Dal blog di Carlo Cottarelli, commissario alla spending review:
“... Infine, esistono sette prodotti standard (energia elettrica, gas, carburanti rete, carburanti extra rete, combustibili per riscaldamento, telefonia fissa, telefonia mobile) per cui risulta già ora molto più difficile aggirare la norma che imporne di comprare tramite convenzioni CONSIP o a prezzi inferiori (visto che si tratta di prodotti altamente standardizzati). Per questi prodotti i controlli possono partire subito, senza dover attendere la pubblicazione dei benchmark CONSIP e dei prezzi di riferimento.”
Bene, era ora! Da anni affermiamo che le amministrazioni statali, che hanno l’obbligo di comprare certe merceologie in Consip, eludono la norma. Perché hanno sempre un motivo per comprare altrove: “la marca del cellulare è diversa da quella a cui sono abituato”…. E perché NESSUNO ha mai voluto controllare. A cominciare da primi ministri e ministri dell’economia del recente passato, ovviamente. E anche le amministrazioni locali, che possono comprare fuori Consip solo a prezzi più bassi, e che spesso hanno comprato a prezzi più alti.
Bravo Cottarelli: adesso avanti tutta. Come?
Quando scoprirà chi ha ”barato”, immediatamente forte e chiara presa di posizione: contratto d’acquisto nullo e accertamento delle colpe del responsabile del procedimento con quantificazione del danno erariale.
E’ ovvio che Cottarelli ha bisogno dell’aiuto della Ragioneria Generale dello Stato nello scoprire tali sprechi. Gli sarà dato? Pieno ed incondizionato? Anche se i cellulari o il contratto di telefonia sono stati acquistati da qualche potente di turno dell’amministrazione statale?
Attendiamo fiduciosi, il passo è importante per restituire credibilità al meccanismo degli appalti di beni e servizi ed alla lotta agli sprechi.
Aspettiamo ovviamente che i dati su tali sprechi siano rivelati al pubblico una volta verificati. E’ chiedere troppo?
21/06/2014 @ 12:17
E’ il meno che può fare Cottarelli. Ma gli sprechi ci sono non solo sui prezzi d’acquisto di prodotti standardizzati ma anche nell’uso improprio che se ne fa. Cito un esempio. In una scuola primaria nella quale stiamo lavorando, come associazione di volontariato, alla sistemazione e riorganizzazione di libri, grandi opere di pregio e quadri etc., ho scoperto che la temperatura alle 16 del pomeriggio, d’inverno, era talmente alta da dover stare in camicia. Persino alcune cornici apparivano deformate. Abbiamo dovuto chiudere tutti i termosifoni. Non sono anche queste cattive abitudini a determinare costi ingiustificati e fuori controllo?
21/06/2014 @ 17:26
Caro gustavo, non e’ solo “normativ consip”, ma riguarda anche le altre centrali di committenza., nel senso che consip non e’ unico riferimento sulle “7 sorelle”
Si andasse a vedere gli enti locali, in primis.
Non sarebbe male che non si continuasse a parlare solo di consip, senza le centrali regionali non si risolverà mai il problema.
Metodo consip, modello consip, etc…questo si continua a leggere sui media. Va tutto bene, ma C’e anche in mondo fuori, e non e’ in contrapposizione..ma non deve continuare ad essere sistematicamente ignorato..
23/06/2014 @ 07:40
Aspetto i fatti e sopratutto le sanzioni! Non ne posso più di vedere comuni aggirare la norma sugli acquisti CONSIP!