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150 euro o 150 milioni di euro? Gli sprechi dei Ministeri

Abbiamo dunque una seria e condivisibile lettera a tutti gli impiegati della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Economia di rispettare il vigente codice etico e di non spendere in convegni.

Bene, anche se per esperienza personale vi dico che è da anni impossibile o quasi avere anche meri patronati per convegni dal Ministero dell’Economia, altro che soldi. E che restringere i convegni, che il Ministero ha fatto spesso di grande qualità, significa rinunciare, per piccole spese di rimborso spese del relatore, a personaggi che possono insegnare tanto su come far funzionare meglio l’economia italiana. Siamo alle solite: sappiamo quanto costa la Pubblica Amministrazione e non cerchiamo che raramente di misurare il valore aggiunto di quel costo (che può esser negativo ma anche, spesso, positivo).

Mi sconvolge un poco invece apprendere dall’esistente Codice Etico, che si possono accettare doni fino a 150 euro: mi pare una cifra enorme e forse farebbe il Governo a ridurla drasticamente. Tra l’altro, mi fa notare qui una collega italiana al convegno di Copenhagen, e se uno facesse 3 regali da 149 euro a distanza di qualche settimana?

Vediamo cosa fanno negli Stati Uniti, così per esempio (maggiore informazione su altri paesi qui):

“Un impiegato può accettare doni, non sollecitandoli, che abbiano un valore di mercato aggregato di 20 dollari o meno per occasione, purché il valore aggregato di mercato dei singoli doni per una persona non superi i 50 dollari per anno solare”. Seguono abbondanti esempi, quali: se ricevi due regali, uno da 18 ed uno da 15 dollari, deve rinunciare ad uno.

Che aspettiamo ad adeguarci? Mi pare che 150 euro siano troppi.

E poi basta di concentrarsi su 150 euro, puntiamo su 150 milioni. Ministro Monti, lei ha idea se presso il “suo” Ministero dell’Economia – che emana annualmente i regolamenti su quali beni sono obbligatoriamente da acquistare presso la Consip SpA – gli acquisti di PC, fax, stampanti ecc. sono tutti fatti presso Consip? Perché non mettere subito on-line tutti i dati sugli acquisti del Ministero con il paragone con il prezzo Consip ed il tipo di bene, così che con un solo clic possiamo verificare?

Non che quello che emergerebbe avrebbe nulla a che vedere con il suo operato, lei è appena arrivato, ma fornirebbe una garanzia ai cittadini che quando lei ordina qualcosa la sua stessa amministrazione di diretta pertinenza si adegua immediatamente a quanto da lei richiesto. E, le assicuro, altro che 150 euro: ho l’impressione che 150 milioni di euro di risparmi apparirebbero magicamente. E così per ogni Ministero. Una volta che li ha sommati tutti, li mette da parte, e li spende, per esempio per fare nuove carceri o manutenzione di carceri che cadono a pezzi, così rilanciando PIL ed occupazione e riducendo il rapporto debito-PIL.

Basta un clic.

2 comments

  1. Giorgio Zintu

    10/02/2012 @ 09:48

    Se si analizzassero gli acquisti da parte delle amministrazioni pubbliche (statali, regionali, locali e partecipate) sono convinto che si scoprirebbe che i costi sostenuti variano sensibilmente a tutte le latitudini, anche a parità di marca, unità acquistate, etc..
    Quindi, se è giusto che la P.A. paghi nei tempi ciò che compra, è indispensabile, come sostiene il professore, che siano pubblicizzati tutti i dati degli acquisti da parte di Consip ma anche di ASL, Comuni, etc..
    Non ho ben capito quanto abbia fatto risparmiare Consip rispetto al vecchio Provveditorato Generale dello Stato, ma siamo sicuri che i tempi delle procedure, oltre che i prezzi di acquisto, di questa “azienda” siano migliorati rispetto a poco più di vent’anni fa?

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    • Ci sono studi scientifici di alto valore (Bandiera, Prat e Valletti sull’American Economic Review) che confermano risparmi Consip al 20%. Consip ha grande personale, e magnifico entusiasmo da ravvivare dandogli maggiore peso, non tanto nel centralizzare le gare ma nel centralizzare l’informazione. Ma tutto tace.

      Reply

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