L’altro giorno Conferenza a Tor Vergata con presentazione (power point) di funzionario della Commissione Europea. Una slide cattura la mia attenzione. Titolo della slide “il problema del debito sovrano”. Titolo noioso. Poi il mio occhio però viene catturato da quanto leggo sotto: quando un paese ha un rapporto debito pubblico su PIL alto, manovre fiscali restrittive generano un effetto perverso (è questo l’aggettivo nella slide, fantastico!) che fa salire il rapporto.
Ulla. Massima attenzione, non capita spesso sentire la Commissione Europea esprimersi in questo modo sulla questione. Continua la slide. 3 sono gli effetti di una manovra fiscale restrittiva. 1) il deficit scende, il debito scende. OK, ci siamo. 2) la crescita scende (meno male, lo ammette anche la Commissione, penso io, sempre mal fidato), e sale il rapporto debito PIL. La cosa ovvia, ma interessante a pensarci, che questo effetto negativo della mancata crescita sul rapporto è tanto più forte quanto più alto è il debito pubblico su PIL di partenza (quindi in Italia è massimo l’effetto tra i paesi dell’euro!). 3) la crescita scende, il deficit sale perché partono i c.d stabilizzatori automatici che riducono entrate e fanno crescere le uscite quando l’economia rallenta. Anche questo effetto ciclico fa salire deficit debito e dunque rapporto debito PIL quando facciamo restrizioni fiscali.
Cosa succede dunque al Debito-PIL quando un paese fa una manovra fiscale restrittiva? Tutto dipende dunque da tre cose: dall’impatto della manovra sulla crescita, da quanto è sensibile il deficit di bilancio a variazioni della crescita e, infine, dal rapporto debito PIL di partenza. Applicando la formula al caso italiano, continua il relatore della CE, dove il rapporto di partenza è circa il 120% e con una (semi) elasticità del deficit alla ciclo di 0,5, basta un moltiplicatore recessivo di 0,65 della manovra per avere che il debito pubblico su PIL sale e non scende.
Tanto per darvi una idea per la Germania, con un debito attorno al 70% del PIL, gli effetti della manovra sull’economia dovrebbe essere ben più duri prima di avere un simile impatto sul rapporto: invece di 0,65 il moltiplicatore dovrebbe essere pari ad 1. Ecco dunque scoperta forse la diversa sensibilità tedesca rispetto a quella degli italiani? Ecco forse perché non capiscono perché, quando ci chiedono di stringere fiscalmente per ridurre il debito/PIL, a noi ci viene di arricciare il naso e a me viene sempre di proporre il contrario di quello che ci chiedono? Una bella espansione fiscale che generando crescita metterebbe a tacere anche i severi burocrati di Bruxelles la cui unica fissazione è quella di ridurre il rapporto debito PIL?
Ad ogni Paese la sua ricetta. Ma ora che ho pure l’autorizzazione della Commissione Europea mi sento legittimato a chiedermi se tanto masochismo è frutto di una cattiva conoscenza di una piccola formuletta.