Nel programma dei Viaggiatori sulla Scuola cercheremo di modificare in maniera clamorosa la quantità di informazione a disposizione dei ragazzi al momento della scelta chiave del liceo (per sapere come dovrete aspettare l’uscita del Programma, pazientate).
Perché, come abbiamo detto tante volte su questo blog, le pari opportunità passano in maniera decisiva per un aumento dell’informazione a disposizione del giovane studente al momento delle scelte scolastiche chiave, specie per lo studente proveniente da situazioni economiche più difficili e con genitori che non hanno fatto studi simili a quelli a cui pare essere naturalmente predisposto.
Oggi leggo l’articolo di due economisti dell’Università di Toronto che hanno esposto un ampio gruppo di studenti liceali canadesi nelle scuole più povere ad un esperimento: metà di questi hanno assistito ad un video di 3 minuti su internet che chiariva loro i vantaggi economici e i costi effettivi di proseguire l’istruzione dopo la scuola (tutta informazione ottenibile comunque sul web). L’altra metà no.
I risultati sono clamorosi: gli studenti esposti al breve video, tre settimane dopo, rispetto a quanti non esposti al video, rivelano aspettative maggiori sui vantaggi dell’andare all’università, credono di più di poter ottenere borse di studio, credono di meno che la ragione per gli studenti di non andare all’università è quella dei costi delle rette, sono più disposti a sostenere che aspirano a completare un corso universitario. L’effetto è maggiore per quelli inizialmente più insicuri sulle loro decisioni future.
E non basta: il fatto che questa informazione c’è on line ma gli studenti appaiono più informati dopo aver partecipato all’esperimento significa che i giovani poco abbienti, se non spinti, non acquisiscono facilmente informazione rilevante.
Ci sono voluti 20 dollari a testa per farli partecipare all’esperimento per rischiare di cambiare per sempre e per il meglio il loro futuro. E con il loro, il nostro.
Insomma, a venti dollari e con tre minuti si compra un futuro per i giovani meno abbienti. Mamma mia, quante cose si potrebbero fare a governare bene.
27/11/2012 @ 08:43
Grazie, professore…proprio un buon messaggio di cambiamento.
27/11/2012 @ 12:56
Piú che i 20 dollari, fatto comunque molto significativo, emerge ancora una volta la disparità di accesso alle informazioni, non intese come cronaca e sport, ma come best practice di vita vissuta e realtá. In questo buon governo e nuovi media possono enormemente fare.
27/11/2012 @ 16:24
si