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Quando a sognare per il Paese è la Corte dei Conti

Fatto numero 1: Abbiamo un Governo di contabili, non di leader. Ci sono i soldi, ma dall’anno prossimo. “Dobbiamo concentrarci sugli investimenti”, piuttosto che sulla sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, anche perché “i margini di manovra si aprono soprattutto con riferimento al 2014“. 1 miliardo? Lo abbiamo? Sig. Contabile di Via XX Settembre: lo abbiamo? 1 miliardo?

Fatto numero 2: Basta con i contabili, lo dice la Corte dei Conti. “Non si tratta quindi di ricorrere a defatiganti trattative per l’ennesima ridefinizione di regole e criteri dell’azione di riequilibrio dei conti pubblici, ma, piuttosto, di ritrovare la ragioni di appartenenza all’Unione europea non nei soli vincoli di bilancio ma nell’adozione di progetti di rilevante interesse  strategico comune.” La Corte dei Conti. La Corte dei Conti sogna. Sa sognare. La Corte dei Conti, che chiede più investimenti pubblici. E il nostro Governo? Sa sognare?

Fatto numero 3: Il settore dell’edilizia muore. Lo dice Squinzi e la gente lo applaude, con sincerità.Specchio del dramma che sta attraversando la società italiana è il mondo dell’edilizia, in una crisi tanto profonda da sottoporre al Governo la richiesta di un intervento speciale di filiera, per salvare un volano fondamentale nell’economia del Paese.”  Monti pensa che Confindustria esageri. Nel sognare? Un Paese migliore? Sogna?

Fatto numero 4: “La Corte europea dei diritti dell’uomo rigetta il ricorso dell’Italia: in base alla sentenza emessa lo scorso 8 gennaio dai giudici di Strasburgo, divenuta oggi definitiva, l’Italia ha un anno di tempo per trovare una soluzione al sovraffollamento carcerario e introdurre una procedura per risarcire i detenuti che ne sono stati vittime.” Non vi è nulla da aggiungere.

Fatto numero 5: Giace negli armadi dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili, dal 2009, e presso il Ministero di Giustizia, un preciso Piano straordinario di edilizia carceraria, che prevede la necessità di circa 1,6 miliardi di euro di cui 1,2 per la realizzazione di 22 nuovi istituti penitenziari e 400 milioni per la realizzazione di 47 nuovi padiglioni o la ristrutturazione di quelli esistenti.  17129 carcerati, secondo il documento dell’epoca,  che Ance stimava potessero riallocarsi nelle nuove strutture, dando a loro dignità e speranza e dando agli altri cinquantamila più luce, aria e diritti umani.

Quella speranza che non c’è nemmeno per le imprese edili, specie quelle piccole, che stanno soffocando nella morsa della recessione e che potrebbero essere coinvolte a pieno ritmo nel 2012 su questo progetto, sostenendo il PIL e la loro sopravvivenza.” Questo lo dicevo io, il 12 gennaio 2012.

*

Prendete 5 fatti. Mischiateli quanto vi pare. Tornerete sempre lì; per fare la ricetta giusta per ridare slancio dall’Italia all’Europa ci vogliono i seguenti ingredienti: un po’ di coraggio, molti ideali, alquanta umanità e capacità di ascoltare, zero mediocrità, tanta disponibilità a rischiare di perdere pur di ottenere una grande vittoria.

Ecco. Chiedetevi se vale veramente la pena. Di avere i contabili al posto dei sognatori. I sognatori della Corte dei Conti, certo, e di tutti quegli altri sognatori che vogliono di più da questo loro breve viaggio su questa terra.

7 comments

  1. comunque la corte dei conti ha detto anche:

    “Ciò che serve all’Italia dall’Europa sono stimoli per crescere di più, non deroghe per spendere di più” …(???)

    e

    “il livello crescente dello stock di debito pubblico non consente di interpretare in modo men che rigoroso il sentiero di risanamento. Sarebbero gli stessi mercati a punire questa scelta”.

    Mi lasciano un po’ perplesso queste due frasi.

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    • Concordo Marco. Per come conosco i miei polli, la cosa è andata così: molte mani a lavorarci, non tutto il testo ricondotto a coerenza. In questo a Banca d’Italia sono più bravi, peccato che la coerenza la trovano sull’austerità. Rimane il punto che la CDC è l’unica istituzione che parla in questo modo (seppure non sempre coerente) in Italia della politica economica.

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  2. Il presidente della Corte dei Conti… SOGNA?
    Certo solo in Italia il vertice del l’organo di controllo si lancia in analisi macroeconomiche, spesso contrapponendo si al governo di turno.
    Ma chi gliele scrive, prof?
    È soprattutto, le pare normale per il ruolo del Presidente?

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  3. Massimo De Siena

    30/05/2013 @ 09:05

    Concordo con Baldi.
    Anche il presidente Giampaolino, come tutti i commentatori ( economisti e non ), ha affermato contemporaneamente due cose che sono l’una il contrario dell’altra. E’ il solito mantra del quale dobbiamo ringraziare prima Berlusconi e poi Monti : ” Avete troppe tasse, ma non è il momento di ridurle; State facendo solo politica di risparmio e non di crescita, ma che non vi venga in mente di interrompere la politica di risparmio ! ” Insomma schizofrenia che maschera gli interessi del capitale finanziario e della speculazione. Un po’ di arresti di questa gente no ?

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    • Ribadisco. Si legga il rapporto dell’Ocse sull’Italia e quello della Corte dei Conti: c’è proprio una filosofia diversa. Imprecisa, a volte sbagliata, ma si sente. Ce n’è bisogno, mi creda.

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