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Mangiate la torta, che fa bene. E dite NO ad Olli Rehn.

Non puoi aver la torta e mangiartela. E’ tutto relativamente fragile e dunque la Spagna deve confermare i suoi obiettivi per evitare ogni peggioramento in termini di costi d’indebitamento.” “You cannot have the cake and eat it,” Mr Rehn said. “This is still relatively fragile, and therefore Spain needs to stick to its targets in order to avoid any setbacks in terms of its borrowing costs.”

 

 

Era il Commissario europeo Olli Rehn spinto dai giornalisti del Financial Times a rispondere sul concedere alla Spagna più spazio per maggiore deficit  pubblico a causa del peggioramento dell’economia.

La torta. Da mangiare. Interessante questa immagine del Commissario Rehn. Tradisce: a) un modo di parlare come quello di un papà ad un bambino (la Spagna) e b) una idea che il bambino è o discolo o grassottello o forse solo un bambino un po’ incapace di controllarsi.

Forse l’idea è che dopo averla mangiata, la torta, si sta peggio col mal di pancia (spread più alti?). Insomma, Olli Rehn come un buon padre di famiglia?

E se la torta invece fosse buona per il ragazzo e lo rendesse felice? Allora evidentemente Olli Rehn farebbe la figura del sadico (c’è una torta lì che ti fa bene ma io te la nego).

Buon padre di famiglia o sadico?

Lasciamolo decidere ad altri. Ma prendiamo per farlo persone che non possono essere accusate come me di rigidità ideologica keynesiana. Per esempio il Direttore presso il Fondo Monetario Internazionale degli Studi Fiscali, Carlo Cottarelli.

Di sicuro, i mercato non amano debiti e deficit pubblici alti, ma non amano nemmeno bassa crescita. Guardate al recente declassamento dei rating di molti dei paesi europei. Sono stai causati da meri problemi fiscali? No. Guardate alle parole utilizzate da Standard & Poor’s: “un processo di riforma basato solo su un pilastro di austerità fiscale diventa autolesionista, perché la domanda interna cala, assieme alla crescente preoccupazione delle famiglie sulla sicurezza del posto di lavoro e del reddito disponibile, il ché erode le entrate fiscali”.

Parte del nostro lavoro al Fondo Monetario Internazionale mostra questo punto con chiarezza. Dimostriamo come debiti pubblici e deficit pubblico su PIL più bassi portano sì a minori tassi d’interesse, ma così fa anche una crescita di breve termine più veloce. Così,  quando i paesi conducono politiche fiscali più restrittive e l’economia rallenta, parte dei guadagni di migliori fondamentali fiscali si perdono a causa delle minore crescita. Scopriamo anche di una relazione non lineare tra crescita e spread sui titoli. Gli spread hanno più probabilità di salire quando la crescita è già bassa e l’austerità fiscale si fa forte. Se la crescita scende abbastanza a causa dell’austerità, i tassi d’interesse potrebbero salire  mentre scende il deficit”.

Mmmm. Insomma la torta è buona, fa bene alla salute e Olli Rehn tutto pare meno che un buon padre di famiglia.  E noi dovremmo seguirlo perché, come dice Cottarelli, siamo autolesionisti? Insomma una relazione sado-maso blocca il futuro dell’Europa?

Per favore, dite NO a Olli Rehn, siete grandi abbastanza per farlo.

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