“L’uscita dal Fiscal Compact è condizione necessaria ma non sufficiente per rilanciare l’Italia”.
Questo vado dicendo dal giorno della pubblicazione della NADEF del Governo giallo-verde, complimentandomi per il coraggio di avere liberato in 3 anni 70 miliardi di risorse rispetto al precedente Governo (basta fare la differenza tra i deficit-PIL dei due DEF che somma a circa 4 punti percentuali di PIL).
C’è ovviamente chi mi critica per questa posizione. Sono di due tipi. Il primo tipo è di colui che è a favore del Fiscal Compact. Essendomi battuto per 7 anni contro costoro, evito di spiegare perché non concordiamo (il lettore ignaro troverà in questo blog sufficienti informazioni). Faccio solo notare, con grande soddisfazione, che ci sono anche da considerare quelli che hanno sempre detto che il problema non era il Fiscal Compact ma l’euro: e, guarda un po’, i no-eurini sono ora spariti (anche quelli che ora siedono sui banchi della coalizione di Governo), tutti concentrati ora solo sul Fiscal Compact come male estremo: l’avessero capito prima avremmo perso così tanto meno tempo…
I secondi critici sono una novità. Sono quelli che criticano il Governo perché “sarà pure che non c’è più il Fiscal Compact, che sarebbe un bene, ma guarda come sperperano le risorse con il reddito di cittadinanza e le pensioni”… E dicono che faccio male a difendere questo Governo.
*
Immaginate ora un prigioniero condannato all’ergastolo da una sentenza ingiusta. E immaginate che abbia ora la possibilità di evadere di galera. Ma, quando si trova finalmente fuori, deve scegliere se andare a sinistra o a destra. A sinistra l’aspettano i poliziotti e il ritorno in carcere. A destra, la via di fuga e la salvezza.
Il prigioniero è l’Italia. La prigione è il Fiscal Compact, evadere è abbatterlo. Per “quelli del Fiscal Compact”, la condanna è giusta. Per quelli contro l’austerità, no. A sinistra poi ci sono le politiche sbagliate di uso delle maggiori risorse liberate (reddito di cittadinanza e aumento pensioni) che faranno saltare il debito e non genereranno crescita, facendo saltare i mercati e mettere sotto la gestione della troika il Paese. A destra la politica giusta, quella di spendere i 70 miliardi liberati in investimenti pubblici, con il Paese fuori dall’austerità, restituendogli crescita e stabilità finanziaria con debito su PIL finalmente in discesa.
*
Ci sono 3 opzioni.
a) Restare in prigione. Lo vogliono i sostenitori del Fiscal Compact, detrattori de gialloverdi.
b) Uscire e girare a sinistra. Lo sostengono quei detrattori dei gialloverdi non necessariamente favorevoli al Fiscal Compact, che affermano che questo Governo non va difeso perché ci porta a casa la Troika.
c) Uscire e girare a destra. Ottimale, ma pare proprio che i gialloverdi non siano intenzionati a farlo… E allora perché difenderli?
*
Io, quelli che oggi attaccano il Governo pur essendo contrari al Fiscal Compact, non li capisco. E’ come dire al prigioniero: non evadere, finisce male. Ma se tu vuoi evadere e sperare che finisca bene sempre evadere devi, prima di qualsiasi altra cosa.
Quindi, per chi crede che la soluzione sia uscire dal Fiscal Compact e fare investimenti pubblici, dobbiamo essere felici che questo Governo ne sia uscito, dal Fiscal Compact. Ovvio no? E poi ci spetta di convincere questo Governo a cambiare nelle prossime settimane i suoi piani di trasferimenti dannosi e tramutarli in investimenti pubblici.
Sospetto vivamente che i detrattori dell’austerità che criticano questo Governo lo fanno solo per un motivo di opposizione ideologica e non per motivi di sostanza economica. E’ un errore. Dovrebbero applaudire questo Governo e spingerlo a fare ora un altro passo, quello giusto. Se invece quello che chiedono è di tornare alle austere politiche del passato, allora sono stati dei finti detrattori dell’austerità tutto questo tempo: la lotta contro l’austerità infatti richiede che si abbatta comunque il Fiscal Compact: questo Governo l’ha fatto, e gliene va reso merito.
Speriamo ora che cambi idea su come usare le risorse liberate. Se non cambierà idea, finirà con la Troika, ma sappiatelo, ci siamo sempre stati, da Monti a Letta, da Renzi a Gentiloni.
14/10/2018 @ 09:14
Beh! Io sono contro il fiscal compact e sono contro le manovre populiste che creano consenso ma non creano crescita. Non accetto stime di crescita taroccate da parte delle istituzioni, non accetto che si tenti di imporre una dittatura della maggioranza alle authority di garanzia. Se la manovra è confusa e non ha non solo coperture contabili ma neanche un piano di fattibilità operativa che ne garantisca un minimo di efficacia (non occorreva almeno un anno per riformare i centri per l’impiego?), cosa devo pensare, che sono degli eversori e semplicemente degli sprovveduti?. Infine, la troika dovesse arrivare farà molto male, Gentiloni e Co saranno santificati, ma sarà troppo tardi.
14/10/2018 @ 13:43
Un solo punto. Gentiloni e co. hanno generato la peggiore crisi della storia italiana dall’Unità d’Italia. Dati alla mano. Facendo vincere questa coalizione. Chi li santifica non è contro il Fiscal Compact.
14/10/2018 @ 11:14
Giuste considerazioni professore
14/10/2018 @ 21:36
Il dilemma del prigioniero ingiustamente detenuto è affascinante anche se l’ipotesi è forte. Ovvero parte dall’assunto che le raccomandazioni monetariste di Commissione EU ed ECB che hanno fatto del turnaround del Portogallo un case Susy, siano sbagliate. Se questo è vero, allora il prigioniero deve scappare ed andare a destra portando con sé le guardie che vede a sinistra. Mi domando se l’Italia abbia la necessaria voce per seminare il dubbio e se i vertici europei abbiano il necessario orecchio per intendere. Anche xché si sa, non appena evaso di prigione il prigioniero non gode di grande stima da parte dei suoi carcerieri.
Suggerirei di contestare de dentro la prigione la correttezza della strada della crescita e da lì cercare di convincere gli altri ad intraprendere.
Alla fine Ghandi e Mandela mi hanno sempre affascinato!!
Saluti. FB
15/10/2018 @ 03:18
. Grazie. Se non fosse che ci abbiamo provato per 7 anni, concorderei con lei. Vero, Mandela ne ha fatti più di 20, di anni, ma mentre Mandela resistette, noi non credo si abbia tutto questo tempo.
15/10/2018 @ 08:52
Di Maio metterà Piga al MEF?
Era ora…
Forse, con 5 anni di ritardo (tempo perso per ostinazione senza senso) Piga e Il M5S lavoreranno insieme.
Era ovvio, la società civile DEVE mettersi dalla parte dei movimenti dal basso altrimenti niente potrà succedere…ma non tutti hanno gli stessi tempi…
17/10/2018 @ 05:17
Quindi la soluzione per lei è far crescere ancora il debito per stimolare la crescita. La realtà è che per colpa di chi li ha preceduti (tanti e di tanti colori) il debito è esploso e ora siamo li nell’intono de 130%. A me piace il paragone con la famiglia perché rende semplice un concetto più difficile. Quante volte è capitato che dei figli hanno pagato le conseguenze di una vita dissoluta dei genitori? È giusto? Per nulla, ma è così. L’insegnamento che da lei ai sui figli è che non serve sacrificarsi perché c’è sempre una scappatoia se le cose non vanno bene, se le regole non mi piacciono o se comportano sacrificio. Regalare soldi poi a chi non si sposta fuori regione è assistenzialismo e glie lo dice uno che al nord si è spostato per lavorare. Per questo pur avendo votato per parte di questo governo non commetterò più questo errore.
17/10/2018 @ 05:41
Quindi? In che senso quindi.
Se vuole “desumere”, ha un intero blog di 7 anni per capire che desume male.
Una sola cosa, così per dire. Se le politiche sbagliate del passato hanno fatto crescere il debito (e io sono d’accordo, ma lei dov’era in questi 7 anni quando eravamo 5 o 6 a dirlo?) è solo ovvio che politiche opposte abbiano più chance di abbassarlo. Non che queste politiche avranno a mio avviso un grande impatto, per come sono troppo strutturate per 1/3 su reddito di cittadinanza, sulla crescita (ovviamente l’avranno sulla distribuzione), ma almeno aspettiamo prima di fasciarci la testa, è un primo esperimento, interessante e nuovo, anche se io avrei messo tutte le risorse sugli investimenti pubblici.
17/10/2018 @ 07:37
Quello che colpisce e non da oggi, è il pregiudizio ideologico che Lei scarica sui 4 precedenti governi facendo astrazione delle condizioni oggettive in cui si è svolta la loro azione.
FiscalCompact o no, nell’autunno 2011 il paese ha rischiato il default dopo 2 pseudo manovre espansive che hanno solo fatto esplodere il debito.
Monti ha dovuto rimettere paese in carreggiata facendo il “sale boulot” e Le ricordo che l’Italia ha subito 13 trimestri di recessione (non certo a causa del FC) ed ha riagganciato la crescita solo con il governo Renzi iniziando infine una traiettoria di rientro dal picco di debito solo con Gentiloni.
Le sembrerà poco rispetto ai mari e monti annunciati dal governo giallo/verde ma è certo che i 70 mld in 3 anni per la crescita non sono tanto diversi dai suoi famosi 50 mld di spending revue…cioè cose dell’altro mondo..
17/10/2018 @ 08:58
E’ buono se uno viene attaccato da sinistra e destra. Mi piace che ora che c’è un vento politico che fa cose (solo) in parte che dico da 7 anni tutt’ad un tratto sono diventato ideologico. Ma non ci casco. Lei non vota gialloverde e le dà fastidio solo ora quello che dico da 7 anni. Peggio per lei, fa male lei al Paese, non io.
17/10/2018 @ 09:52
Tralascio la personalizzazione che si rivela culturalmente compatibile con il piglio degli attuali governanti. Se prendesse la briga di scorrere a ritroso i suoi post scoprirebbe che la critico da almeno 3 anni…. e non è mai riuscito a dimostrare…una sola volta…che le mie critiche erano infondate…
17/10/2018 @ 09:58
Veramente ha parlato lei di ideologia. Ma vede come si tradisce? “Dimostrare”, carissimo, non è il verbo delle scienze sociali, per definizione noi non dimostriamo: è un verbo per noi, diciamo, “ideologico”.
17/10/2018 @ 17:12
Accolgo l‘appunto per quanto io reputi l’economia dotata di un substrato matematico che si vuole empiricamente e concettualmente verificabile quindi in finis dimostrabile…
Converrà che “ciò che fa male al paese” è l’impianto econometrico dell’attuale manovra che se pure integrasse il suo suggerimento di dirottare l’intero deficit (2,4…2,2…1,8) sui 3 anni (60 mld) in investimenti pubblici, non potrebbe impedire l’aumento del debito come « dimostrato » dalle politiche adottate in Spagna e Francia negli ultimi 10 anni.
Certo Lei meglio di Tria potrebbe convincere i mercati e le istituzioni che è la strada giusta per raggiungere la sostenibilità dei nostri conti pubblici…ma non riuscirà mai a convincere gli azionisti dell’attuale governo…
17/10/2018 @ 18:10
Grazie. La dimensione della diversità delle due manovre è francamente gigantesca sul triennio. E’ mia OPINIONE che non possa non generare un effetto macroeconomico, specie via aspettative (data l’assenza di ruolo per gli investimenti pubblici). Con questo voglio dire: impatto molto meno significativo delle stesse somme impiegate in investimenti pubblici, molto maggiore che se avessimo seguito i precedenti DEF e il tendenziale. Tutto qui. Credo che la diversità tra me e lei stia nella convinzione che rispetto al DEF dei vecchi governi l’impatto sia minimale o ampio. Non mi pare un problema/dissidio ideologico, semmai econometrico, detto che i modelli econometrici dell’UPB non tengono conto né di aspettative né di effetti pluriennali.
19/10/2018 @ 16:40
In questo articolo per Il Sussidiario lei dice che un’arma del governo nel braccio di ferro contro l’UE sarebbe quella di tornare a fomentare l’opinione pubblica contro l’UE ricominciando a parlare di uscita
Qui
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2018/10/19/L-UE-BOCCIA-LA-MANOVRA-2-Ma-l-Italia-puo-vincere-lo-scontro-con-Bruxelles-/844821/
Copincollo
” Domanda: In sostanza secondo lei l’Italia potrebbe resistere a una fase avversa dei mercati, con uno spread in crescita. Una situazione diversa quindi da quella del 2011…
Piga: Certo che è diversa, perché paradossalmente ogni aumento di spread fa crescere il consenso del Governo, mentre nel 2011 l’esecutivo di Berlusconi perdeva credibilità a ogni incremento del differenziale tra Btp e Bund. Non dobbiamo dimenticare che Lega e M5s avevano parlato di uscire dall’euro, ma ora hanno smesso di farlo, che il Governo ha messo addirittura un tratto discendente del deficit/Pil nella Nadef venendo incontro alle esigenze europee: vogliamo proprio andare a svegliare il can che dorme?
Cosa intende dire?
Non è che si muore letteralmente fuori dall’euro, ma è ovvio che tutta la costruzione europea, che già è monca senza il Regno Unito, senza l’Italia non avrebbe più senso. Quindi l’Italia ha il coltello dalla parte del manico: Lega e M5s potrebbero ritornare a parlare di uscita dall’euro se la tensione dovesse continuare a salire. Sarebbe una follia da parte dell’Europa.”
Ossia il professor Piga usa come ariete la forza del consenso che SOLO UN GOVERNO POPULISTA (SOLO-UN-GOVERNO-POPULISTA) può suscitare per minacciare l’UE con l’uscita, sapendo che tanto per l’Italia restare a queste condizioni sarebbe un disastro non peggiore dell’uscita mentre l’UE si giocherebbe tutto.
Lei è un genio, come ha fatto a pensare a questa cosa che nessuno avrebbe mai potuto immaginare?
E in così poco tempo, solo 7 anni dopo la crisi del 2011…
Si vede che ha studiato teoria dei giochi.
19/10/2018 @ 21:19
Boh non mi è chiaro quel che dice. Mi sembra che lei scambi la situazione attuale per quella ottimale. Non mi pare ottimale per nulla, sia perché questo Governo è arrivato a questa situazione con 6 mesi da dilettanti che lo rendono ben più debole di quanto avrebbe potuto essere, sia perché l’Europa ci è arrivata con 6 anni da dilettanti, che la rendono ben più debole di quanto avrebbe potuto essere: ambedue le cose a danno di tutti. Poi certo ora (ossia ex-post) uno può razionalizzare tutto, facilissimo.
23/10/2018 @ 10:03
Scusi ma come fa a essere ex post se dico queste cose dal 2012…?
Comunque cinque o sei anni fa le ho scritto una cosa in privato…non so se ricorda…ma glielo ridico perché ho un sentore…un suono…che viene da Bruxelles…un tintinnio di sciabole…
20/10/2018 @ 11:39
Salve Professore,
Vorrei chiederle: secondo lei le forze politiche non al Governo hanno compreso il messaggio che il paese non ne può più dell’austerità oppure rimangono fan dell’austerità?
È una questione su come impiegare il deficit o Pd-Forza Italia ecc non vogliono il deficit?
E comunque vedo il vuoto su temi gravi come la strage di una generazione di giovani.
La ringrazio