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Presidente Monti lasci giocare la nostra Under 25: vincerà

Mi ero ripromesso di non scrivere più oggi, quando sul financial times vedo che sono usciti i dati Eurostat sulla disoccupazione. Di quelli ho già parlato stamattina. Ma i dati Eurostat raccontano anche un’altra storia, già ripresa da molti sulla rete e sulla stampa: la crescita della disoccupazione giovanile (under 25).

Nell’area euro da maggio 2011 è salita di 2 punti %, dal 20,5 a 22,6.

In Grecia sale dal 42,9 al 52,1. Il secondo paese dove è cresciuta di più è l’Italia. Già. Dal 27,5 al 36,2%. Voi sapete che il vero problema dei giovani italiani non è il livello di disoccupati ma di scoraggiati che non cercano nemmeno lavoro (e no, non stanno all’università a girarsi i pollici). Eppure la crescita di disoccupati tra i giovani ben presto significherà crescita ulteriore degli scoraggiati quando questi smetteranno di cercare lavoro. La riforma pensionistica aggiunge poi ad uno shock da domanda uno shock da offerta che ha fatto buttare nel cestino a tantissime imprese i loro piani di assunzione di giovani leve.

Da mesi in più di 1300 abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio di considerare di dedicare 1% di PIL, circa 16 miliardi di euro, ai giovani, per arruolarne 1 milione con contratti biennali per lavorare nella Pubblica Amministrazione: ospedali, pronti soccorso, zone terremotate, tribunali, scuole, università, musei, parchi, carceri, uffici di polizia, carabinieri. Per liberare risorse da dedicare ai compiti più strategici? Non solo. Per fermare l’emorragia, per fermare quello che il Premio Nobel Stiglitz chiama il vero SPRECO, quello di fare uscire per sempre dalla forza lavoro questi giovani così piene di energie e timori, di passione e paure, di idee e di speranza. Giovani che con 2 anni nel settore pubblico acquisirebbero competenze, coraggio e tornerebbero sul mercato privato quando questo, sperabilmente, è uscito da questa tempesta perfetta.

Ora la Presidenza del Consiglio ci ha risposto che il nostro Presidente sta studiando la questione. Io gli direi di usare subito le risorse derivanti dal piano anti-spread per attuare il piano dell’appello senza se e senza ma. Sono 15 miliardi se lo spread cala a zero, 7,5 se cala a 250 punti base. E comunque gli 8 miliardi di Bondi di tagli agli sprechi vanno subito dedicati al piano: molti da usare anche per assoldare giovani che lavorino con Bondi alla ricerca in tutte le amministrazioni d’Italia di sprechi.

Non c’è tempo, Presidente. Mostri che capisce che il futuro dell’Europa cammina sulle gambe dei giovani e non sulle nostre fragili e vecchie ginocchia. Non abbia paura. La nostra vera Nazionale, quella Under 25, le darà enormi soddisfazioni: la lasci giocare.

4 comments

  1. Studente di economia Tor Vergata

    02/07/2012 @ 21:07

    Grazie Professore per impegno munifico speso a favore di noi Giovani under25,di noi studenti della generazione milleuro; una categoria nel nostro Paese troppo spesso deprecata e allo stesso tempo osannata per soli fini di consenso elettorale. Grazie per il modo eloquente con cui si esprime, è inusitato dal mondo accademico.Non è piaggeria!
    Dopo i complimenti vengono un pò di numeri. Il venti giugno scorso è passata inosservata la Giornata della Meritocrazia svoltasi a Roma; a mio modo di vedere un grido di speranza. Per troppi anni esempi negativi, onorevoli, manager pubblici e privati, consiglieri regionali hanno fatto un danno enorme: persone incompetenti per la posizione che occupavano.
    I numeri del talento. Serve invertire la percezione ancestrale che per 80% contano le conoscenze intese come raccomandazioni e per il restante 20% il curriculum e le esperienze di lavoro,stage e lavori a progetto.
    E mi riallaccio all’articolo di cui sopra: è emerso che i giovani oggi sono più che mai motivati verso il settore pubblico. Dicono: mi piacerebbe occuparmi del piano strategico di una città piuttosto che della riduzione del costo dei cioccolatini.
    Una ricerca ha messo in evidenza che nei Cda delle PMI l’80% è parente stretto del fondatore quindi perchè mai le stesse persone di potere dovrebbero aprire la strada a una classe dirigente ‘competente’ ? A dare una mano sembra sia la crisi. Per concludere. Il merito rappresente il solo ascensore sociale ancora possibile in altre democrazie salvo che in Italia. Italia è il Paese che in un giorno ha attuato la legge che vieta di fumare nei luoghi pubblici, la più rispettata d’Europa in materia. Seve che passi il principio ‘che brutta cosa che un’incompetente si sieda in un posto importante’ o ‘pagare poco uno che si impegna. Bisogna crederci affinchè il cambio della percezione sia possibile.

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  2. Caro Professore,
    utilizzo il suo Forum per esprimerle tutto il disappunto di chi si trova ad operare in Italia .
    Sono il Managing Director Europa di una multinazionale asiatica che opera nelle infrastrutture, costruzioni, energia, drilling, minerario, ecc .
    La famiglia proprietaria, originaria di Hong Kong è molto conosciuta e appare regolarmente su Forbes come esempio di imprenditoria di successo in Asia .
    In Europa possiede miniere di carbone, alberghi, importanti progetti di sviluppo immobiliare (Battersea a Londra per es.) .
    Da italiano, orgoglioso di esserlo e convinto delle potenzialità del nostro Paese, ho convinto 1 anno fa il Board del gruppo ad investire in Italia, ed è stata costituita una spa per operare nel settore Energia e Infrastrutture .
    Sono stati assunti validi e giovani ingegneri e dato il via a interessanti progetti, che prevedono investimenti in equity di 50 mln € in un anno, fondi resi disponibili dal nostro Gruppo.
    Ovviamente, è stato chiesto al Management di attivarsi con le banche italiane per ottenere la finanza di progetto .
    Abbiamo iniziato discussioni ai massimi livelli delle principali banche italiane, Intesa, Unicredit, MPS a dicembre 2011 .
    La faccio breve.
    Ad oggi, ancora non abbiamo avuto il via libera per l’ APERTURA di conti correnti, a causa, ci dicono, delle norme di Basilea, delle disposizioni antiriciclaggio, delle disposizioni KYC (know your client, ad oggi non sono riusciti ad identificare il nostro gruppo….), del fatto che Hong Kong e Taiwan – headquarters del gruppo – risultano in contesti “pericolosi”, perchè a fiscalità agevolata .
    Il programma di investimenti avrebbe previsto assunzioni di 100 giovani laureati entro i prossimi 2 anni .
    Alla fine, sa quale è il risultato ?
    Oggi il Board del gruppo mi ha comunicato che intende dismettere l’investimento in Italia e il presidente del gruppo ha sottolineato come la mia visione fosse totalmente errata , perdita di tempo e di risorse .
    Caro Prof., questo purtroppo è lo specchio del nostro Paese e io sono deluso e scoraggiato .
    Questa burocrazia, questo “non fare” ci soffocano ad ogni livello .
    Credo che l’ Italia sia senza speranza, buona solo, come dicono all’estero, per farci un pò di vacanze……..
    Spero che lei continui ad avere la forza di lottare contro il “mostro”.
    Con viva cordialità,
    Massimo Pica

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  3. La leggo così pieno di entusiasmo ed ottimismo professore, mi spiazza. Certo, poi vado a leggere i commenti sotto gli articoli che parlano dei tagli della spesa e mi sconforto, soprattutto quando i commenti: “tagliateli tutti, fannulloni, troppo poco dieci milioni di risparmi, privilegiati” e via di questo tenore li trovo sotto gli articoli pubblicati da Repubblica e l’Unità.
    Saluti

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  4. Tiziano Micci

    03/07/2012 @ 13:32

    Professore,
    ieri mattina ho avuto il piacere di seguire i suoi commenti alla TV, estremamente chiari, spero vivamente che gli attuali policy makers ne traggano qualche spunto!

    Riguardo alla disoccupazione giovanile in aumento, mi chiedo se nessuno ha calcolato di quanto incidono le ultime scelte in ambito pensionistico.
    A mio parere, ritardando il pensionamento di migliaia di persone che, con il regolamento precedente, avrebbero lasciato il loro posto ai giovani si è acuito il problema. Daccordo, con la recessione in atto il turnover non sarebbe stato del 100% ma certamente molte opportunità in più ci sarebbero state.

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