Affascinante questa storia di Apple.
Ricapitoliamo: la Commissione non se la prende con Apple, ma con l’Irlanda. Non perché tassa poco le imprese sul suo territorio, l’Irlanda può fare quel che le pare al riguardo, ma perché è più gentile con un’azienda (la Mela, appunto) che con le altre, riducendole ulteriormente l’aliquota fiscale applicata (si chiamano “aiuti di stato”).
Quindi la Commissione intima all’Irlanda di riappropriarsi di 13 miliardi di tasse. E che fa l’Irlanda esausta di austerità di fronte a questa fantastica opportunità (13 miliardi irlandesi sono quasi il 6% del PIL, immaginate cosa farebbe Renzi con 100 miliardi!)? Dice: no grazie! Preferiamo tenerci Apple ed i suoi 6000 dipendenti sul territorio nazionale e perdere i 13 miliardi. Fatevi un po’ i conti: pur di tenersi un impiegato Apple l’Irlanda è disposta a pagare almeno 2 milioni di euro. Una bella sommetta, che ben sintetizza un Governo che ha a cuore l’occupazione.
Domanda: ma questi soldi che l’Irlanda non vuole e che la Commissione pretende siano ridati indietro agli irlandesi, chi li deve pagare? Apple? Bah, non esattamente, piuttosto i cittadini americani.
Eh già, perché, come cinicamente ricorda l’Amministratore Delegato di Apple, Jim Cook, “Alla radice, il caso della Commissione non è quanto Apple pagherà in tasse, ma quale Governo le incasserà”.
Perché Apple deve pagare non il 12,5% irlandese, ma il 35% americano. Lasciate perdere che finora non l’abbia pagato. Secondo la stessa legge americana non lo deve pagare fino a quando i profitti fatti all’estero (non tassati) non saranno rimpatriati. Ed ecco che da lungo tempo il Congresso Usa è alla ricerca di una modifica legislativa per spingere Apple – che giudica troppo esosa la tassazione a stelle e strisce – a rimpatriare i profitti, garantendo un notevole incasso al Tesoro Usa, che fa sempre comodo in tempi di scarsità di entrate.
L’attesa deve essere stata troppo lunga, perché alla fine la Commissione Europea, stanca di aspettare ha detto “no, quei soldi ce li prendiamo noi europei (irlandesi)”, scippandoli a dei furiosi americani. Infatti qualcuno ha così brillantemente riassunto questa situazione paradossale: “La Commissione sfida gli Stati Uniti perché non obbliga Apple a pagare più tasse”.
http://www.wsj.com/articles/eu-apple-tax-ruling-stirs-fears-of-revenue-loss-in-u-s-1472576439
In che senso? Che la legge prevede che quanto Apple paga al fisco irlandese viene detratto da quanto Apple deve al fisco Usa. Così se prima Apple pagava solo il 2% in Irlanda, avrebbe dovuto pagare il rimanente 33% negli Usa. Se adesso Apple fosse obbligata a pagare il 12,5% in Irlanda, il Tesoro Usa avrebbe diritto a pretendere solo il 22,5%. Capito perché sono furibondi gli americani?
Insomma sono soldi che non perde Apple (anche se in realtà Apple stava meglio prima della sentenza della Commissione) ma il “generoso” contribuente a stelle e strisce, che li trasferisce a quello irlandese.
Questo per il presente, ma per il futuro? Cambierà qualcosa nel mondo delle multinazionali, sempre alla ricerca di un luogo dove stabilizzarsi per pagare poche tasse? Scapperanno dall’Irlanda, come temono i suoi governanti che così tanto tengono all’occupazione Apple? E’ possibile che qualcosa cambi e che l’Irlanda nuovamente debba ringraziare gli Usa. Se infatti finalmente gli americani (per evitare di farsi scippare ulteriori entrate dagli europei) si decidessero a modificare la normativa così da obbligare Apple a pagare negli Stati Uniti le tasse sui suoi profitti all’estero, sempre al 30% o al 35% dovunque questa si stabilizzasse, allora gli irlandesi non dovrebbero temere che Apple si sposti verso qualche sperduta isola vicino all’Europa.
Comunque vada questa strana faccenda, gli irlandesi la loro solidarietà se la trovano – seppure involontariamente – sempre dagli Stati Uniti, non dall’Europa. Incorreggibili europei.
31/08/2016 @ 16:46
“Una bella sommetta, che ben sintetizza un Governo che ha a cuore l’occupazione.”
Giustificare 13 miliardi di euro di perdite per i cittadini irlandese per salvare 6000 posti di lavoro mi sembra esagerato. La verita’ e’ che Il governo irlandese sta aiutando Apple a non pagare le tasse. 6000 occupati in cambio di una tassazione prossima allo zero (e una ingente perdita per le casse statali per il social welfare). I 2 milioni a occupato li pagano gli irlandesi, non i politici. (13 miliardi diviso la popolazione irlandese)diviso 10 anni=circa 280 euro. Ogni irlandese ha perso 280 euro (circa un 15% di una paga mensile di un operaio irlandese) all’anno in social welfare.
04/09/2016 @ 19:01
Certo che il governo sta aiutando Apple a non pagare, questo è ovvio. La domanda è perché lo fa. E la risposta è chiara e forse comprensibile, fa parte delle scelte politiche.