Sono in viaggio, scriverò a intermittenza. A Copenhagen, bella quasi come Stoccolma. In aereo ho letto il bell’articolo sull’importanza dei Presidi nelle scuole americane. I presidi come leader di cambiamento. La leadership è un’arma in più per avere un impatto sulla vita dei giovani?
Michele Placido nello stupendo Mery per sempre
Dividendo le scuole a seconda della presenza di studenti più poveri, gli autori dimostrano come al crescere della povertà degli studenti della scuola la variabilità nella qualità dei Presidi (misurata dalla qualità dei voti degli studenti al netto di tutti gli altri fattori che possono influenzarla) aumenta. Due possibili spiegazioni: o le scuole dove ci sono studenti più poveri “attraggono” presidi meno bravi oppure i presidi meno bravi si distribuiscono in tutte le scuole ma fanno danni più rilevanti nelle scuole dove ci sono studenti più poveri (o, detta in altro modo, i presidi più bravi hanno in quelle scuole impatti più rilevanti via leadership, l’”arma” in più).
L’altro risultato che mi pare importante sottolineare è che un aumento della qualità del Preside si traduce sì in un miglioramento della crescita dei voti medi degli studenti ma minore di un aumento della qualità del singolo insegnante. Ma, ecco la cosa affascinante, gli insegnanti impattano “solo” gli studenti della loro classe, mentre l’impatto dei Presidi è su tutti gli studenti della scuola, con benefici complessivi ben più ampi del singolo insegnante.
Ultimi punti: 1) specie nelle scuole più povere i Presidi più bravi paiono influenzare la qualità della scuola rimuovendo i professori meno bravi e trattenendo quelli più bravi e 2) nell’analizzare la transizione di scuola in scuola si vede anche che i Presidi meno bravi passano di scuola in scuola senza essere “rimossi” dal loro incarico.
Si ritrovano i nostri Presidi e insegnanti in questa analisi per gli Stati Uniti?
E quanto e come possiamo incoraggiare l’arrivo di bravi Presidi in contesti difficili?
09/02/2012 @ 15:10
Il PRESIDE si chiama adesso DIRIGENTE e ha dei poteri ampi ma che non incidono più di tanto sulla qualità del sistema scuola. Per forza, quando una scuola non può pagare straordinari, né comperare materiale didattico (senza citare la carta igienica……….che poi é vero) o altro, ma quale potere vogliamo dargli a questi ex Presidi ? che per non perdere studenti e pertanto soldi, fanno promuovere anche i somari ! e che si trovano a capo di Istituti sempre più grandi (anche 1500 studenti !!!) impossibili da gestire, questo grazie ai magnifici tagli del presunto genio (incompreso) Tremonti…….
La verità é che la SCUOLA non interessa se non come parcheggio studenti; stipendificio sicuro del personale, non certo come l’Impresa più importante della nostra società…..
09/02/2012 @ 15:16
bene. quindi possiamo lavorarci sopra, che dice?
09/02/2012 @ 15:34
Caro Prof. certo che possiamo lavorarci………….ma temo che l’argomento sia uno di quelli che non “tirano”, e questa nostra società italiana, degnamente rappresentata da una classe politica indecente, e fino a Dicembre da un Ministro di settore davvero PERFETTO (!) per il ruolo ……non capisca la gravità della situazione né l’importanza del problema.
09/02/2012 @ 17:39
Ha ragione, pare che oggi l’istruzione sia un argomento da salotto di quella minoranza che sarà sempre minoranza…Ma lavoriamoci ugualmente tanto la maggioranza là sta!
Il prof. Piga ha lanciato un appello per l’occupazione dei “giovani” in vista di un Rinascimento? e quale più bel rinascimento se non quello che deriva dalla cultura e dalla conoscenza?
Avanziamo la proposta che una parte di questi giovani, selezionati in base a requisiti tipo laurea in determinate materie ecc, lavorina per il tempo prolungato degli studenti delle scuole elementari e medie. Non lo si può fare a sucola perché si sommerebbero costi di gestione, riapriamo le biblioteche comunali, gli oratori, spazi pubblici in disuso!
Sarebeb bellissimo! tre volte la setitmana per tre ore..quanti compiti e quanti approfondimenti si possono fare? tantissimi!
13/03/2012 @ 13:04
Sottoscrivo l’appello