Via. Si parte. Parte lento, come un motore diesel, Joe Stiglitz, Premio Nobel per l’economia. Ma è solo un’impressione.
E subito scatta, con quello che per me rimane il colpo più pesante di tutti. Parla di sprechi. Ma non parla di Bondi. No, il più grande spreco, quello vero, quello reale, dice Stiglitz, è lo spreco immenso, trilioni di dollari, di tutte quelle risorse, naturali, materiali ed umane, uguali a quelle che avevamo nel 2008 e che da allora però non utilizziamo più a causa di questa crisi.
Ed è l’austerità che tiene vivi questi sprechi.
Tutti quei giovani, che oggi non lavorano, che diventeranno alienati dal resto della società, che se e quando, tra tanti anni – se continuiamo con la stupida austerità – troveranno forse un lavoro, ma a salari più bassi perché avranno disimparato a fare e avranno perso l’orgoglio e la voglia di affermarsi. Ecco lo spreco, dice il Premio Nobel.
Ecco, è questo l’unico vero, grande intollerabile spreco di questa maledetta crisi che non vogliamo combattere.
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