Da quando tempo con il movimento dei Viaggiatori chiediamo un Ministero per la Piccola Impresa, separato dal Ministero attuale per lo Sviluppo Economico dove solo le grandi imprese ricevono attenzioni e cure?
Ieri sera a Terni, grazie ai preziosi dati messi a disposizione da Enrico Quintavalle del Servizio Studi di Confartigianato che mi ospitava, ho avuto la conferma della bontà delle nostre convinzioni. E di quanto tutti gli altri partiti in Italia siano assolutamente incapaci di rappresentare le istanze corrette dei piccoli, perché fondamentalmente non interessati.
Guardate questi dati. Che ci rammentano quanto i rimborsi dei crediti alle pubbliche amministrazioni, liquidità essenziale in tempo di recessione, siano … più essenziali per le piccole imprese che per le grandi. A cui l’accesso al credito risulta ovviamente facilitato rispetto alle prime. Infatti, tra le imprese che sono state rimborsate, la destinazione che fanno delle somme ricevute le piccole è ben diverso di quella delle più grandi: pagamento degli stipendi e capitale circolante le prime, investimenti le seconde. A testimonianza di un grado di sofferenza e di priorità ben diverse, che dovrebbe sensibilizzare il policy-maker verso le piccole piuttosto che verso le grandi.
E invece …
E invece guardate qui sotto quest’altro grafico di Confartigianato. Tra quelle che potevano beneficiare dei rimborsi, le imprese tra 20 e 49 addetti sono quelle “che meno hanno avuto nel 2013 un rimborso anche parziale”: 51,6% contro l’85,6% delle imprese con più di 500 addetti.
Le grandi imprese si tutelano da sole. Le piccole no. Un governo veramente liberale – capace di tutelare le pari opportunità – si preoccuperebbe, come negli Stati Uniti, di proteggere, in primis, le piccole. In Italia, un governo che, contrariamente a quanto previsto dalla normativa il 30 giugno si è … dimenticato di presentare la legge per le piccole imprese e continua a non presentarla, protegge solo la sua sopravvivenza facendosi catturare dalle grandi imprese.
01/12/2013 @ 15:29
D’accordissimo sulla necessità di tutelare e sostenere la PMI, ma non penso che un ministero ad hoc sia di per sé elemento risolutivo. Basterebbe che i ministeri esistenti facessero il loro lavoro. Quello che manca è una forte scelta politica a monte in questo senso: senza questa possiamo inventarci tutti i ministeri del mondo, ma servirebbe a ben poco.
02/12/2013 @ 07:20
E’ da cirva 20 anni che i vari governi tramano per la distruzione sistematica della classe media. Tutte le leggi sugli appalti, compresa la “merloni” (il cui estensore possedeva una delle più grande società di engineering italiane – poi si parla di leggi ad-personam!) hanno mirato ad estromettere i piccoli dagli appalti, con risultati, per quanto riguarda la professione disatrosi dal punto di vista della qualità (il criterio del prezzo più basso). Non riesco a capire perchè si debba preferire le direttive della commisione europea a quelle del parlamento europeo (che escludono i servizi professionali dagli appalti).
Ma non solo il quel campo. Anche nel commercio si sono uccisi i singoli permettendo l’apertura indiscriminata di supermercati!