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L’antipolitica diventa politica: saranno sindaci bravi?

Ci sono nuovi politici che entrano in Comune a quanto pare.

Dicono di essere nuovi. Che cambieranno il modo in cui si gestiscono le amministrazioni locali.

Mostrano entusiasmo, e questo è bello già di per sé. Ma saranno competenti?

Se fossero competenti li pagheresti di più? In realtà la domnda chiave dovrebbe essere rovesciata: dobbiamo pagarli di più per attrarre quelli più competenti?

Forse sarebbe stato più opportuno deciderlo prima delle elezioni, ormai è troppo tardi.

Ma supponiamo di promettergli un aumento per le prossime elezioni, a chi vince la prossima volta. Secondo voi che sindaci avremmo, se li pagassimo di più? La teoria economica su questo è abbastanza chiara: se li paghiamo di più, i sindaci, possono fare una di queste 3 cose.

Primo. Lavorare meglio perché se vengono cacciati dal voto elettorale hanno più da perdere. Secondo. Lavorare meglio perché salari più alti attraggono candidati più bravi. Terzo. Lavorare meglio perché salari più alti motivano maggiormente.

Quarta possibilità, aggiungo io, non cambia nulla.

Si da il caso che 2 miei bravi colleghi giovani, uno di Tor Vergata e uno della Bocconi, Stefano Gagliarducci e Tommaso Nannicini, hanno studiato da vicino la questione, pubblicando su di una rivista altamente prestigiosa il loro bel lavoro quantitativo sull’impatto dell’aumento dei salari ai sindaci sulla qualità dei sindaci.

Non entrerò sulla tecnica che usano. Ma sui risultati sì.

Esaminano l’impatto di un aumento del 33% del salario lordo per i sindaci di vari comuni italiani.

Scoprono che tali aumenti consentono di attrarre verso la professione di sindaco candidati con un livello di istruzione maggiore (circa 1 anno in più di scuola, in media) e più avvocati e managers, potenzialmente più competenti.

Sindaci meglio pagati riducono le tariffe urbane di circa lo 86% e l’ammontare di investimenti e spese correnti dell’11 e 22% rispettivamente. E lo fanno non tanto per motivi ideologici quanto per maggiore bravura manageriale.

Insomma il salario più alto funziona più perché attrae migliori candidati e non tanto perché è capace di dare maggiori stimoli agli stessi candidati.

Salari al massimo allora? No, ma forse salari più compatibili con il salario equivalente che potrebbe avere un bravo laureato sul mercato privato, questo sì potrebbero aiutare a migliorare la qualità della politica.

I nuovi arrivati? Chissà se, dati i bassi salari che ricevono, siano proprio bravi. Magari ci mettono della passione, maggiore di quella di chi li ha preceduti, e questo è già tanto. Magari sono più integri. Ma chi ci dice che passione, integrità e competenza insieme, piuttosto che la sola passione ed integrità, non siano il cocktail migliore?

7 comments

  1. assolutamente è cosi…ma chissa’ perchè al corriere queste cose non le sanno….

    anche parlamentari e ministri dovrebbero guadagnare di piu’….
    (al netto dei benefit )
    ma la delegittimazione dei politici è funzionale beh alla pseodotecnocrazia eterodiretta…

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  2. Questo articolo mi ispira di getto una provocazione: con quello che prendono i nostri politici (sindaci,parlamentari, consiglieri regionali ecc.) rispetto ai nostri amici europei dovremmo essere il paese più efficiente d’Europa..lo siamo? No, quindi?

    Forse quando girano troppi soldi si generano delle inefficienze, senza contare che potremmo trovarci di fronte a una curva di offerta di lavoro decrescente.

    Oltretutto c’è da considerare che si parte dal presupposto che il politico faccia un lavoro..ma è proprio così? I nuovi politici di cui parla lei non la pensano così. Ritengono infatti che il politico presti un servizio alla comunità. Come un amministratore di condominio che nella vita non fa solo quello.

    Credo che basti dare un occhiata all’Italia per soostenere che troppi soldi “diano alla testa”
    Le iene avranno fatto ad oggi cinquecento e più video fuori da Montecitorio dove hanno mostrato quanta competenza c’è grazie a stipendi e pensioni astronomiche.

    C’è persino un incentivo per farli lavorare!! Se si presentano in parlamento (ovvero se fanno il loro lavoro) prendono dei premi. Di cos’altro hanno bisogno?

    Togliere i privilegi forse allontanerà i più bravi ma di sicuro eliminerà tutti quei ladri, tali sono, che vedono nella politica solo una vacca da mungere fino allo sfinimento.

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    • I sindaci in questione guadagnano circa 2000 ai 2800 euro lordi oltre al loro lavoro (ma se sono dipendenti e non chiedono distacco ricevono la metà). Diverso da parlamentari.
      Se abbassassimo a 5000 euro a parlamentari la mia impressione è che leverebbe incentivo a incompetenti a proporsi ma non a competenti dal proporsi con successo.

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  3. A proposito di compensi per incarichi pubblici, ieri ho scoperto che un componente del CdA dell’Istat prende 836 euro/mese (ovviamente lordi: http://www.istat.it/it/files/2010/12/Consiglio_aggiornato.pdf), e un componente del Comitato di indirizzo ben 418, cioè la metà http://www.istat.it/it/files/2010/12/compensi_comstat_5_10_11.pdf .
    Compensi che risultano dalla riduzione del 10% operata quest’estate dal Governo. Gli effetti di tale riduzione ai fini del salvataggio dell’economia italiana, su livelli di partenza comunque bassissimi, mi paiono del tutto risibili. Più che altro sembra un inchino alla marea del sentimento anticasta.

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  4. Buongiorno Professore,
    forse nel caso dei sindaci sarà pure vero quello che Lei scrive, ma è tutt’altra storia per il caso dei parlamentari, consiglieri regionali (il Trota e la Minetti dovrebbero avere insegnato qualcosa), alti burocrati e comunque posizioni contigue al potere (ad esempio redazioni dei media più importanti).
    Perché la mia non rimanga solo un’affermazione vaga, chiacchiera che adesso tutti fanno, cito tre casi che conosco piuttosto bene; leggendo capirà il perché.
    1) Il primo caso riguarda la massima carica di un importantissimo ente pubblico, una persona che percepisce un compenso astronomico. Ebbene costui è stato compagno di classe a scuola di mio fratello. Era uno degli scarsi in classe e, tra le altre cose, nella sua famiglia mancava l’Educazione con la maiuscola, quella che significa rispettare gli altri, cosa che sperimentai direttamente. In alcune occasioni pubbliche, ora che ricopre tale carica, ha dato modo di dimostrare questa mancanza. Come sia arrivato questa persona a ricoprire quel ruolo, non riesco a comprenderlo.
    2) Il secondo caso riguarda un mio compagno di classe al liceo. Incluso l’ultimo anno si faceva passare i compiti in classe per evitare i 4. Eppure, nel giro di pochissimi anni ne vedo la firma su uno dei più importanti quotidiani nazionali in cui ora ricopre un ruolo assolutamente di rilievo. Peraltro, se mi capita di leggere un suo articolo, difficilmente cpisco cosa voglia dire, confermando le stesse qualità di scrittura che aveva a scuola.
    3) Il terzo caso riguarda ugualmente un mio compagno di classe al liceo, ora impegnato in politica e contemporaneamente ai vertici di un importante ordine professionale. Questo era invece il secchione della classe, ma il secchione un po’ fesso. Quando si è presentato alle elezioni la mia compagna, non sapendo che fosse stato mio compagno di classe, vedendone un manifesto elettorale lo etichettò “pesce lesso”. Non potei fare altro che darle ragione.
    Per quanto riguarda i casi 2 e 3 conosco in linea di massima cosa ha consentito a queste due persone il raggiungimento di posizioni elevate. E credo che persone più capaci farebbero il loro lavoro per compensi più bassi

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  5. il mio politico con responsabilita’ di governo ideale avrebbe
    capacita’ di scegliersi lo stipendio a piacere….e forse anche di tenerselo nascosto…volete i politici con stipendi moderati rispetto ai grandi manager del privato…perfetto vi ritroverete con i politici al servizio del privato (della grande finanza della grande industria)
    oppure con berlusconi…. oppure con ^politici^ ex consulenti della grande finanza…

    Ma questo è un commento troppo semplice e di buon senso..
    Quanto al qualunquismo di grillo che chiede i politici siano poveri
    e dilettanti e inesperti…bè lui dice che i politici dovrebbero lavorare per poco…ma lui gli spettacoli gli faceva pagare…non erano gratis…e il fatto di non essere gratis (o pagati dalle istituzioni) gli permettavano in certo grado di liberta’…

    Ma per fare la fine dell’argentina (con le dovute differenze)possono andare bene anche dei poltici dilettanti e volenterosi come i ^ragazzi^ del m5s …^

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  6. Credo che lo stipendio debba in ogni caso essere commisurato all’impegno effettivo dell’amministratore (centrale o locale).

    Molto spesso la presenza di più incarichi politici o di ulteriori incarichi professionali che affiancano l’impegno assunto con gli elettori non consentono di svolgere a tempo pieno il compito di amministratore pubblico. Penso, ad esempio, ai ritagli di tempo che dovrà trovare lo scrittore, tanto amato dai teenagers, Federico Moccia per la sua nuova attività da Sindaco del Comune di Rosello.

    L’attività di Sindaco di una grande città, se svolta con dedizione, merita di essere ricompensata adeguatamente, fermo restando che occorre intervenire sul serio problema culturale del nostro paese: la realizzazione personale non dipende soltanto dal proprio conto in banca!

    Così ci insegna la storia di Lucio Quinzio Cincinnato che anche gli americani hanno importato, dando il nome ad una nota città dell’Ohio.

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