THIS SITE HAS BEEN ARCHIVED, AND IS NO LONGER UPDATED. CLICK HERE TO RETURN TO THE CURRENT SITE
Post Format

Sprechi o risparmi?

Ho una brutta sensazione.

Una domanda semplice sulla spending review. Perché si parla sempre di “risparmi” e non di “sprechi”? La semantica è sempre importante, mi dico.

Qualcosa non mi torna e continua ad arrovellarmi nelle 72 slide di Cottarelli.

Un’altra domanda semplice: il recente caso di Expo 2015, o meglio di Infrastrutture Lombarde: dove lo trovo nelle slide di Carlo Cottarelli?

“Forti azioni di sorveglianza nell’esecuzione e messa in esercizio delle opere programmate dal CIPE”. Ecco, una riga forse c’è. Su 72 slides.

Qualcosa comincia a tornare.

Eppure è così importante: la corruzione nei lavori pubblici delle grandi opere è probabilmente alla base di una buona quota degli sprechi. Eppure le 72 slide dovrebbero parlare esattamente di questo e solo di questo. Di come si intende combattere questa forma di spreco, la corruzione: come si intende lavorare con l’Antitrust (collusione e corruzione vanno a braccetto), con la DIA (Mafia e corruzione? idem) come si intende rafforzare l’Autorità Anti Corruzione oltre a nominare un nuovo Presidente (lo ha detto anche Saviano se non sbaglio)  ancora senza dipendenti, come coinvolgere la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti nei controlli sulla qualità degli appalti (anche sui beni e servizi, dove nessuno controlla se la commessa affidata viene svolta come richiesta).

Le 72 slide dovrebbero dire anche come si intende porre fine all’enorme altra fonte di spreco negli appalti: l’incompetenza di chi scrive i capitolati. Come, quando, dove verranno formati funzionari e dirigenti degli acquisti pubblici.

E della disponibilità dei dati in tempo reale per identificare gli sprechi.

Eppure, invece di spiegare come combatteremo gli sprechi e le loro fonti, si spiega dove si troveranno i risparmi. I secondi sono più rapidi da trovare dei primi – basta un decreto legge – ed il taglio dei secondi è più lineare del taglio dei primi, ovvero più recessivo.

Ho una brutta sensazione. Aspetterò ancora un po’, prima di esternarvela.

23 comments

  1. Marcello Romagnoli

    23/03/2014 @ 09:36

    Tagliare gli sprechi è sicuramente un argomento capace di fare breccia nell’immaginario. Tutto bene se prima definiamo cos’è spreco e cosa no. Il problema della corruzione è sicuramente primario. La corruzione favorisce il peggior imprenditore ed è un cancro civile quindi è negativo che poi si faccia poco nel concreto. Purtroppo ho sentito parlare di sprechi e vedere tagli in settori come l’istruzione

    Reply
  2. Massimo GIANNINI

    23/03/2014 @ 10:02

    E’ notizia di oggi che le gallerie della variante di valico Firenze-Bologna stanno franando a fronte di costi e tempi cresciuti a dismisura.
    Ecco a qualcuno amante di TAV e simili dovrebbero fischiare le orecchie e non solo. Per buona pace di chi scrive capitolati e si inventa opere inutili.

    Reply
  3. ………… e arrivò il 2015. …..la TROIKA riceverà le chiavi in mano del Paese. ………… infine …….. vedi Grecia.

    Reply
  4. Pietro, speriamo che accada il più presto possibile vista l’inesorabilità dell’epilogo. Ma Gustavo Piga, scusi se glielo dico bluntly, ma è ovvio ciò che scrive! Ma si tratta solo di teoria, combattere gli sprechi e le loro fonti non è possibile per via legislativa: è solo un antico riflesso condizionato degli italiani. Di nuovo, senza offesa e con il massimo rispetto (visto che basta un attimo a passare per troll): sembra che lei viva completamente fuori dalla realtà, la prego di uscire dalle aule e dai circuiti accademici e di provare a farsi una camminata per strada.

    Reply
  5. Marco Calabrò

    24/03/2014 @ 08:24

    La corruzione è sicuramente un problema. Ma in Italia non è un problema di oggi, e nenache di dieci anni fa. Anzi forse in periodi in cui ce ne era anche di più (in cui non c’erano delle vere e proprie leggi ad hoc anticorruzione, autorità anticorruzione, partiti anticorruzione, scrittori anticorruzione, economisti anticorruzione…) l’Italia cresceva comunque e non avevamo la disoccupazione al 13%. Peraltro anche altri Paesi portati a modello pare che abbiano problemi di corruzione (vogliamo parlare della Siemens?)
    Pertanto, pur essendo da combattere, la corruzione non è IL PROBLEMA per il quale il nostro paese non cresce e produce disoccupazione.

    Reply
  6. Marco Calabrò

    24/03/2014 @ 08:24

    La corruzione è sicuramente un problema. Ma in Italia non è un problema di oggi, e neanche di dieci anni fa. Anzi forse in periodi in cui ce ne era anche di più (in cui non c’erano delle vere e proprie leggi ad hoc anticorruzione, autorità anticorruzione, partiti anticorruzione, scrittori anticorruzione, economisti anticorruzione…) l’Italia cresceva comunque e non avevamo la disoccupazione al 13%. Peraltro anche altri Paesi portati a modello pare che abbiano problemi di corruzione (vogliamo parlare della Siemens?)
    Pertanto, pur essendo da combattere, la corruzione non è IL PROBLEMA per il quale il nostro paese non cresce e produce disoccupazione.

    Reply
    • Mi permette di dissentire profondamente? In un mondo globalizzato, il costo unitario diventa chiave e questo è colpito eccome da differenziali nella corruzione. Non a caso i nostri rivali si sono dati da fare su questo nell’ultimo decennio (al di là di esigenze “etiche”).

      Reply
  7. Luigi Biagini

    24/03/2014 @ 09:25

    Si parla spesso delle “armi” della pubblica amministrazione contro gli sprechi. A me sembra che ci sia un netto conflitto di interesse (la P.A. che controlla la P.A.)
    Ma cosa possiamo fare noi cittadini per combattere questa piaga della corruzione? degli appalti truccati o manipolati?
    Ve lo dico : il nulla! La giustizia è lenta, non esiste un sistema tipo quello adottato dalla SEC?
    Chi è al corrente di comportamenti illeciti negli appalti può fare denuncia (anche anonimamente, attraverso un avvocato) fornendo documenti a supporto delle proprie accuse.
    Se le informazioni si rivelano “originali” (non solo nel senso di veritiere, ma anche nuove rispetto a ciò che è noto o è già stato riferito da altri whistleblower), se sono state fornite su base volontaria, se portano a un procedimento della Sec che va a buon fine e che risulta in sanzioni superiori a un milione di dollari, il whistleblower può fare domanda per una ricompensa.
    L’ammontare può oscillare tra il 10 e il 30% della cifra recuperata dalle autorità.

    Reply
  8. Se la corruzione si è globalizzata, scavalcando i piccoli imprenditori, mi sembra normale che anche l’anticorruzione debba globalizzarsi.
    Ma non ho capito cosa intende con “nuovo strumento dell’impero per controllare le colonie old style”.

    E della Tav cosa pensa? è esente da corruzione?

    Reply
      • Quindi è giusta la mia tesi: più il sistema è grosso più la corruzione cresce e diventa difficile da combattere, non è vero che diminuisce come vogliono farci credere gli €uropeisti.
        Allora bisogna studiare un sistema di anti-corruzione più efficiente, più complicato, più grosso.

        Oppure restare piccoli.
        La globalizzazione e l’EU potrebbero teoricamente essere buone, ma in pratica sono la realizzazione di progetti megalomani di predatori che vogliono dominare il mondo con le loro regole, regole create dalla mano visibilissima delle lobby.
        Non ci vuole molto a capire che mentre tali lobby si muovono perfettamente a livello globale, le persone non hanno mezzi e strumenti per interconnettersi e sarebbero comunque troppe e troppo diverse per prendere decisioni comuni, specialmente tenendo conto che l’informazione è sempre in mano alle lobby.

        Vorrei tornare a dimensioni più umane.

        Reply

Lascia un Commento

Required fields are marked *.

*