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Incompetenza comune, sadismo burocratico e masochismo italico

Non deve essere facile fare il Ministro dell’Economia di questi giorni, ma certo si potrebbe far meglio. Certo è che Saccomanni non è in buona compagnia in Europa. Mi sono andato a rileggere la nota della Commissione europea (più succinta, qui) che ha incastrato – in ordine di importanza – il Paese, Letta e Saccomanni bocciando la legge di Stabilità.

Riassumendola e ridicolizzandola un po’ come merita, fa così. L’Italia è rientrata dalla procedura di disavanzi eccessivi. Bravi. Siete anche bravi a mantenervi sotto il limite “benchmark” del tasso di crescita della spesa pubblica. Complimenti. Però, vi siete scordati la terza regola, quella del debito. Che, comunque, bravi, avete rispettato per il 2013. Però, però, per il 2014 la regola del debito sul PIL (chiamata significativamente dalla Commissione europea la regola del solo “debito”), spiacenti non la rispettate. E dunque, carissimi italiani, mancano 5 miliardi circa, lo 0,3% di PIL all’appello.

E’ un passo significativo, da non sottostimare. Avevo già scritto sul Sole 24 ore che “è de facto partito il meccanismo del Fiscal Compact che già ci obbliga a convergere verso valori del debito su PIL in rapida riduzione (un paradosso, se pensiamo che le soluzioni europee sinora adottate per l’Italia non hanno fatto che aumentarlo).” Siamo entrati in una nuova era burocratica, quella del Fiscal Compact.

Assestatosi a 132,9% nel 2013 dal 127% del 2012, il Governo proietta il debito su PIL per il 2014 al 133%, stabile. La Commissione europea al 134%. Dunque in crescita. Dunque in sforamento. Dunque fermi tutti.

Perché sale secondo la Commissione europea? Qui non c’è dubbio che la responsabilità è in prima battuta tutta di Saccomanni. Non aver presentato dove si troveranno i soldi da privatizzazioni, avendo detto che le si facevano, è un mero errore interno. Aver previsto una crescita non credibile, combinata con una deflazione crescente che abbatte il denominatore del rapporto, il PIL, era sotto gli occhi di tutti, addirittura dell’Istat che ha detto a voce alta (complimenti per il coraggio) che con questa manovra il PIL sarebbe cresciuto non dell’1,1% ma dello 0,7%. Al punto che io avevo creduto che il tutto fosse stato già negoziato con la Commissione europea per dare una goccia di respiro all’economia italiana, in un gioco delle parti in cui ci si accorda per dire “io so, io so che tu sai, io so che tu sia che io so”. Ma a quanto pare Saccomanni non aveva negoziato un bel nulla.

E’ vero che il Governo italiano non ha l’obbligo di adeguarsi a queste raccomandazioni della Commissione (in fondo siamo vicini ad una campagna elettorale europea), ma quello a cui stiamo assistendo, siatene certi, sono le prove generali per generare un atteggiamento di intransigenza verso questi sforamenti, che già dall’anno prossimi non saranno più tollerati.

Ma la vera colpa è tutta europea. E nell’Europa includo la timida Italia e la timidissima Francia che abbozzano di fronte a queste idiozie di raccomandazioni della Commissione europea, permettendole.

Se è vero che il debito su PIL sale, per la Commissione, per una “minore crescita ed una minore inflazione di quella prevista dal Governo italiano”, è bene chiedersi da dove vengono questi elementi che portano la Commissione a chiedere più austerità di quanto già non se ne faccia già. Nella Tabella 1 si legge a chiare lettere dove divergono le vedute: per la Commissione ci saranno meno esportazioni e consumi ma più investimenti privati di quanto non ne preveda il Governo europeo. Siccome i primi hanno maggiore effetto dei secondi, eccoti spiegata la crescita minore di 0,4% di PIL della Commissione, che spiega lo sforamento nel rapporto debito su PIL che ci condanna.

Il balletto di cifre nasconde un convitato di pietra: è possibile che la differenza di 0,4% sia credibile, ma perché nessuno si chiede come mai l’Italia cresce, anche nelle previsioni più ottimistiche del Governo italiano “solo” dell’1,1% quando il resto dell’area euro cresce (leggermente) di più? In parte per ragioni strutturali, la risposta è, ed in parte perché lo stesso Governo ha rinunciato a stimolare la domanda interna, riducendo ulteriormente la spesa in appalti e per stipendi, ben più di quanto richiesto dall’Europa, come la Commissione stessa ammette.

Avevo scritto allora sul Sole 24 Ore: “la regola della spesa pubblica, che pone limiti severi alla crescita di questo aggregato, ed è la ragione per la quale i governi di Monti e soprattutto di Letta hanno deciso di sacrificare addirittura la leva strategica degli investimenti pubblici, richiedeva che l’Italia nel triennio 2012-2014 diminuisse la spesa reale dello 0,8% nei primi due anni e la mantenesse stabile nell’ultimo. Niente di più. Eppure, incredibilmente, questa è invece scesa di ben più di quanto non fosse necessario: rispettivamente del 4,7, dell’1,4 e del 2,3%; diminuzioni ultronee, capaci di farci comprendere le ragioni della contestuale recessione ed instabilità dei conti pubblici che sono il segno della politica economica di questi ultimi Governi.”

Rinunciando ad utilizzare di più la leva della spesa pubblica – cosa non vietata dalla Commissione! – che ha un moltiplicatore superiore ad 1 in questa recessione, abbiamo rinunciato a generare domanda interna e PIL più di quanto non sarebbe aumentato il deficit, dunque abbattendo il rapporto deficit PIL e diminuendo, e non aumentando, il rapporto debito su PIL.

L’incompetenza e masochismo del Tesoro ci hanno portato a questo punto. Il sadismo ed incompetenza della Commissione la portano a chiedere di rimediare a questo aumento del debito da minore crescita chiedendo maggiore austerità, e dunque minore crescita e maggiore debito su PIL.

A meno che. A meno che l’Italia non si imbarchi rapidamente, pur di dire sì alla Commissione europea, in una rapida riduzione del debito su PIL con privatizzazioni a casaccio di 0,3% di PIL. Come nel 1993, 20 anni dopo, metteremo in moto politiche che finiremmo per rimpiangere, inutili per il Paese, inutili per sconfiggere la recessione, utili a chi si arricchisce spartendosi le quote dei tesori di famiglia strategici del Paese.

Basta con questa manfrina.

7 comments

  1. Massimo GIANNINI

    16/11/2013 @ 10:11

    Il debito italiano sale anche perché si sta contribuendo ai fondi salva stati (Contributo al capitale dell’ESM – European Stability Mechanism), prestiti in favore di paesi della UEM erogati attraverso l’EFSF European Financial Stability Facility e Prestiti in favore di paesi della UEM erogati bilateralmente) per oltre 50 miliardi sino al 2013 e l’Italia è contribuente netto del bilancio europeo nel quadro finanziario 2014-2020 per 24-27 miliardi (nel periodo precedente lo era per molto di più e oltre 30 miliardi) Poiché tutti questi contributi avvengono a debito gonfiano la causa della crisi che si vorrebbe “risolvere” e costano interessi. Non solo si tratta quindi di partite di giro perché si danno soldi che non ci sono pagandoci lauti interessi (cfr.spread), ma anche di un circolo vizioso per il quale poi si viene puniti dalle stesse organizzazioni (incluso vari fondi) europee alla quale si contribuisce…Non ultima per esempio l’applicazione dell’odiosa condizionalità macroeconomica. Insomma oltre al danno sul debito anche la beffa di non poter utilizzare i soldi che si contribuisce…

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    • e pensare che l’odiosa condizionalità macroeconomica
      l’ha voluta o ha insistito affichè fosse assulutamente rigida e inflessibile proprio guido carli…(da quello che ho appreso , se sbaglio correggetemi…)

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  2. Caro professore,
    per l’ennesima volta la mediocrità o debolezza professionale dei nostri politici ci spinge, a mio avviso, verso un costante ed in aumento senso del disprezzo della classe politica. Dove mi giro, ovunque, e per ovunque intendo città, cittadine di varie regioni, sento l’ennesima domanda: “Perchè continuamo ad accettare tutto questo?” “Ormai niente è più risolvibile.” “L’unica via d’uscita è una guerra civile” e così via, pensando di liberare il paese di tutti quelli che si trovano in parlamento perchè si è convinti (e condivido) che anche quei politici seri che potrebbero aver intenzione di far qualcosa di migliorativo, vengono messi a tacere dalla grande marmaglia. Ora, si ricorda l’anno precedente agli attentati delle Brigate rosse? Avvennero alcune rapine importanti, che poi alla fine si scoprì, servirono a finanziare
    le loro operazioni. Bene, quest’anno ne abbiamo avute due con bottino molto molto consistente, messe in atto da 2 commandi organizzati da persone super esperte, non certo due o tre rapinatori, diciamo così, fai da te? I giornali ne hanno parlato pochissimo, nonostante l’ammontare cospicuo del bottino, perchè? Temo che dietro a tutto questo ci sia un’organizzazione che si sta preparando, spero tanto di no, poichè alla fine le vittime sono sempre fra i cittadini, comunque se mai per disgrazia dovesse avvenire qualcosa, la colpa primaria è di chi non ha avuto la capacità di, metaforicamente parlando, battere i pugni sul tavolo a Bruxelles per difendere la nostra nazione da speculazioni internazionali, lo sappiamo tutti, in fondo forse non siamo riusciti ancora a toglierci quel senso di servilismo verso l’estero, dato da un passato di continua conquista da parte di quelli che oggi ce li troviamo seduti a fianco. Credo che l’italiano non riesca a togliersi la coperta di provinciale con tutti i suoi limiti e ristrettezze mentali. E…se uscissimo dall’Euro? Forse malissimo per noi….ma per gli altri stati membri come andrebbero le cose? Niente più esportazione perchè diventeremmo forse molto più competitivi? Sbaglio? A volte una scelta dolorosa è quello che serve per rimettere in riga chi ci sottovaluta ma serve anche a chi la fa per riprendersi un senso di dignità erispetto di sè stessi.

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    • il punto è che chi ha fatto le scelte che hanno portato a questa situzione non ha alcuna considerazione nè per il benessere comune nè per i cittadini —- a qualcuno lo status quo è servito
      a chi ha delocalizzato a chi vive sulla domanda estera a chi muove i capitali finanziari dall’estero e sull’estero…
      che ci fosse una crisi e dei danneggiati non interessava minimamente….è la solita storia del capitalismo selvaggio pre ’29
      chi puo’ se approfitta …e non c’è nessun roosevelt all’orizzonte
      solo albe dorate (o ignobili guitti che recitano da capopopolo tipo grillo)

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  3. Alba Dorata primo partito nei sondaggi.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/16/grecia-il-sondaggio-alba-dorata-primo-partito-con-il-26-per-cento-dei-consensi/780251/

    Mi raccomando evitiamo di andare in mezzo alla gente, per le strade, nelle fabbriche, nei sindacati, nelle associazioni a spiegare che una nuova società basata sulla solidarietà e su una forte mobilità sociale è possibile; che qualsiasi cosa è possibile a un popolo purché diventi consapevole e si decida a partecipare attivamente. E si rischierebbe di far venire delle idee sbagliate alla gente, magari comincebbero a pretendere che non si possano più mantenere le rendite di posizione per generazioni e generazioni…ma che scherziamo, andremmo contro i nostri interessi.
    Lasciamole fare a Alba Dorata queste cose che tanto li voteranno solo quattro straccioni.

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  4. Fabio Fraternali

    16/11/2013 @ 20:53

    Esiste ancora un italiano che ragiona ed ha il coraggio di snocciolare i problemi pubblicamente!

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