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Quelli che la crescita nel 2014 oh yes

L’esito del PIL dell’area dell’euro del quarto trimestre 2012 è stato debole, con una contrazione trimestrale dello 0,6%. Il declino è stato largamente dovuto ad una caduta della domanda interna ma anche ad un calo dell’export…. I dati e gli indicatori recenti mostrano che la debolezza economica si estende alla prima parte dell’anno 2013… una graduale ripresa dovrebbe avvenire nella seconda parte dell’anno … ma lo scenario economico per l’area dell’euro rimane soggetto a rischi di peggioramento. I rischi includono la possibilità di una domanda interna ancora più debole di quanto atteso ed una lenta o insufficiente attuazione delle riforme strutturali. Questi fattori hanno la capacità di smorzare il miglioramento delle fiducia e dunque ritardare la ripresa. I governi dovrebbero continuare a ridurre i deficit pubblici …”

Mario Draghi, oggi.

*

Mario Monti, “ieri”:

Sono infatti passati 6 mesi dalla Nota di aggiornamento del Governo Monti, ancora in carica, in cui mostrava il “suo 2013″, quello che sarebbe riuscito a generare per i cittadini con la sua manovra fiscale. Ora abbiamo i nuovi dati, quelli della Relazione al Parlamento di fine marzo.

Peccato. Hanno sbagliato tutto. Leggere la tabella per credere.

In 6 mesi, un semestre, la crescita del PIL è stata sovrastimata di più di 1 per cento. Macroscopico l’errore sugli investimenti delle imprese, crollati del 2,6% invece che rimanere stabili come previsto. Idem con patate per i consumi delle famiglie.

Come dice Draghi, senza fiducia, niente domanda interna, niente reddito e PIL. L’export tiene, rispetto alle previsioni (+2,2% invece di +2,4%). Tutto l’errore di questo Governo consiste in questo, di non avere la minima idea di cosa sia la domanda interna e di cosa la determini.

Draghi crede però nella forza delle riforme. Da sempre su questo blog diciamo che le riforme fanno spesso ridere in una recessione, specie quelle fatte dal Governo Monti. Da sempre su questo blog diciamo che non si fanno riforme in recessione, specie quelle che generano ancora più paura e timore, deprimendo ulteriormente consumi ed investimenti via mancanza di fiducia.

Ma che effetto stanno generando le famose riforme del Governo Monti che ci hanno fatto perdere un anno di tempo prima di riconoscere che il vero problema è piuttosto la domanda interna? Vedere per credere, le famose riforme del governo Monti, quelle che dovevano cambiare il mondo, generando una crescita del PIL di 1% in più ogni anno, ecco cosa hanno sortito: un crollo della produttività e un analogo aumento inatteso dell’indicatore migliore di mancanza di competitività che abbiamo, il costo del lavoro per unità di prodotto. Chapeau.

Ovviamente vien da sorridere quando leggiamo (non in tabella) che nel 2014 torneremo a crescere (addirittura +1,3%, una stima in cui non crede nemmeno la Banca d’Italia). Certo, perché secondo il Governo Monti, riprenderanno … gli investimenti delle imprese (quelli su cui nel 2013 appunto ha sbagliato tutto) che cresceranno del … 4,1%.

Imbarazzanti trucchi contabili-statistici di un Governo che cerca di ingannare chi? Non lo sappiamo nemmeno, tanto non ci crede più nessuno.

Eppure queste finte stime rivelano qualcosa di importante: che l’unico modo per far girare questi modelli nelle segrete stanze del Ministero dell’Economia e generare crescita è quello di avere maggiore domanda interna. E dunque come farlo senza inventarsi maggiori investimenti delle imprese che sappiamo bene non avverranno se non in seguito alla ripresa?

Ovvio. Con maggiore domanda pubblica via appalti pubblici. L’unica domanda interna che non ha bisogno di fiducia per attivarsi ma di semplici decisioni politiche di fare gare. Ma questo Governo non vuole dirlo, così come non vuole dirlo Draghi. Ma la bellezza è che non conta il loro parere: il secondo perché deve rispettare l’indipendenza dei gestori della politica fiscale, ovvero i politici; il primo perché è stato sconfitto dal 90% dei voti contro, a causa proprio del fallimento del suo modello di riforme inutili e di austerità dannosa.

Conta solo prendere atto, come sempre, della bellezza dei dati e della loro potenza nel diradare la nebbia di trucchi ed inganni da quattro soldi di chi fa finta di avere dimenticato quanto si insegna in economia al primo anno di corso.

13 comments

  1. Di fronte a questi dati diranno: “Non si è fatto abbastanza, ci vuole più Europa” e avanti con l’austerità.
    Lei incontrò Draghi, perché nel suo discorso non disse di smettere di usare trucchi e inganni e di far finta di aver dimenticato quanto gli era stato insegnato al primo anno di economia? Perché?

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      • In effetti ha ragione, tali personaggi partecipano agli eventi l’esatto tempo del loro discorso, essendo troppo arroganti per stare a sentire gli altri.
        Quindi lei non incontrò Draghi, comunque nel suo discorso alla commemorazione del Prof Caffè non ho colto forti elementi di critica e sicuramente non nei termini che ha utilizzato sopra.

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  2. Leggo l’ “analisi” virgolettata di Draghi.
    Surreale, tipico di chi è obbligato a dire le cose e sta cercando di non dire nulla… Alla fine ecco individuata la causa: una “lenta o insufficiente” attuazione delle riforme strutturali, che “smorza la fiducia e dunque ritarda la ripresa”.
    Quest’uomo privo di qualunque ACCOUNTABILITY politica, come del resto gli altri organi decisionali europei, ETERODIRETTO al pari di questi, si permette di raccomandare la solita politica di macelleria sociale (leggi: riforme strutturali, riduzione dei deficit pubblici) rifiutandosi di accettarne una buona volta il fallimento e incurante delle conseguenze che continueranno a ricadere sulla pelle dei cittadini (?) “comuni”.
    Intanto già ci hanno fatto notare che quest’anno dobbiamo trovare le risorse necessarie a pagare la prima tranche del previsto rientro ventennale del debito. E tanto per far capire che non scherzano, ecco il Two-pack che finisce di azzerare i già minimi margini di sovranità nazionale a vantaggio di organismi mai eletti.

    A proposito del Two-pack, professore: posso chiederle cosa ne pensa, e quanti in Italia (gente comune e politici) secondo lei hanno un’idea di cosa esso comporti?
    Grazie.

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  3. Con maggiore domanda pubblica via appalti pubblici. L’unica domanda interna che non ha bisogno di fiducia per attivarsi ma di semplici decisioni politiche di fare gare. Ma questo Governo non vuole dirlo

    Ecco bene ,benissimo .(Grazie)
    Peccato che non mi sembra la linea del PD nè nella sua declinazione bersaniana nè renziana , nè del pdl , nè del m5s (grillo anzi demonizza la spesa pubblica , bisogna risparmiare!tipo la merkel insomma…)
    L’impressione che ho è che i partiti politici italiani abbiano da tempo smesso e abbandonato ogni tipo di progettualita’ politica
    nella speranza che tanto ci pensara’ l’europa , che sara’ sufficiente seguiere la ricetta dall’europa (o semplicemente fare quello che fa la germania) Ora che le prassi e le regole eurotedesche risultano inefficiaci e distruttive c’è un impasse
    tremenda , una totale mancanza di fiducia nelle proprie forze
    una coazione a ripetere le formulette taumaturgiche
    senza una vera presa di responsabilita’ , del momento di incertezza , delle scelte difficili
    Sembra che sperino -ancora- che ‘la merkel’ accertata l’inadeguatezza delle attuali politiche -fiscali procicliche-
    trovi la via giusta , ci porti fuori dai guai nel comune interesse della crescita . L’italia e i decisori politici italiani (e i rentiers e la grande finanza che ha tratto i massimi profitti da questa eurozona) si stanno , completamente, affidando – piu’ o meno consapevolmente- alla classe dirigente -poitica e anche no- germanica …
    E questo – per me – portera’ ad un disastro
    (e i politici Usa , da obama agli ambasciato agli analisti , non vogliano capirlo : che la germania e la weltanshauung tedesca non possono governare l’europa . Come si fa a non essere preoccupati dopo avere visto come hanno gestito la crisi greca che NON avrebbe mai dovuto essere un problema? )

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  4. Caro Piga,
    una delle cose che più mi hanno irritato del governo Monti è stato che la famosa spending review non ha neppure cercato di bonificare tutta quella verminaia di spese pubbliche alla Fiorito o alla formichiera che ci costano decine e decine di miliardi e sulle quali è basato il potere del Banana.
    A dimostrazione che il Monti è un uomo di destra (ancorchè pulita) che va a spremere sempre e solo i poveracci. Insomma un altro sostenitore della tassa sul macinato …
    Un cordiale saluto Piuma

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  5. Stefano Caiazza

    07/04/2013 @ 09:09

    Trovo molto belli e informativi i post nei quali confronti stime e/o dichiarazioni nel tempo. E’ solo l’analisi storica, e non puntuale, ad evidenziare i meriti o i fallimenti.
    Soprattutto inchiodi nella triste “verità”(?!) dei numeri, l’inconcludenza dell’azione del Governo.
    Bravo Gus.

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  6. L’azione del governo Monti è stata coerente con il suo vero obiettivo: nel breve periodo stabilizzazione saldo CA via minori importazioni. Nel lungo periodo aumento esportazioni tramite recupero competitività di prezzo via minori costi (deflazione salariale) inseguendo il modello mercantilista tedesco. In altre parole la recessione era voluta, considerata necessaria per fermare debito privato estero. La critica a Monti su riduzione del Pil, calo dell’occupazione, aumento del debito pubblico a mio giudizio non coglie il vero punto.

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  7. GianMarco Tavazzani

    09/04/2013 @ 13:33

    Non te la prendi, vero, Gustavo, se adotto il ‘silenzio assenso’ e quindi mi fo’ sentir solo quando ho dubbi?
    Il mio dubbio è sulla spesa pubblica tramite appalti e per due ragioni:
    1) senza la certezza del pagamento a breve, parteciperanno solo imprese colluse con le mafie, riccamente finanziate e che useranno le T.A.V. per riciclare, imprese in grado di spartirsi gli appalti e deciderne gli importi; conto di non dover fare esempi fino al più stupido sottopasso della ferrovia a Monza, appaltato ad un valore che ho stimato grossomodo d’un ordine di grandezza maggiore ai costi avessi dovuto farlo io, in un tempo 20 volte maggiore, il fallimento della ditta siciliana che lo aveva vinto e realizzato senza pagare i fornitori locali… ti sto annoiando vero? Hai ragione, scusa!
    2) ORA mancano i soldi già per pagare i vecchi creditori (senza scendere nella DOVEROSA distinzione tra chi ha fornito onestamente e chi no!) quindi, pur concordando sulla necessità di dar occupazione a chi desidera solo lavorare, non importa se tanto a fronte di poco, ho in mente modalità ben diverse dall’appalto a società private e, DIO M’È TESTIMONE! (detto da un ateo ma questi son dettagli), NON perché io sia un ‘comunista’.
    La fiducia poi (“senza fiducia, niente domanda interna, niente reddito e PIL”), una volta persa, ben si sa che occorra tempo per riacquistarla ma resta il fatto che -anche CON la fiducia- senza liquidi niente domanda interna e senza discernimento niente spese produttive, investimenti UTILMENTE strutturali (anche nelle famiglie si fan le T.A.V. ed i ponti sugli stretti, va’ là!), quindi usiamo gli anni di vacche magre per studiare zootecnia, oculatezza, parsimonia!
    E magari riflettiamo meno sguaiatamente sul concetto di ‘decrescita felice’, come già lo sta facendo la generazione di mio figlio che mi risponde di sognar una Opel Ampera anche se si potesse permettere una Lamborghini! (esteticamente per suo padre son entrambi dei cessi ma qui ci portiamo su altri valori difficilmente commensurabili)

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