale può essere impiegato, a seguito di specifico richiamo in servizio, prevedendone il richiamo con assegni o senza assegni.
L’attuale assetto dell’istituto della c.d. ausiliaria prevede la possibilità di utilizzare il personale militare in congedo, in detta posizione di stato giuridico, oltre che dall’amministrazione della Difesa anche da parte di altre amministrazioni che devono avanzare formale richiesta al Ministro competente, con il limite dell’impiego in incarichi adeguati alla categoria, al ruolo di appartenenza, nonché al grado rivestito dal militare.
L’ausiliaria consente all’amministrazione di disporre del personale della relativa categoria per un periodo massimo di cinque anni. Per tale periodo il militare in congedo manifesta la propria disponibilità a prestare servizio nell’ambito della provincia di residenza, presso l’amministrazione di appartenenza o altra amministrazione, a seguito di richiamo in servizio disposto con decreto del Ministro della difesa di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro della funzione pubblica.
A fronte degli obblighi di disponibilità e di quelli eventuali di servizio, l’Amministrazione garantisce, come controprestazione, un’indennità annua, in aggiunta al maturato trattamento di quiescenza.
In un contesto di razionalizzazione della spesa non va sottostimata la possibilità che l’istituto offre di fruire delle prestazioni di personale altamente qualificato a costi verosimilmente molto contenuti (i relativi oneri sono limitati alla corresponsione del solo compenso per lavoro straordinario effettuato e per eventuale trattamento economico di missione).
Per quanto concerne, in particolare, il settore dei controlli, ed eccoci al dunque, il Dicastero della Difesa, nel cui ambito opera, tra l’altro, un Ufficio Centrale per le Ispezioni Amministrative che già si avvale anche di personale militare dirigente richiamato “senza assegni”, è ovviamente in grado di mettere a disposizione delle pubbliche istituzioni personale dirigente di altissimo profilo professionale per le ispezioni. Ovviamente, il numero degli Ufficiali dirigenti interessati e le specifiche professionalità necessarie, dovrebbero essere oggetto di adeguato, preliminare approfondimento. In ogni caso, in una prima fase sperimentale, l’eventuale individuazione di 15/20 unità, coordinate da un dirigente militare di adeguato livello, parimenti in ausiliaria e richiamato “senza assegni”, non dovrebbe costituire un particolare ostacolo ai fini di un impiego istituzionale i cui costi potrebbero risultare effettivamente molto contenuti.
Allora MGB: che ne dite? Si puo’ fare? Come direbbe Obama: Yes, we can.










