2012 | 2013 | |
Settembre2009 | 2 | 2 |
Settembre2010 | 2 | 2 |
Aprile 2011 | 1,3 | 1,5 |
Luglio 2011 | 1,3 | 1,5 |
Settembre2011 | 0,6 | 0,9 |
Monti | -0,5 | 0 |
Ecco le previsioni sulla crescita 2012 e 2013 che il Ministero dell’Economia ha pubblicato dal 2009 ad oggi. L’ultima previsione è quella pronunciata dal Vice Ministro Vittorio Grilli alla conferenza stampa di domenica. Come vedete, mano a mano che passa il tempo e gli anni oggetto di previsione si avvicinano, diventa sempre più pessimistica la stima della crescita del PIL. Da dove vengono questi costanti cali nelle aspettative di crescita per il 2012 e 2013 col passare del tempo?
Una prima possibile risposta: il ciclo è costantemente peggiorato ed eravamo stati eccessivamente ottimisti nel non prevederlo.
Un’altra possibile risposta: non avevamo ben calcolato l’impatto sul PIL delle politiche restrittive che abbiamo approvato nel corso di questi anni. Cioè abbiamo prodotto politiche che riducevano il deficit e con esso la crescita, ma quest’ultima parte non l’abbiamo calcolata.
Come ben riassunto da Boeri e Panunzi sulla Voce:
L’aggiustamento sarà di 20 miliardi, che si aggiungono ai 60 delle manovre estive. Nelle intenzioni del Governo dovrebbero essere sufficienti per portare al pareggio di bilancio nel 2013 incorporando valutazioni più realistiche sull’andamento della nostra economia nei prossimi due anni (mia sottolineatura, NdR). Il viceministro Grilli nella conferenza stampa ha detto che il pareggio di bilancio verrà raggiunto con questa manovra in presenza di una contrazione del Pil dello 0,5 per cento nel 2012 e di una stagnazione nel 2013, in linea con le previsioni dell’Ocse. Ma le previsioni dell’Ocse ovviamente non contemplavano questa manovra (idem, NdR). Quindi il pareggio di bilancio verrà raggiunto solo se la manovra non avrà effetti recessivi, sulla qual cosa è legittimo nutrire non pochi dubbi: quasi un punto e mezzo di Pil, raccolto soprattutto con tasse più alte, non è cosa da poco.
Adesso questo impatto negativo sulla crescita di questa “manovrona” dunque non lo calcoliamo nemmeno, con un eccesso di ottimismo che fa quasi tenerezza per la sua sfrontatezza. Sfrontatezza perché evidentemente falso. Tenerezza perché meno male che non lo calcolano, è un vero atto di bontà.
Sapete perché meno male? Perché un atto di bontà? Perché, paradosso dei paradossi, se l’avessero calcolato, sarebbero stati obbligati a riconoscere che il pareggio di bilancio nel 2013 non sarebbe stato raggiunto a causa delle minori entrate. Allora avrebbero dovuto aumentare ancora più le tasse e ridurre ancora la spesa, riducendo ancora la crescita. E poi di nuovo e di nuovo e di nuovo….
La verità è una sola e non sarà rivelata che quando anche queste proiezioni si riveleranno sbagliate (a meno che la locomotiva mondiale non riparta inaspettatamente): solo politiche fiscali espansive (anche finanziate con tasse se vogliamo!) possono far ripartitre la crescita e così garantire il pareggio di bilancio grazie all’aumento delle entrate. That’s all folks.
07/12/2011 @ 18:01
Ok. Ho capito. Ci vuole la spesa pubblica per salvare l’Euro. Un accentramento del potere politico e fiscale dell’Europa ci metterebbe troppo tempo.
Però, non riesco a non chiedermi alcune cose:
1) Presupposto perché la spesa pubblica abbia effetti sulla crescita è che i soldi aggiuntivi non vadano sprecati, come spesso avviene per le spese pubbliche. Perché ciò avvenga è necessario un ricambio epocale nella pubblica amministrazione, oggi popolata da persone deresponsabilizzate e demotivate nel migliore dei casi, disoneste negli altri casi. Quanto ci vuole per avere questo ricambio?
2) La crescita del PIL a tutti i costi, fondamento del capitalismo, non va in conflitto con la sostenibilità della crescita? Come si fa a fare nuove strade, nuove scuole, nuovi ponti senza inquinare, consumare risorse, cementificare? Amministratori molto in gamba potrebbero ridurre questi impatti, ma per averli torniamo al punto 1.
3) il debito pubblico può veramente crescere all’infinito? Non è la base degli schemi piramidali, alla Ponzi? Alla fine non rimane qualcuno con il cerino in mano?
08/12/2011 @ 21:06
Ottimi punti Riccardo. 1) Ci vuole riforma a costo zero per riformare il modo in cui si spende, tanti paesi lo hanno fatto e ci indicano come. Solo la volontà politica manca. Che i tecnici non hanno a quanto pare.
2) La crescita di cui parlo è la crescita che desideriamo. Quindi sostenibile quanto noi la vogliamo. 3)No il debito deve sparire. Sparisce con la crescita (sostenibile).
07/12/2011 @ 18:10
Quando ho scritto il commento non avevo ancora letto il post sulle politiche pro-cicliche e contro-cicliche.
Lì ci sono già alcune risposte.
Grazie
08/12/2011 @ 09:27
secondo le mie stime, nel 2012 la contrazione del Pil sarà tra il2% ed il 4% . Svanisce l’idee di un “partito dei tecnici (e dei giusti)” alle prossime elezioni
08/12/2011 @ 20:58
Speriamo tu abbia torto (sull’economia, poco mi interessa dei tecnici) almeno sulla forchetta alta del 4%. L’agenzia di rating cinese ci ha appena ridotto il rating con tanto di motivazioni sulla vicina e prossima recessione. http://www.todayonline.com/Business/EDC111207-0000178/China-rating-agency-cuts-Italys-sovereign-rating .