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Pace in Italia, pace in Europa: la speranza passa per l’Italia

“Non posso avere la guerra in Europa per avere la pace in Italia.”

“Non posso avere la guerra in Italia per avere la pace in Europa.”

Mario Monti, citato oggi sul Corriere della Sera.

Lo spread dei BTP italiani con i bund tedeschi è sceso, dal 9 gennaio a oggi, da 531 a 421 punti base, 110 punti. Ottima notizia. Ma il calo dello spread con la Germania può non voler dire nulla sulla bontà della percezione dell’Italia: potrebbe essere semplicemente, per esempio, che migliorino le speranze sulla sopravvivenza dell’euro grazie ad un accordo con la Grecia.

E invece non è assolutamente così. L’Italia c’entra eccome. Questo si può capire esaminando lo spread dei BTP con i titoli a 10 anni spagnoli, che sono crollati da 159 a 67 nello stesso periodo, di ben 92 punti base (vedi grafico).

Dunque 92 dei 110 punti nel declino Btp Bund sono dovuti alla migliore percezione dell’Italia, non delle prospettive europee, a cui lasciamo i rimanenti 18 punti base. In realtà, anche questi 18 punti di miglioramento delle prospettive europee non possono non essere addebitate di nuovo in parte anche queste all’Italia. Infatti, essendo noi un attore così importante per il futuro dell’Europa a causa del nostro alto debito pubblico, ogni miglioramento italiano genera a sua volta un miglioramento sulla percezione europea.

Insomma, le riforme proposte da Mario Monti sono approvate dal mercato. Benché non migliorano le prospettive a breve termine di ripresa e non è detto che modifichino enormemente la struttura produttiva del paese, quello che i mercati premiano è certamente la volontà di fare, lavorare e di incidere. Una novità nella percezione del Paese rispetto all’ultimo periodo del Governo uscente. Dicono i mercati: se l’euro non dovesse saltare, l’Italia ci appare, in questo momento, come un Paese più solido con una ripresa del suo potenziale.

Quel che rimane da vedere ora è se e quanto velocemente svaniscano le prospettive di fine dell’euro che continuano ad essere prezzate dai mercati. 420 punti base è uno spread ancora enorme e gli spread in Europa continuano a permanere troppo alti. E’ ovvio che tutto dipende dalla Cancelliera Merkel e da se e quanto rapidamente riuscirà a rilanciare la crescita interna con politiche fiscali espansive che aiutino l’export dei paesi confinanti, tra cui l’Italia, senza chiedere loro stupida austerità. Ebbene, anche su questo, l’Italia conta. Perché Monti e la sua credibilità possono giocare un ruolo decisivo nel convincere la leader tedesca a fare la sua parte.

Tutto è connesso, specie la pace in Europa e la pace in Italia.

Ci deve rallegrare che l’Italia sia di nuovo al centro delle decisioni, come gli spetta. Splendido.

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