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La ripresina che uccide

I numeri dell’ultimo Bollettino Economico della Banca d’Italia?

I soliti.

Uno scenario roseo assai, trainato da una crescita che si fonda sulla delega al resto del mondo di salvarci (un export  che speriamo salga di 3% nel 2014 e di 4,4% nel 2015), l’unica fonte di domanda che spingerebbe le nostre imprese a ricominciare a credere nel futuro ed investire, con gli investimenti che ripartono alla grande (da -5,2% nel 2013 a +2,2% di quest’anno). Il perché la domanda pubblica è lasciata al palo rimane il segno ideologico di governi incompetenti che per paura di spendere male non provano a spendere bene.

Ci condannano, questi dati, ad esultare per una crescita economica 2014 del +0,7% (stima già più pessimista di quella finta governativa del +1%) che ben presto si tramuterà in numeri negativi (resto del mondo non permettendo), con il terzo anno di recessione consecutiva. La stima di Consensus, citata dalla Banca d’Italia, è già allo 0,5%. Aspettiamo rassegnati.

Ma c’è ovviamente una verità che nemmeno il finto ottimismo della burocrazia un tempo faro d’indipendenza riesce a nascondere: la disoccupazione sale addirittura ancora nel 2015, schiacciando i giovani. E con loro muoiono le altre giovani di quest’economia, le piccole imprese. Basta guardare ai numeri: è una ripresina monca che uccide chi potrebbe dare di più al Paese, le piccole imprese. Che non investono, manco morte, come mostra il grafico sottostante.

Le ragioni di questa ripresina monca? Basta leggerle nelle parole chiare di un passo del Bollettino:

Già, la domanda interna. E chissà perché, l’unico modo per far ripartire il volano (italiano ed europeo) della domanda interna da cui dipende una grande parte dell’economia, gli appalti pubblici, sono bistrattati. Mentre Obama elegge la nuova Presidente del Ministero della Piccola Impresa che riserva il 23% degli appalti alle piccole, facciamo trastullare leader incompetenti col gioco della ripresina monca che uccide il futuro. Quanto tempo sprecato, quanti giovani persi per strada, quante PMI morte per sempre. Leader pieni di parole per giovani e PMI, leader vuoti di fatti per giovani e PMI.

2 comments

  1. Pingback: Linker » 2013: l’anno nero della piccola impresa

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