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Cacciatori di taglie per Bondi

Il Commissario presenta entro 15 giorni dalla nomina un programma di lavoro al Comitato interministeriale di cui all’articolo 1, che ne verifica l’attuazione sulla base di relazioni mensili del Commissario.”

Ci siamo quasi quanto a date: aspettiamo con ansia che il Commissario Bondi renda note le direttrici del suo lavoro sulla spending review.

Nel frattempo rifletto sulle migliaia di lettere che arrivano quotidianamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri segnalando potenziali sprechi. E’ una idea buona, questa delle lettere di denuncia? A naso no. Ma non perché trattasi (come si è detto) di gogna, anche perché le lettere sono mantenute (per fortuna) riservate.

C’è tuttavia il rischio di:
a) Far perdere tempo a chi deve controllare;
b) Basarci sulle scelte di chi queste lettere deve leggere senza che ne abbia la necessaria competenza;
c) Segnalare come sprechi alte spese dell’amministrazione A rispetto a quelle dell’amministrazione B senza tenere conto della possibile migliore qualità dell’acquisto di A, e scoraggiandone la bravura negli acquisti.

Per esempio, ecco l’andamento semplice semplice della spesa sanitaria pro-capite (grazie Ric) regionale per acquisto di beni. Come vedete chi spende tanto sono anche le regioni che hanno una migliore reputazione come acquirenti e forse ciò può avere un legame con la (migliore) qualità degli acquisti. Attenti a dire che chi paga di più spreca di più.


 

 

 

 

 

Ma il punto non è questo, potrei sbagliare anche io: il punto è che bisogna avere piena competenza per sapere individuare gli sprechi. Non usando però il metodo delle letterine via web ma in realtà raffinandolo. Come? Creando una squadra di “agenti all’Havana” disponibili sul territorio per individuare gli sprechi, cosa che non riusciremmo a fare con i soli, bravissimi, dipendenti Consip e gli ispettori della Ragioneria Generale dello Stato.

Sono tante le competenze a disposizione sul territorio di consulenti esperti che vanno messe a servizio di Bondi. Conosco molti di questi consulenti. Sono tanti, sono veramente bravi e tutti mi dicono: ah se Bondi ci chiamasse, ah se Bondi ci pagasse, quanti soldi gli faremmo risparmiare agli italiani. E io gli credo, a questi consulenti. Conosco il loro valore, quanto potrebbero fare per Bondi. E Dio sa quanti non ne conosco, che sanno meglio di qualunque dipendente al Tesoro o di qualsiasi letterato che scrive a Monti come fare per ridurre gli sprechi, che potremmo mettere al servizio della causa della razionalizzazione della spesa pubblica!

Ma come mobilitare il territorio in maniera credibile per la lotta agli sprechi?

Leggevo di questo nuovo istituto, i social impact bond, le obbligazioni a impatto sociale. Stanno piano piano decollando nel mondo anglosassone. Secondo questi bond, il governo effettua un accordo con una società privata di intermediazione finanziaria (SIF, chiamiamola) al fine di ottenere servizi di rilevanza sociale. Questa società è pagata solo al raggiungimento di un determinato obiettivo, per esempio nel nostro caso del risparmio di costi o della migliore qualità della spesa. I fondi per operare, quest’azienda, li ottiene dal mercato, garantendo agli investitori una parte del pagamento statale in caso di successo. Con questi fondi la società d’intermediazione paga varie aziende (consulenti, nel nostro caso?) per fornire i servizi che dovrebbero permettere il raggiungimento della performance.

Eccoli, i nostri consulenti. Pagati dalla SIF per scovare sul territorio gli sprechi. La SIF (e i detentori dei titoli) avrà tutto l’interesse ad assoldare buoni consulenti. Ed il rischio di spendere male i soldi pubblici dei contribuenti sarà trasferito al mercato. Il contribuente pagherà (tramite lo Stato) solo nel caso in cui gli sprechi siano stati identificati e dunque risparmiando in ultimo dei soldi o ottenendo spesa pubblica di maggiore qualità.

Nel Regno Unito sono già stati utilizzati, questi bond, in alcuni progetti pilota, il più noto dei quali è stato avviato dal Ministero della Giustizia per remunerare servizi di successo che riducano il tasso di ripetizione del crimine da parte di individui scarcerati in una prigione, quella di Peterborough. Il governo pagherà solo se il tasso di ripetizione del crimine scenderà del 7,5% rispetto a quello di altre prigioni similari.

Ci devono essere condizioni particolari per che questi progetti funzionino: i benefici netti devono essere particolarmente alti (per remunerare il capitale degli investitori), la performance deve essere misurata in maniera oggettiva, le unità amministrative di cui si misura le performance devono essere chiaramente identificabili, la valutazione deve tenere conto dei risultati che si sarebbero ottenuti in assenza del programma, c’è bisogno di un’autorità neutra e affidabile che sappia certificare la performance dei consulenti in modo obiettivo. E altre sfide, ben riassunte dal documento allegato.

Lo so, lo so. Non ci credete, vi sembra difficile da fare. Sono d’accordo con voi. Ma quello che conta, come sempre, è il messaggio. Senza necessariamente ricorrere ai social impact bond, ci sono tantissime squadre di ottimi consulenti che potrebbero lavorare per una success fee (commissione pagata solo a successo) per identificare sprechi e suggerire miglioramenti, fossero essi nel come gestire gli affitti degli immobili pubblici, il riscaldamento, l’energia, oppure quante stampanti avere per l’ufficio o che contratto di telefonia per gli uffici di una Regione. Un rischio piccolo quello di non essere pagati subito, vista l’enormità degli sprechi.

Una taglia, per chi becca gli sprechi? Assolutamente sì. Ecco perché studiando cosa si deve fare affinché lo schema abbia successo, guardando anche all’esperienza dei bond a impatto sociale e alle caratteristiche che devono essere assicurate per il loro successo, possiamo chiedere a Bondi di spendere un po’ di più (in caso di successo) per ottenere …. maggiore successo. Assuma consulenti a successo Dott. Bondi. Altro che letterine via web.

8 comments

  1. Professore mi scusi per O.T. leggo spesso il suo blog anche se non sono mai intervenuto, al momento il poco tempo a disposizione sono costretto a dedicarlo ad alcune riflessioni personali e a dialogare sul blog del Prof.Bagnai da cui attingo molto dal suo metodo anche se non sono convinto del fatto che uscire dall’euro e la cosa giusta.

    Ma vengo al mio OT ho saputo che lei il 24 Maggio sarà presente alla giornata in ricordo di Federico Caffè organizzata dalla Facoltà di Economia di “Sapienza Università di Roma” con il concorso della Banca d’Italia, a 25 anni dalla scomparsa dell’eminente economista pescarese.

    E’ possibile dopo la commemorazione avere in rete il suo intervento?

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  2. Certo che, se potessi scegliere, prenderei Gustavo Piga (perchè obiettivamente “qualificato” da una expertise probabilmente senza pari in Italia) come Direttore generale del tesoro o anche come ministro, perchè no?
    In qualunque paese normale non sarebbe considerato un “giovane” (pur essendo, fin da giovane, -e non voglio implicare che ora sia “anziano”-, in primissima fila fra gli economisti che si occupano non solo egregiamente di economia politica ma anche di finanza pubblica).
    L’unica cosa che, pallidamente, gli rimprovero è di avere ancora “fiducia” in un’evolvibilità positiva di “questo” assetto dell’europa, euro in primis (che considero inerzialmente irriformabile, se, oltretutto, prima non escono di scena personaggi che rappresentano un’ideologia economicistica radicalmente superata dagli eventi -più che prevedibili- e loro stessi incapaci di cambiare prospettiva in base al più elementare buon senso economico: ma il “blocco” bundesbank resterà nel bunker di…Francoforte fino anche non saranno arrivati gli alleati dentro la roccaforte)…
    Comunque grazie per la chiarezza e pertinenza delle idee che espone…

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  3. Contesto con forza l’associazione, degna di un terrorismo giornalistico raramente visto in questo blog, della la foto di Clint “mito” Eastwood al termine cacciatore di taglie. Il tutto mi pare irriguardoso verso il suo ruolo di “il buono”, oltreché un pericoloso tentativo di revisionismo storico. Lui la corda al “brutto” la tagliava! Al massimo agiva come speculatore, una sorta di Soros del mercato delle taglie.. ma uno speculatore “buono” ovviamente, leniva solo le inefficienze del mercato.
    Concordo invece con una visione non ottimistica sulla possibile diffusione dei social impact bonds, ma credo che l’abbiamo ben in mente i promotori stessi (pag.18 documento).

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    • Allora. Premetto che concordo con la sua lettera. Ho passato 10 minuti stamattina a chiedermi se mettere o no la foto di Lee Van Cleef. Ma sa perché ho deciso contro? Perché per sconfiggere i tagli agli sprechi avevo bisogno di un eroe, che taglia la corda al brutto ma che porta a casa il risultato. Ma ha ragione lei, è terrorismo, ma buono.

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    • a perchè soros sarebbe ‘buono’ ? e perchè di grazia?

      direi che al massimo è un ‘cattivo’ fortunato …

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  4. Comunque ‘ il buono’ secondo me lo abbiamo gia’ : il primario…
    (di reparto) i tagli alla spesa li possono fare gia’ direttamente
    all’ospedale e alla direzione dell’azienda sanitaria… Basterebbe
    concedergli una ‘taglia’ progressiva sui risparmi e le ottimizzazioni…( e chi non cerca il risparmio e la taglia si sara’ messo sotto osservazione dalla finanza ) e poi per chi riesce a favorire -a parita’ di qualita’ – fornitori italiani un premio speciale tipo il nobel ,anzi meglio ancora ci si inventa un titolo nobiliare nuovo ad hoc…

    ps: il mio è un semplice rovesciamento della prassi della compravendita delle forniture sanitarie , ora il venditore usa dei soldi per massimizzare il guadagno (legalmente intendiamoci, vi prego di non leggere suggestioni di illegalita’ nella mia costruzione^), diversamente nella mia ipotesi i soldi (la ricerca di piu’ soldi) verrebbero usati per massimizzare il risparmio
    (e il primario materiale scadente non lo accetterebbe… )

    verrebbero usati per massimizzare il risparmio …

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  5. roberto nastri

    23/05/2012 @ 13:20

    L’idea è buona, ma a supporto dei RUP e nella prospettiva di trasferire loro metodologie e competenze ed a fronte di un adeguato sistema informativo : al riguardo ho inviato, oggi, una mail al suo indirizzo.

    La ringrazio per tener vivo con competenza un argomento trattato, dai più, in forme massimaliste assai poco efficaci: tipo leggi superpunitive , più intervento della magistratura, tagli indiscriminati alla spesa e così via.

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