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Quel Monti riformatore che desideriamo

Scusate sono tornato solo ora a casa, ma così tante cose da raccontarvi. Che splendida giornata oggi al dibattito tra Monti e Stiglitz!

Possiamo essere positivi? Intanto fatemi dire che sono saltato dalla sedia dalla gioia quando, in chiusura, il nostro Presidente del Consiglio ha annunciato (scusate se non sarò preciso al 100% sulle parole, guardo le mie note scritte a mano) a tutti che “stiamo lavorando con l’Europa per una operazione trasparenza” che porti ad una correzione delle statistiche del debito pubblico prima che parta l’orologio dello (stupido, lo dico io, non Monti) Fiscal Compact che ci obbliga a ridurre il debito in 20 anni al 60%.

In che senso? E’ presto detto. Negoziare con Bruxelles per vedere aumentato il debito pubblico su PIL dell’Italia dal 120% attuale al 125%, così ottenendo le risorse subito dal mercato per ripagare i crediti commerciali che le imprese hanno con la Pubblica Amministrazione!!!

L’impatto sugli spread? Nessuno negativo: il mercato sa che il debito su PIL italiano, quello vero, è già del 125%, solo che oggi è fintamente del 120% perché gli scandalosi debiti commerciali non pagati in tempo non vengono contabilizzati nelle statistiche ufficiali.

Ma grande impatto positivo: respirerà, con la liquidità che verrà data alle imprese, tutto il sistema sul territorio. Quella liquidità che le banche gli negano e che dal Pubblico gli spetta. Quella liquidità che farà da ossigeno per coloro che soffocano. E se riprende l’economia, crollano gli spread.

Grande Monti, proceda velocemente a portare a casa questo enorme risultato, sarebbe la prima vera riforma che riuscirà a fare ed il Paese gliene sarà grato.

Su tutte le altre cose che ha detto il nostro Presidente sorvolo e rinvio al prossimo post sul meraviglioso Stiglitz, che comincio a breve a scrivere, di getto. Perché oggi, Professori Monti e Stiglitz, dopo avere ascoltato le vostre considerazioni, mi sono schierato. Decisamente e senza il minimo dubbio, sulla ricetta di politica economica adeguata.

A tra poco.

5 comments

  1. Finalmente!
    Sarebbe stato perfetto se avesse deciso di finanziare la manovra tagliando sulle spese (stipendi e pensioni dei politici,non solo parlamentari, province ecc.)

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  2. Professore, seguo spesso il suo interessantissimo blog, ma non mi sono mai presentato. Lo faccio ora per chiederle un chiarimento. In che senso il governo italiano dovrebbe “negoziare con Bruxelles per vedere aumentato il debito pubblico su PIL dell’Italia dal 120% attuale al 125%, così ottenendo le risorse subito dal mercato per ripagare i crediti commerciali che le imprese hanno con la Pubblica Amministrazione!!!”

    Si tratta di una mera rettifica contabile (risorse già impegnate, ma non contabilizzate) oppure dell’autorizzazione a un 5% in più di deficit spending?

    Grazie per l’attenzione, Michele

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    • Non si tratta di maggiore deficit, ma di emettere 70 miliardi di maggiori titoli di stato, trasformando una passività commerciale a carico di un’impresa obbligata forzosamente a detenere un credito su cui è ricattata di non chiedere di far partire gli interessi di mora in una passività negoziabile con il mercato su base volontaria. Con il contante ricavato, si ripgano le imprese una volta per tutte.
      Questo maggiore debito genererà maggiori spese per interesse? Dipende. Se partisse la mora probabilmente no.
      Se non sono stato chiaro la prego di dirmelo.

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      • Grazie mille, Professore (anche per la risposta alla mia domanda in un post sopra). E’ stato chiarissimo.

        In pratica di tratta di pagare i debiti della PA verso le imprese fornitrici con il ricavato di nuovi debiti della PA verso i detentori di titoli di stato. Immagino che da un punto di vista macroeconomico abbia senso.

        Non capivo perchè però questa operazione aumenterebbe lo stock di debito pubblico del 5% rispetto al PIL, ma immagino che la risposta sia nel fatto che nello stock di debito si computano solo i titoli di stato e non i debiti della PA verso le imprese fornitrici.

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