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I notabili rispondono all’appello

Ernesto Galli della Loggia parlò pochi giorni fa sul Corriere dei notabili attorno al “Centro”. Gli rispose un po’ indignato Michele Salvati.

Ecco cosa gli avrei risposto io.

Chi è “degno di essere conosciuto”, significato etimologico della parola “notabile” di cui scrive mirabilmente Ernesto Galli Della Loggia?

Non, a mio parere, chi è “in vista”, come intende nel corsivo l’autore, alludendo a caratteristiche visibili ed esterne, quanto chi è “invisibile”, nel senso calviniano del termine, ovvero coloro verso chi nessuno guarda, che hanno dettagli che ad altri paiono invisibili, ma così rilevanti.

Come le città invisibili, ci sono tantissime persone che non appaiono e che costituiscono universi di riferimento etico e civico. Come le città invisibili, queste persone difficilmente entrano in contatto le une con le altre.

Perché? Perché non hanno tempo a disposizione. Lavorano indefessamente, oppure studiano chini sui libri e poi vogliono stare in famiglia, con i loro cari, o con gli amici più veri. Hanno tantissime idee su come costruire in Italia dei ponti tra persone di diversa età, provenienza e credo, su come permettere di espandere le opportunità di ognuno senza andare a detrimento di altri, su come proteggere i più deboli senza per questo indurli a vite di dipendenza prive di orgoglio.

In questo periodo, queste persone invisibili stanno cercando rappresentanza. Mentre non la trovano cominciano a fare qualcosa che non hanno mai fatto: si riuniscono e discutono, sacrificando qualcosa del loro tempo libero. Di cosa discutono? Di quello che, sottolinea Galli Della Loggia, dovrebbero fare altri: “avventurarsi a dire come dovrebbe essere affrontato e risolto un problema specifico, uno soltanto dei problemi con cui ci troviamo alle prese … ardire di scoprirsi con una proposta, di compromettersi con una cifra”.

Queste persone si costituiscono in associazioni, come quella che io ho scelto di fondare con altri quaranta, “I viaggiatori in movimento”, e pensano e propongono per il paese un modo nuovo di vedere le cose, di disegnare progetti, di costruire sogni fatti di realtà, basandosi su valori comuni forti che prescindono da credi religiosi o ideologici.

Hanno tutto contro di loro. Come dice Della Loggia, chi ha il potere di tradurre le loro idee in decisioni politiche, non ha interesse ad ascoltarli. Mancano le risorse ed il tempo per girare il Paese e spiegare questi progetti. Non hanno organi di stampa che li sostengono e ne diffondono le idee.

Eppure non mollano. Pensano a costruire un Paese per i loro figli che abbia al centro uno Stato forte ed autorevole, competente e non sprecone, a tutela delle libertà individuali ed a protezione di chi, per le sue caratteristiche peculiari, non può interagire con pari probabilità di vittoria all’interno del contesto sociale in cui opera. Pensano ai giovani, alle giovani imprese ma anche a chi vive nei quartieri controllati dalla criminalità organizzata o chi questa subisce.

Sono persone che sanno tanto, possono fare tanto per il paese ed hanno deciso di non andarsene ma di lavorare sempre qui perché amano profondamente la loro terra, con tutte le sue contraddizioni. Cosa vogliono ora? Vogliono diventare notabili nel senso etimologico del termine.

Spetta alla stampa andarli a cercare e dargli visibilità, aiutandoli a crescere ed a spezzare il dominio di chi ha tutto, compresi i notabili che si ammantano di nuovo ma che nuovo non sono, di cui mirabilmente parla Galli Della Loggia.

3 comments

  1. Stefano Rocchi

    08/11/2012 @ 14:28

    Partirei così: IO NON SONO UN “NOTABILE” , NON LO SONO MAI STATO E MAI LO DIVENTERO’, PERO’ MI SONO MESSO “A DISPOSIZIONE” DEI VIAGGIATORI IN MOVIMENTO.
    Non sono un “notabile a disposizione” secondo l’idea galliloggiana perché ho svolto attività politica sin da giovanissimo nel mio paese sporcandomi le mani, mettendoci la faccia e parlando con la gente. Ho avuto il mio “bagno elettorale” che, secondo Salvati, è legittimante. Ho fatto tutto questo (poco o tanto che sia non posso essere io a dirlo) nel PCI, nel PDS, nel DS ed infine nel PD, quindi, non al “centro” , all’interno ed all’esterno delle istituzioni.
    La mia disponibilità per i Viaggiatori in Movimento nasce, dunque, dalla volontà di contribuire alla costruzione di soluzioni per rispondere alle esigenze dei cittadini. La mia adesione da non notabile ad un movimento civico come i Viaggiatori in Movimento nasce dal fatto che è formato da “persone” degne di essere conosciute.
    “Beato il Paese che non ha bisogno di eroi” dice Brecht ; nel 2012, all’interno di una crisi di sistema come quella che stiamo vivendo io dico: “Ben vengano gli eroi, purché lo siano da vivi”.

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  2. Francesca Feo

    09/11/2012 @ 22:21

    Le rispondo con un link, credo che lo troverà interessante!
    http://www.vogliorestare.it/
    Questi “invisibili notabili” esistono davvero, e stanno venendo fuori. Io sono attimista, voglio crederci.
    buon lavoro, a tutti i notabili, quelli veri.

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