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Hall of Fame

Guardavo oggi tutti quei bellissimi atleti che si presentavano in borghese nello stadio Olimpico, chi attempato, chi senza più capelli, chi claudicante, chi smemorato, chi nello spirito, il cui ricordo era rappresentato dai figli, addirittura dai nipoti. Cosa li unisce?

Tutti hanno corso, calpestato e mangiato la terra dei campi da gioco. Tutti, come sempre, hanno perso più volte che vinto, addirittura c’era chi non c’è più perché ha deciso di rinunciare per sempre alla corsa della vita. Come tutti gli altri insomma. Ma loro hanno qualcosa in più.

Ci hanno provato. Ad eccellere e cadere davanti a tutti, a sfidare, a raccogliere il loro talento, quello che ognuno di noi ha dentro, che poteva essere buttato, e a gettarsi nella mischia. Tutti hanno lavorato duro, durissimo, per sopravvivere anche solo dignitosamente sul campo.

Penso ai giovani di oggi e spero che vogliano fare altrettanto, uniti quando possono per affrontare le sfide più grandi di ognuno di loro preso singolarmente, o da soli, quando necessario. Ascoltino anche loro la voce di chi non c’è più e capiscano che questo è il loro tempo di giocare, contro tutte le avversità. Ascoltino la voce che gli dice “carpe diem” che deve significare solo una cosa: “lascia una traccia”, una traccia di bello in questo mondo. Sacrificatevi, e spendetevi, ma per il bello. Non siete macchine, siete uomini e donne, donne e uomini che possono lasciare una traccia diversa e piena di bello.

Malgrado tutto, tutto è nelle vostre mani.

3 comments

  1. Caro Prof.,
    penso che la generazione che ha “mollato” in Italia è quella dei quarantenni – cinquantenni di oggi , che si sono cullati sul benessere raggiunto .
    E’ mancato poi lo stimolo dall’alto , è mancata la trasmissione di qualità da parte di chi ha avuto le posizioni di responsabilità a tutti i livelli .
    Mi sembra , oggi, che la generazione dei ventenni possa rimediare agli errori, ai nostri errori, mi sembra di vedere una nuova forza di volontà nel Paese, in questi giovani .
    In Italia c’ é una potenzialità inespressa incredibile, basti pensare al patrimonio artistico-culturale-qualità di vita, ancora tutto da sfruttare .
    C’ è da fare ma non ci sono dubbi sui prossimi risultati .
    Lei è uno stimolo formidabile , continui a martellare .
    E poi, la giornata di oggi allo stadio ci ha messo tutti di buon umore……
    Cordialità.

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  2. Egr. Prof.
    è bello trovare le sue riflessioni più intime su questo blog. Così utile per la comprensione della realtà che ci circonda.
    Al di là delle opinioni di ciascuno, anzi proprio nel confronto, trovo encomiabile di mettere in rete le sue conoscenze intellettuali e le sue esperinze e riflessioni.
    Oggi, in particolare, rifletto che il suo è un esempio di cosa significhi essere ” un maestro”. Invidio i suoi alunni che possono beneficiare di tutto ciò. ” Ai miei tempi” con un professore universitario a stento si riusciva a discutere la tesi; figurarsi a confrontarsi alla pari o a chiedere suggerimenti per l’inserimento nella vita. Mi congratulo e Le faccio tanti auguri. Non “molli” neanche Lei in questa missione. La trasmissione del sapere è soprattutto questo spaziare a 360 gradi.

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