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La BCE per la Vecchia Europa vecchia

Perché la BCE non persegue il suo mandato di raggiungere il 2% di inflazione e non adegua la sua politica monetaria, rendendola più espansiva, visto che siamo a livelli sempre più vicini alla deflazione (diminuzione del livello generale dei prezzi)?

Una questione simile si pone da tempo in Giappone. Il nuovo Premier Abe si trova in grande difficoltà, lui che ha appunto chiesto alla Bank of Japan di raggiungere, come dovrebbe la BCE, anch’essa un’inflazione pari al 2% (anche qui siamo vicini alla deflazione, ma perlomeno si va via da essa, mentre nell’area euro ci si avvicina ad essa, cosa ben più preoccupante) e non pare riuscirvi.

Basta leggersi la storia giapponese per comprendere il perché Giappone ed Europa non sanno generare più inflazione e con essa occupazione via maggiore domanda. Il colpevole? L’invecchiamento della popolazione.

La ampia popolazione giapponese in pensione beneficia dalla deflazione. In teoria, le pensioni giapponesi sono indicizzate all’inflazione. Ma, nella pratica, quando i prezzi diminuiscono, questa indicizzazione è stata incompleta o ritardata (e dunque beneficia i pensionati giapponesi, NdR). Per di più la popolazione giapponese detiene più della metà della sua ricchezza finanziaria in depositi bancari e banconote. L’inflazione dunque impone delle perdite da cui (quanto meno) coloro che sono oggi in pensione non possono essere rimborsati con un mercato del lavoro più vibrante”. E dunque ecco una lobby potentemente avversa a far sì che l’inflazione si possa materializzare, assieme ad aumenti dei salari nominali e dei consumi, rilanciando occupazione e crescita nipponiche.

La lobby degli anziani europea è ormai anch’essa dominante. E questo spiega perché Draghi non può ricorrere all’inflazione per stimolare il Vecchio Continente e ridurre la disoccupazione giovanile. Ed i governi, come quelli recenti italiani, che riducono l’indicizzazione delle nostre pensioni  all’inflazione per risparmiare qualche soldino di spesa pubblica non fanno altro che ingrossare l’esercito degli anziani che pretendono una BCE conservatrice ed anti-inflazione.

Aiuterebbe cosa? Mettere i giovani al potere? Serve a poco se poi chi vota – i vecchi – ti mandano a casa per non averli protetti. Meglio qualcosa di meno traumatico e più sottile: proteggerli, i vecchi, con strumenti indicizzati all’inflazione, e così lasceranno, i vecchi, far fare a Draghi quello che fece Roosevelt nel 1933: inflazione, inflazione, inflazione per generare occupazione, occupazione, occupazione.

Il Vecchio Continente a quel punto finalmente proteggerà i suoi giovani dal male della disoccupazione, riscoprendosi giovane.

23 comments

  1. Ma se Draghi non fa come Roosvelt, non è perché abbia paura di perdere il sostegno e il voto dei vecchi.
    Non lo fa perché NON VUOLE FARLO.

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  2. Inflazione, inflazione, inflazione. Per ridare occupazione e, aggiungo, per rendere sostenibile il debito. Curioso che quando si ipotizzano scenari di uscita dall’euro è proprio l’argomento inflazione (spesa con la carriola, latte a un milione di lire ecc. ) il primo argomento per terrorizzare le masse. Certo ne avremmo più del 2% , 8% al massimo 10% , ma sarebbe più che gestibile. Un’altra cosa, giusta, che si sostiene è che l’euro è troppo forte. Insomma l’euro dovrebbe svalutare e creare inflazione. Che ironia, funzionerebbe solo se…fosse la lira.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/03/leuro-una-moneta-che-funzionerebbe-solo-se-fosse-la-lira/898941/

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        • No. Wikipedia:
          Durante il suo primo mandato da presidente del Consiglio, a fronte della situazione finanziaria, il suo Governo approvò, l’11 luglio 1992, un decreto legge da 30.000 miliardi di lire in cui tra le altre cose veniva deliberato (retroattivamente al 9 luglio) il prelievo forzoso del sei per mille dai conti correnti bancari per un “interesse di straordinario rilievo”, in relazione a “una situazione di drammatica emergenza della finanza pubblica”[5]
          Dopo aver perso pesantemente la battaglia contro la svalutazione della lira durante l’estate, nell’autunno dello stesso anno varò una manovra finanziaria “lacrime e sangue” da 93.000[6] miliardi di lire (contenente tagli di spesa e incrementi delle imposte), per frenare l’ascesa del deficit pubblico, e la prima riforma delle pensioni.

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          • Una domanda.
            Lo vede che con i mezzi toni si lascia il campo libero alle persone come la Le Pen, lo vede che Grillo andando in mezzo alla gente raccoglie consensi che dagli ultimi sondaggi sono in crescita.
            E sa che la famosa lobby a favore dell’austerità non sono degli anziani signori preoccupati del loro peculio ma anzi gruppi organizzati che si servono delle paure di chi ha ancora un patrimonio o una posizione solida (ancora tanti) per imporre delle politiche economiche che alla fine si ritorceranno proprio contro la ricchezza privata (ed è una follia che non ce ne si accorga a mio avviso).
            Se si vuole sbloccare la situazione bisogna andare dalla gente portando un messaggio possibilmente più completo di quello di Grillo, sicuramente meno “sospetto” di quello della Le Pen, ma certamente con la stessa passione e affrontando il confronto diretto con le persone come fanno il M5S e il FN.

            La domanda è: secondo lei perché nessuno lo fa?

            Viene da pensare che coloro in grado di farlo abbiano paura di perdere il privilegio della loro rendita di posizione economica ma anche sociale, non crede?
            E’ un errore perché questa perdita ci sarà comunque e quando succederà passeranno anche per traditori.

          • Ma non è per niente difficile invece.
            Nel vostro discorso i valori e gli ideali sono solo delle cosine pensate per non spaventare troppo le persone.
            Parlate di ideali invece, denunciate con parole forti il sistema di dominio delle élites (come in quella frase sull’anti corruzione come arma del nuovo colonialismo ad esempio, ma rapportata alla realtà italiana ed europea), non limitatevi proporre solo dei bei programmini di politica economica in cui tutti sono felici e contenti ma parlate anche di cosa può fare il popolo se ci si dovesse accorgere che questi programmini non verranno mai messi in atto per la cattiva volontà del potere.

            Ma faccia un singolo post “incazzato” sul serio per “le ingiustizie di questo sistema” e vedrà le reazioni dei lettori.
            Peccato, c’è tanto altro da dire sulle potenzialità di questo blog che sono molto peculiari rispetto agli altri, ma c’è l’ostacolo insormontabile della volontà di perseguire a tutti i costi l’aurea mediocritas.
            Forse “prudenza”, forse timore, di sicuro uno spreco assoluto.
            A maggio vedremo la differenza fra quelli che pensano solo a aggiustare (anche con intelligenza) l’esistente senza mai metterlo in discussione e quelli che cercano confusamente ma con passione di cambiare le cose.

            P.S.: ma poi glielo scriverà anche alla Le Pen “Forza Marine, forza”?

          • Infatti è bellissimo e molto educativo vedere ogni giorno i propri genitori insultarsi, odiarsi e magari darsele di santa ragione. Mica vorrà rompere un matrimonio con figli per simili quisquilie?

      • Esatto con la lira non funzionerebbe mai.
        Ma con l’euro l’inflazione non ci sarà mai.
        Allora?
        Significa che se i leader di adesso non vogliono è necessario un cambio di leadership o meglio un ricambio di élite, non crede?

        Vogliamo parlare del ricambio delle élites e su come lo si mette in atto se non avviene “spontaneamente”?
        O preferisce venirci a raccontare che la colpa è della lobby degli anziani pensionati?

        E’ curioso che lei alterni cose veramente coraggiose come quando scrive:

        “l’anti corruzione che si è globalizzata, nuovo strumento dell’impero per controllare le colonie old style.”;

        a cose molto timidine come in questo post e la sua insistenza a credere che esistano delle possibilità di “aggiustare morbidamente” la situazione.

        La Le Pen in Francia, Grillo, La Lega e Fratelli d’Italia da noi ringraziano i Piga francesi, italiani ed europei che gli consentono di raccogliere milioni di voti semplicemente approfittando del loro spirito di “appeasement” non generosissimo né eroico (ma anche, ovviamente in primissimo luogo, dell’incapacità e impreparazione dei governanti attuali):

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  3. Professore per quale motivo l’inflazione dovuta al rientro della lira porterebbe a manovre restrittive?

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    • Perché non abbiamo ancora sconfitto il vero nemico, la lobby a favore dell’austerità. Che dopo l’uscita dall’euro sarà ancora al comando e ancora più arrabbiata.

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      • Antonello S.

        28/03/2014 @ 22:01

        Che intende per lobby a favore dell’austerità…i grandi centri di potere sovranazionale o più genericamente l’insieme delle forze politiche europee neoliberiste?

        Le chiedo questo perchè immagino che individuare il “nemico” possa aiutare a comprendere l’eventuale strategia da adottare (se esiste).

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  4. Amato la manovra l’ha fatta per fa restare l’Italia nello SME che aveva causato i problemi che hanno causato la manovra.
    Poi comunque non è stata sufficiente e siamo usciti dallo SME e siamo stati MEGLIO fino a quando hanno deciso che lo SME era fallito perché non era abbastanza rigido e ci hanno dato il marco.

    Secondo lei se uscissimo comanderebbero ugualmente le lobby che stanno già comandando.
    Quindi nella peggiore delle ipotesi continuerebbero a comandare, ma aggiungo io, godremmo comunque della flessibilità del cambio.

    Se un partito come quello di Obama in Europa non può entrare in parlamento perché è troppo “de sinistra” come può pensare che tale parlamento faccia qualcosa di buono per i cittadini?
    Ci sta prendendo in giro?
    E comunque aspetterei maggio: forse a non poter più entrare (per l’ultima volta?) nel parlamento europeo saranno proprio gli €uropeisti.

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    • Silvia il punto non è questo. E’ combattere per le politiche giuste. Lei PERDE TEMPO sono due anni che lotta contro l’euro come Don Chisciotte con i suoi mulini e adesso per 6 mesi si ecciterà del successo degli anti euro. E nel frattempo andrà come non doveva andare, con chi ha il bastone del comando che se la ride, solo perché non ci sarà uniti per l’unica causa che lo merita, il benessere della gente e non l’andirivieni di un pezzo di carta. Ma dispero di convincerla.

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      • Dispera di convincerla? Interessante.
        Silvia è una persona che si informa e lei dispera di convincerla, quindi ha delle difficoltà con un certo numero (crescente) di cittadini più informati della media che sono contro questa Europa.
        Spera forse di riuscire a essere più persuasivo con quelli che non si informano, per caso? Ovviamente no.
        Allora chi spera di convincere? Quelli che già la pensano come lei?
        Non è utilissimo e pare che non siano tantissimi.
        Il punto è che lei dice cose giustissime ma lo fa come il famoso pianista da piano bar di De Gregori che suonerà “senza disturbare”.
        Disturbi invece, faccia vedere che sa inkazzarsi, che sa come smascherare il potere, che il suo attuale appeasement non è il suo unico registro, che esiste un limite oltre il quale non si può più essere disposti a mediare a tutti i costi, che lei “non ci sta più” e vedrà se non diventerà molto più convincente.
        Tanto (come le dico da due anni e mezzo) arriverà con certezza il momento in cui si dovrà veramente inkazzare quindi salti almeno qualche passaggio.
        Altrimenti fra non molto lei si troverà come uno che pretenda di far ascoltare il suo violino in uno stadio di calcio gremito.

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  5. I Viaggiatori in Movimento e il prof. Piga sottoscrivono o no l’appello di Zagrebelsky, Rodotà e altri su “Libertà e Giustizia” in cui si mette in guardia contro la deriva autoritaria verso la quale ci porteranno le riforme costituzionali?

    http://www.libertaegiustizia.it/2014/03/27/verso-la-svolta-autoritaria/

    Sottoscrivete? Non sottoscrivete? Non vi pronunciate? Probabilmente la tre?

    P.S.: E’ divertente vedere il borghesume che si comincia a spaventare. Era ovvio che sarebbe toccato anche a loro, al gregge degli omini che stanno troppo benino per voler rischiare, tanto da chiudere gli occhi sul fatto che i prossimi obiettivi delle élites finanziarie cosmopolite sarebbero stati proprio loro.
    A un certo punto questo sottobosco borghese si deciderà a rivolgersi al popolo in nome (che so…) della Patria o di altri ideali che loro stessi avevano tradito in cambio del benessere e del prestigio di serie B; ma a quel punto sarà tardi perché il popolo si sarà già rivolto a gente che sarà molto ma molto peggio della Le Pen.

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    • Spero di no, ma se lo solleciteranno all’interno ci pronunceremo. Non mi sento in un Paese preda di una deriva autoritaria, comunque non più di prima.
      Sono d’accordo con lei, la borghesia si rivolgerà al popolo, e, come dice Luigi Magni, “buonanotte popolo”, potendo il tutto finire male per noi borghesucci. In quello stato di cose le elite staranno ok comunque. E non c’è dubbio che qualcuno si sta spaventando.
      Ma la realtà è che non credo che le elite finanziarie abbiano come obiettivo la distruzione della borghesia. Al massimo mirano alla mondializzazione della stessa, con un po’ di redistribuzione dall’occidente al resto del mondo. E con un certosino sviluppo di prodotti che addormentano o addomesticano il cervello per estrarre quanto più surplus possibile anche in una crescente povertà occidentale.
      Ma Marco, la lascio sperare per i prossimi cent’anni, a fianco di chi con internet (…) doveva cambiare l’Italia, che esiste il salvatore. Per me il salvatore fa parte di una sana diversificazione del rischio di quelle stesse elite.
      Se parte il referendum contro il Fiscal Compact come spero, spero di averla almeno in quell’occasione accanto nella battaglia.

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      • Certo che vogliono distruggere la borghesia medio alta dei piccoli imprenditori, piccoli proprietari e professionisti come sono oggi.
        Perché questa classe medio alta attuale ha due cose che vanno rapidamente espropriate e cioè sono in piccola parte detentrici di mezzi di produzione con un prestigio sociale ancora molto forte essendo per di più “legati al territorio” al contrario delle grandi élites che sono cosmopolite (quindi con un pericoloso potenziale politico); e hanno una grande ricchezza privata che temo sarà oggetto di attacco in un futuro non lontanissimo.

        La prossima classe media professore, sarà fatta di figure tipo manager, comunque dotate di eccellente know how e capacità gestionali (e non a caso come lei sa ci siamo progressivamente spostati verso la governance piuttosto che il government, dal punto di vista pratico ma addirittura “culturale”); ma il loro potere non sarà fondato su un “moderato” possesso dei mezzi di produzione, che è troppo pericoloso politicamente e culturalmente oltre a suscitare interessi “rapinosi”, ma solo sulla possibilità e capacità di avere un potere sull’accesso all’istruzione e al lavoro delle classi subalterne.
        In questo modo la classe dominante sarà, per così dire, isolata ermeticamente.
        Una classe di guardiani, traditori e venduti come il borghesume italiano di oggi, ma con la differenza che non saranno più persone che comunque provengono da una tradizione familiare e culturale che nasce e si tramanda solo in quanto legata alla gente di classe sociale bassa della propria terra, con tutte le implicazioni di “responsabilità” che lei non fa fatica a immaginare.
        Il borghesino intellettualino italianuccio di oggi o si piegherà a questo ruolo semi servile o sarà proletarizzato.

        Per quanto riguarda il vostro referendum io sarei lieto di partecipare se voi comincerete a usare il linguaggio che “bisogna” usare, rivolgendovi alla gente in nome di “IDEALI” e non solo di eleganti soluzioncine accademiche.
        Questa è una crisi di democrazia e la si risolve solo svegliando il popolo.
        Lei dice “Ma io cosa posso fare?”
        Cominci a parlare dei motivi per i quali la gente dovrebbe essere inkazzata, di come è stata tradita, di come piccoli imprenditori e lavoratori, Stato e privati, si trovano in una situazione di conflitto “artificiosa” per colpa di politiche costruite a tavolino per minare la coesione del corpo sociale.
        Guardi che anche se il referendum contro il Fiscal Compact è giustissimo la gente NON LO CAPIRA’ E NON GLI INTERESSERA’ se lei non saprà una buona volta rivolgersi al “cuore” delle persone (att.: il “cuore” non è “la pancia” come pensano molti Viaggiatori non proprio generosissimi).
        Ma lei questa cose le sa, solo che è appesantito dalla zavorra.

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