Si parla tanto in questi giorni del Portogallo come caso virtuoso del rientro Debito-PIL post-Covid a partire dai livelli massimi del 2020. In particolare si legge da alcune parti come una politica portoghese austera spieghi questo positivo rientro e come la mancanza di tale austerità spieghi il caso italiano di un debito-PIL che non cala.
C’è da dire innanzitutto che la crescita portoghese è stata dal 2020 maggiore di quella dell’area dell’euro di almeno il 3% di PIL, e di 2,5% rispetto all’Italia, e questo ha certamente aiutato nel far scendere maggiormente il rapporto debito-PIL. Sarà quindi anche utile capire da dove provenga questo differenziale di crescita economica con l’Italia.
Ora, i dati da me analizzati su spese e entrate pubbliche reali (depurate dall’inflazione) (fonte Statista, FMI) sembrano raccontare una storia diversa da quella esposta sopra.
In particolare, emerge (vedi grafici sotto) chiaramente come l’Italia sia stata più espansiva del Portogallo durante gli “anni Covid” 2020 e 2021 – e a ragione, vista la maggiore gravità sociale della crisi italiana rispetto a quella portoghese. Nel 2022 Italia e Portogallo sono ambedue austere, con quest’ultimo Paese che lo è leggermente di più, mentre nel 2023 di fronte a una politica fiscale portoghese di fatto neutrale, l’Italia adotta un aumento di tasse e una riduzione di spese pubbliche incredibilmente austeri, con un aumento delle entrate reali del 5% e un calo delle spese reali del 6%.
Ora è proprio nel 2023 che il Portogallo stacca l’Italia in termini di crescita economica, crescendo a un tasso triplo del nostro, 2,2% contro lo 0,7% di casa nostra.
Insomma dei 2,5% punti di PIL in meno dal 2020, 1,5%, quasi i due terzi, provengono da quanto è avvenuto l’anno scorso, con l’Italia che è cresciuta decisamente meno del Portogallo.
Pare proprio che se soltanto avessimo scelto, nel 2023, una politica fiscale decisamente meno austera “à la portoghese” oggi ci troveremmo con: un tasso di crescita del PIL ben maggiore e un debito su PIL, con tutta probabilità, minore.
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