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Pompei ed i suoi restauri: trasparenza e Mai Camorra Mai

Vi ricorderete che avevamo applaudito ampiamente all’avvio dei cantieri di Pompei sulla base dei motti “trasparenza” e “mai Camorra”. E che ci eravamo impegnati a segnalarvi con tanto di ricorso a esperti (grazie a Daniele, Angelo e Riccardo) le nostre valutazioni sui bandi di gara.

«L’Europa ci guarda», ammetteva il ministro Cancellieri? Eccoci qua, ci siamo, come cittadini europei. Siamo certi che queste nostre considerazioni, se utili e non errate, saranno utilmente valutate dal Ministro Barca. Speriamo soprattutto che la stampa, quarto e quinto potere e organo di garanzia e di tutela dei cittadini, verifichi direttamente con la Sopraintendenza quanto da noi suggerito e, se utile, richieda che sia inserito nelle prossime gare.

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Il 3 aprile, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei ha indetto cinque procedure ristrette per l’affidamento di 5 unici lotti di lavori di consolidamento e restauro delle strutture della: Casa del Marinaio, Casa dei Dioscuri (restauro architettonico e strutturale, nella foto Persea e Andromeda), Casa delle Pareti Rossi, Casa del Criptoportico e la Casa di Sirico.

I cinque bandi di gara, da aggiudicare al prezzo più basso, scadono tutti e 5 il 24 aprile p.v., tra 9 giorni.

L’importo complessivo a base d’asta è rispettivamente di milioni di euro: 1,012;  1,447;  0,192; 0,563; 1,243, per un totale di 4,457 milioni di euro (oltre a IVA).

I tempi di esecuzione sono rispettivamente di 550,  730,  275, 370, 730 giorni.

Il Responsabile del Procedimento è il Dott. Ernesto De Carolis, contattabile via Posta elettronica certificata al mbac-dg-ant@mailcert.beniculturali.it . A lui indirizziamo le seguenti domande, augurandogli comunque un grande in bocca al lupo perché da lui dipenderà così tanto del nostro benessere, dell’occupazione e crescita delle imprese selezionate e dell’attrattività del nostro patrimonio artistico.

Premettiamo che siamo ancora nella fase di pre qualifica: la gara con procedura ristretta prevede infatti la selezione di alcune imprese che esprimono un desiderio di qualificarsi per la gara. Con la lettera d’invito a quelle che si qualificheranno verrà inviato loro il capitolato che noi non possiamo (ancora) leggere. Siamo certi che il Dott. De Carolis, appena inviato alle imprese qualificate, lo metterà a disposizione – il capitolato – sul bellissimo sito dove abbiamo trovato le informazioni http://www.pompeiisites.org/ che ci permettono di esprimere queste opinioni. Così la piena trasparenza richiesta dal Presidente Monti sarà garantita pienamente. Compresi, ovviamente, i riferimenti riguardanti i criteri di verifica, oltre a direzione lavori e penali, elementi essenziali per capire come verrà garantita la qualità finale del lavoro.

Primo commento: i tempi della gara

Il periodo di tempo durante il quale l’offerente è vincolato dalla propria offerta è di 1 anno. Strano. Perché l’art. 11 del Codice degli appalti prevede che “… l’offerta è vincolante per il periodo indicato nel bando o nell’invito e, in caso di mancata indicazione, per centottanta giorni dalla scadenza del termine per la sua presentazione. La stazione appaltante può chiedere agli offerenti il differimento di detto termine.” Per quale ragione raddoppiare il termine? Si ipotizza che la gara durerà 1 anno?  Non sembrano gare complesse (quantomeno perché aggiudicate al prezzo più basso). Si accelera sull’avvio delle procedure di affidamento (con la procedura ristretta) ma si formalizza (o si consente) la lentezza potenziale nell’aggiudicare la gara.

Secondo commento: la pre qualificazione

Bene che si proceda rapidamente, ma 21 giorni con di mezzo la Pasqua per chiedere di essere qualificati, non è un po’ troppo stretto? Ce la faranno le imprese a non perdere l’occasione di partecipare? Forse no, forse sì.  Più importante sono forse altre carenze. Perché non si è fornito/allegato un documento standard per la presentazione della domanda con vantaggi per il Committente (minore onere per l’esame delle domande e trasparente comparabilità delle domande) e per le Imprese (minore onere di presentazione della domanda)? Non sarebbe stato male! Il Committente avrebbe potuto standardizzare anche le istruzioni per la presentazione della domanda di partecipazione (il cosiddetto disciplinare di gara), fornendo un documento unico per tutto il programma di gare e allegando una scheda con le informazioni specifiche sulla gara, sempre con vantaggi per le due parti in termini di gestione del processo.

Terzo commento: 5 gare invece di 1.

Perché sono stati fatti 5 bandi di gara per la stessa tipologia di lavori, stessa data di emissione e di presentazione, e non un solo bando con 5 lotti? Al fine di contenere i costi della procedura (tra cui la pubblicazione dei bandi e degli avvisi), era preferibile un’unica gara distinta in lotti eventualmente ponendo dei limiti all’aggiudicazione di più lotti per favorire la concorrenza. Perché dunque?

Infine, complimenti sinceri per avere vietato i raggruppamenti temporanei d’impresa tra imprese “grandi” , al fine di evitare cartelli: è qualcosa che poche stazioni appaltanti fanno, malgrado l’autorità antitrust l’abbia esplicitamente consigliato.

A presto!

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