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Quaranta motivi per (provare a) pensare positivo…

Dal Viaggiatore Fabrizio Padua riceviamo e volentieri pubblichiamo

Quaranta, tanti sono i prodotti metalmeccanici e dei mezzi di trasporto in cui l’Italia batte la Germania per surplus commerciale con l’estero, qui cioè l’Italia (udite un pò) supera la mitica Germania. In un momento di grande crisi anche della meccanica alcune realtà industriali riescono a sopravvivere con l’export, con la qualità e una oculata gestione commerciale internazionale. E quali sono queste aree di vera eccellenza italiana di cui parla il Sole24ore nel rapporto 2011 pubblicato il 15 gennaio scorso?

Ecco i primi dieci: parti di autoveicoli, oggetti di rubinetteria, macchine per imballare, parti di turbine a gas, barche da diporto (la tanto bistrattata nautica…), conduttori elettrici, tubi e profilati, parti di aeroplani o elicotteri, pompe per liquidi, scambiatori di calore,….

Sono aree pregiate perchè qui non si parla di finanza creativa ma di piccole o medie imprese manifatturiere, quelle che producono sul serio, quelle che conquistano clienti e mercato a colpi di prodotti di qualità, merito di grandi professionisti della produzione e imprenditori coraggiosi.

Sono la vera trazione anteriore del nostro sistema produttivo e dovremmo metterli in testa nelle agende politiche di rilancio della nostra economia, dovremmo agevolarli sotto ogni punto di vista incluso quello  fiscale e supportarli nel loro sviluppo all’estero, come ben descritto nel programma dei Viaggiatori.

Subito dopo la Germania siamo il paese europeo con maggiore produzione manifatturiera, è una ricchezza importante da valorizzare.

Incrociamo allora questi dati con quelli pubblicati dal rapporto Unioncamere nello scorso anno (vedi sistema Excelsior – rapporto 2011) dove si dichiara che ben 117.000 posti di lavoro non sono coperti da offerta qualificata. Qui troviamo profili di diverso livello di qualifica professionale, dai posatori di materiali speciali ai falegnami, dagli elettricisti agli ingegneri informatici… complessivamente la metà riguarda l’industria e le costruzioni. Guarda caso la maggior parte di queste figure professionali sono proprio quelle cercate dalle aziende che lavorano nei 40 settori di eccellenza del nostro export: siamo alla assurdità che il lavoro ci sarebbe ma il nostro sistema formativo non sforna le professionalità che servono, esistono dei profili professionali introvabili sul mercato italiano, soprattutto nel settore manifatturiero. Anche nel mercato ICT mancano figure preziose ad esempio come i data scientist (gli esperti informatici e statistici che si occupano della analisi dei dati, dei Big Data) o i risk manager per applicare tecniche statistiche in ambito bancario o industriale, e anche questa è economia reale non finanza creativa.

Dobbiamo valorizzare oltre alle aziende di eccellenza anche quelle  scuole di ogni ordine e grado che qualificano adeguatamente i giovani in funzione della domanda del mercato che deve essere la vera e unica bussola che orienta qualsiasi decisione e distribuzione delle (poche) risorse disponibili.

Ci sono tanti giovani con testa di gran valore e voglia di lavorare (due condizioni importanti), bisogna indirizzarli nel modo giusto anche verso le scuole professionali che sono in collegamento con le aziende che hanno bisogno urgente di specialisti, il processo deve essere facilitato e reso visibile, usando soprattutto la risorse che la Rete mette a disposizione.

Ed è qui che entra la res publica, con politiche industriali e riforma della scuola che oltre a vedere il lungo periodo si occupino con urgenza del brevissimo periodo, facilitando l’incontro tra domanda e offerta del lavoro, risorsa pregiata perchè scarsa. Nel programma dei Viaggiatori ci sono tante idee su cui aprire un vero dibattito sul lavoro e sul ruolo dello Stato come erogatore di servizi utili.

Giovani, PMI, res publica: il triangolo dei Viaggiatori, un edificio che vorremmo costruire con i mattoni…  non con i derivati.

2 comments

  1. Grazie sempre a tutti coloro che impiegano il LORO tempo èper dar notizie e cercare di svegliare questo sordo popolo che popolo non è e, forse, non lo sarà mai.
    Ma ditemi, non sarebbe ora che qualcuno si muovesse per organizzare un INSIEME, non altri 170 partitelli, un INSIEME e fare corpo contro l’ignoranza, la prepotenza, l’arroganza di questi quattro-che 4 non sono- pelagalline e davvero mandarli TUTTI a casa? Non sarebbe ora? O continuiamo a dire che bla bla bla e poi bla,bla,bla……!?
    Grazie

    Reply
  2. Federico Betteni

    04/02/2013 @ 23:24

    Gentile Prof. Piga, sul web ho provato a cercare il rapporto de ilsole24ore da lei citato, aimé senza successo. Se le fosse possibile gradirei ricevere maggiori indicazioni.
    Cordiali saluti, FB.

    Reply

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