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Gli ispettori del FMI visitino le nostre carceri per capire riforme e crescita

Il Ministro Severino è in visita negli Stati Uniti. E’ stata in Connecticut dove ha incontrato il governatore Dannel Malloy e l’assessore statale responsabile per l’amministrazione carceraria, Leo Arnone al Garner Correctional Institution.

“In questa struttura – ha spiegato Arnone – si opera diversamente rispetto ad altre carceri, ma come gestire il carcere è stato un problema di cultura, in particolare qui i minori devono frequentare la scuola. Quando arrivano da noi, decisamente, cambiano atteggiamento”.

Il ministro Severino ha spiegato al commissioner Arnone perchè ha voluto venire in Connecticut.

“Per parlare con il commissioner che ha una grande esperienza professionale. Negli Stati Uniti – ha detto il ministro – avete un problema simile al nostro di sovraffollamento e volevo comparare esperienze e progetti, la nostra esperienza è simile alla vostra e crediamo profondamente nella rieducazione attraverso il lavoro”.

Forse il Ministro avrà appreso che esistono negli Stati Uniti (e in Gran Bretagna) strumenti sofisticati, di cui parleremo in uno dei prossimi post, per stimolare progetti credibili di rieducazione dei carcerati, come i social contract bonds.

E’ importante allora questo viaggio del Ministro. Come è importante che quando atterri a Fiumicino il Ministro si metta subito all’opera per mostrare di sapere prendere una decisione su un tema così delicato come quello del sovraffollamento delle carceri e sulla rieducazione. Sul dare una fine a questo orrore di inciviltà, un piano di azione che non ha bisogno di viaggi negli Stati Uniti per essere adottato.

Sappiamo che il Ministro non è infatti andata fin negli Stati Uniti per farsi dire che in Italia ci vogliono 12 miliardi di euro circa, meno di 1% di Pil, per rimettere in uno stato di decenza minima le strutture carcerarie attuali e per costruirne di nuove, magari anche di minore sicurezza per i prigionieri meno pericolosi, così da fermare lo scandalo del sovraffollamento e rendere quanto meno possibile un’opera di re-inserimento del carcerato nella società civile al termine della pena. Lo sa già.

Un piano di appalti di costruzioni e manutenzioni per 12 miliardi di euro che potrebbe essere riservato alle piccole imprese edili, salvandole, creando reddito, occupazione e ripresa.

Intanto “Un detenuto greco di 28 anni si e’ ucciso impiccandosi nella sua cella nel carcere di Montacuto ad Ancona. Lo rende noto Aldo Di Giacomo, segretario regionale del Sappe, il Sindacato autonomo di polizia. ”Secondo le prime informazioni – spiega Di Giacomo -, l’uomo, arrestato da poco per reati comuni, si sarebbe impiccato”. Si tratta del ”venteseiesimo suicidio in un carcere italiano nell’arco di pochi mesi. La situazione e’ ormai al limite di guardia”.

Sono passati 6 mesi di questo Governo. Come dice il Fondo Monetario Internazionale, saranno pure stati fatti incredibili miglioramenti. Forse. Ma non nelle nostre carceri. Forse gli ispettori del Fondo Monetario Internazionale avrebbero dovuto visitarle, le nostre prigioni. Forse avrebbero capito come combinare riforme e crescita per una battaglia di civiltà. Forse questo sì che avrebbe significato Europa.

3 comments

  1. Giorgio Zintu

    17/05/2012 @ 08:21

    Anche la drammatica situazione carceraria come la corruzione sono problemi culturali oltre che di investimenti economici. Ha fatto bene il ministro a cercare di capire cosa succede dove si ottengono risultati migliori (e non ci vuole molto) dei nostri. Ma il fatto che un ministro debba recarsi in qualche parte del mondo per trovare, chissà quando, una soluzione, evidenzia i limiti progettuali e storici dei nostri apparati pubblici. Una volta il motto della polizia penienziaria era l’italiano Vigliando Redimere poi si è latinizzato con un “Despondere spem munus nostrum” (garantire la speranza è il nostro compito), la speranza appunto.

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  2. Caro prof,
    we probably need to stick to (your) first advice to mr.Hollande, that is a straight statement that: “austerity is not a condition either sufficient OR necessary ” to achieve growth…

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  3. maurizio campolo

    17/05/2012 @ 20:49

    Caro Professore, non c’entra con l’argomento, ma mi sta gelando il sangue nelle vene ad ascoltare i “numeri” sull’indebitamento del sistema per prodotti finanziari derivati. Il baratro, al confronto, è la discesina dopo una cunetta…. Bisogna fare qualcosa. Poveri i nostri figli. Ma poveri anche noi…..

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