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La multa del risparmio

Immaginatevi Obama che va in tv.

E annuncia.

Che domani l’Alabama, o il Vermont, dovranno versare una multa pari allo 0,2% del loro PIL statale perché per 3 anni consecutivi non hanno raggiunto il deficit su PIL del 3%?

Ma dai. Mai e poi mai.

Perché le unioni di popoli basate sulle punizioni e non sulla solidarietà; le unioni basate sulla contabilità e non su di un progetto ideale … esatto: falliscono. Senza se e senza ma.

*

Lo dico perché alle ore 14 il Commissario Rehn annuncerà cosa fare della famosa multa al Belgio che per il terzo anno consecutivo ha superato il rapporto del 3% del deficit-PIL. E chissà mai perché li avrà superati quei limiti: forse per il salvataggio dell’ennesima banca, dal nome Dexia? O forse a causa della recessione auto-imposta dall’Europa?

Una multa di 750 milioni di euro. Che sarebbe messa in un deposito infruttifero, fino a quando il Belgio non si dovesse ravvedere.

Il fior fiore dei giuristi europei sta in questo momento lavorando a costo del contribuente europeo per dimostrare la validità giuridica di una tale decisione.

Bellissimo. In una unione che continua a morire per mancanza di domanda interna ed eccesso di risparmio, si sta considerando di obbligare un intero Paese a risparmiare per punizione.

Se alle ore 14 i tecnici della Commissione Europea comunicheranno una decisione in tal senso un altro pezzo dell’affresco europeo si staccherà, sbriciolandosi a terra. Speriamo bene che tutti i politici, Letta compreso, europei siano in questo momento attaccati al telefono a ricordare a Rehn che è solo un tecnico e che la Politica, quella con la P maiuscola, spetta a chi rappresenta  democraticamente le esigenze delle persone.

5 comments

  1. stefano fait

    29/05/2013 @ 09:06

    E c’è gente che ancora si ostina a non capire che gli eurocrati sono i peggiori nemici dell’eurozona e dell’Unione Europea e chiede a gran voce di uscire dall’una e quindi anche dall’altra per sfuggire ai suddetti despoti.
    Serve una schiatta di grandi statisti europei che spazzi via questo marciume e dia un senso a un progetto che può solo fare del bene all’intero pianeta (es. 22 paesi europei uniti contro Francia e UK – ossia contro USA – sulla fornitura di armi ai ribelli siriani).

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  2. Fabrizio Padua

    30/05/2013 @ 08:25

    Fai bene caro Gustavo a ribadire in ogni occasione che l’unione europea è un affresco e un ideale di unione tra persone e non solo un bilancio economico con costi e ricavi.
    I nostri ragazzi devono vedere nell’Europa una casa comune nella quale viaggiare, studiare, lavorare e confrontarsi con coetanei di altre lingue e nazioni ma con la medesima radice culturale.
    Dobbiamo fare il possibile perchè rimanga tale nella percezione della gente, non è facile in questo periodo, ma se cade quella percezione il passaggio al referendum per uscire dall’euro (con esito molto incerto) è cosa fatta…

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  3. Lorenzo Donati

    30/05/2013 @ 13:00

    Mi associo totalmente a quanto detto da Fabrizio Padua: inorridisco e intristisco ogni giorno di più nel vedere ridotta la visione di Europa dei padri fondatori al bilancino ragionieristico del dare avere….ed è proprio solo questa Europa “amministrativa” ad essere l’unica conosciuta e additata dalla gente come esecranda….pochissimi sono gli sforzi come il Suo, caro prof. Piga, nell’additare orizzonti non banali e con proposte concrete per crescere nella casa comune chiamata Europa…..

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  4. mai e poi mai lei Professore smentisce la sua posizione di chi vuole intervenire davvero costruttivamente e positivamente sul cambiamento di questa Europa ma è anche è il caso di dire su questo Mondo perché nulla è separato, e che tanti altri uomini e donne di buona volontà sono emersi dall’oppressione di questi tempi per mettersi in viaggio, sulla rotta dei Viaggiatorinmivimento ad esempio, ci parla di una grande risorsa che nonostante il periodo di grave pericolo ci apre una via, un opportunità di successo, se sappiamo resistere. Ora dovremmo dare tutti una mano. A lei va sempre un grazie speciale.

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  5. Pingback: Stupidità Europide, col Pilota Automatico (di Maurizio Blondet) | Rischio Calcolato

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