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L’uovo di Colombo per combattere la corruzione

Ho apprezzato l’articolo di Michele Ainis sul Corriere quando afferma, scettico, che le misure per combattere la corruzione, serviranno a poco: “perché chi ruba e chi intrallazza non pensa al codice penale, pensa di farla franca. E se ci pensa, non saranno dieci anni di galera anziché otto ad arrestare i suoi progetti. Perché inoltre il deterrente non risiede nella durezza della pena bensì nella sua certezza; ma alle nostre latitudini è sempre incerta la condanna non meno della pena. Perché l’ordinamento giuridico italiano ospita già 35 mila fattispecie di reato, che chiunque può commettere senza nemmeno sospettarne l’esistenza.”

E quando afferma che: “Eppure una via d’uscita ci sarebbe: passare dalla (finta) repressione alla (vera) prevenzione“, non posso che concordare con lui.

Ma dissento profondamente dalla sua idea di prevenzione: “potremmo uscirne fuori rendendo obbligatorio per legge il provvedimento deciso dal sindaco Marino dopo la scoperta dei misfatti: rotazione dei dirigenti, degli incarichi, dei ruoli di comando“.

Dopotutto, è l’uovo di Colombo. Se non resti per secoli inchiodato alla poltrona, ti sarà più difficile poltrire, ti sarà impossibile ordire. E il corruttore avrà i suoi grattacapi, se il corruttibile cambierà faccia a ogni stagione come una maschera di Fregoli.”

Strano concetto per un ambiente prono alla corruzione sistemica come quello che si sta rivelando quello italiano: ruotare corrotti con corrotti? E che problemi mai dovrebbe avere il corruttore? E se facciamo tutti parte dello stesso club, che difficoltà mai avrò nel “poltrire”? Studi economici dimostrano che al massimo la rotazione in un simile ambiente porta ognuno ad aumentare le sue richieste di tangenti quando in posizione di comando per far fronte al minor introito futuro dovuto alla rotazione.

Strano poi che Ainis non chieda la rotazione delle cariche per magistrati, universitari, maestri e diplomatici, tutta una vita intenti a fare lo stesso mestiere. E perché mai non lo fa? Semplice, perché sono mestieri che richiedono competenze specifiche, che negli anni permettono l’accumularsi di sapere ed esperienza, condizioni essenziali per creare valore aggiunto per il Paese. I più bravi, sperabilmente, salgono di più nella progressione di carriera: quindi vi è modo per stimolare il non “poltrire” mantenendo tuttavia l’enfasi sulla non rotazione.

E altrettanto, e forse più, dovrebbe valere per chi lavora nelle stazioni appaltanti. Dove il valore per il cittadino dell’esperienza e la competenza è quantificabile in miliardi di euro e che meriterebbero dunque il contrario della rotazione: una percorso di carriera professionale altamente remunerato con promozione per i più bravi. Consentendo così anche di resistere molto più facilmente alla tentazione della corruzione.

Ainis è al corrente di questa seconda soluzione ma la discredita affermando: “Dice: ma così diminuirà la competenza, che cresce in virtù dell’esperienza. Vallo a raccontare agli italiani, alle vittime di un’amministrazione incompetente e per giunta inamovibile.”

Strano ragionare: se è vittima di un’amministrazione incompetente non sarebbe il caso di renderla competente, investendo fior fiore di risorse in essa? E’ quello che d’altronde sta proprio in questi mesi valutando la Commissione europea: come sospingere gli Stati membri più pigri ad investire nelle competenze nel mondo degli appalti pubblici, esattamente come è avvenuto negli ultimi trent’anni nel settore privato. Dove da funzionario di secondo rango dell’organizzazione il responsabile degli acquisti è diventato capo di una funzione tra le più strategiche all’interno dell’organigramma aziendale.

“E comunque l’uovo non lo inventò Colombo: fu deposto nell’antica Grecia. In democrazia si governa e si viene governati a turno, diceva Aristotele. Sarebbe bello se l’Italia sapesse riparare la sua democrazia. Di più: sarebbe onesto.”

Altra confusione: l’alternanza democratica avviene, a ragione, quando fallisce chi è in carica. La rotazione dei funzionari rimuove i bravi come i meno bravi, gli onesti come i corrotti, rendendo inutile l’accumulo di competenze. Rimuovere i meno bravi si può, senza rotazione: basta sapere e volere cambiare. Cercare, selezionare, premiare i più bravi ed onesti si può, anche in un mondo così complesso come quello degli appalti pubblici: basta volerlo.

Ci vogliono tante risorse per farlo ma che renderanno 100 volte tanto.

Certo poi ci saranno quelli che diranno, “bella forza, con tutti questi soldi spesi ci riuscivo anche io”. E il leader che sarà stato veramente coraggioso e deciso a cambiare il Paese per il meglio, come Cristoforo Colombo ed il  suo uovo, gli ricorderà che “la differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l’ho fatto!”.

4 comments

  1. Riccardo Colangelo

    15/12/2014 @ 08:39

    La corruzione si esplica su due direttrici, quella del potere regolatorio e quella della gestione dei soldi attraverso gli appalti.
    In questo secondo caso, sono d’accordo con te che l’eccesso di centralizzazione è dannoso al pari della eccessiva frammentazione (vedere le SUA regionali che delegano in deroga la procedura all’ente richiedente). Ma fondamentale è che le stazioni appaltanti siano indipendenti dalla politica, cioè non emanazione di regioni e unioni di comuni, ma enti tecnici dipendenti (ad es.) dal MEF.
    Altri punti essenziali, legati al problema della professionalizzazione del personale, sono la individuazione dei ruoli professionali necessari, legati a:
    • pianificazione dei fabbisogni (quella che il codice chiama “programmazione”) – la mancanza di pianificazione è sempre (pubblico o privato) la più frequente causa delle “forzature” nelle scelte;
    • competenza su mercato/merceologia, perché senza la conoscenza delle logiche e capacità del mercato non si compra e, soprattutto non si fanno strategie di acquisto (NB, non solo di gara) – enti pubblici di primaria importanza escludono esplicitamente dalle competenze degli appalti la conoscenza del mercato, attribuendo solo le competenze normative (del resto conosci bene i risultati della ricerca TVG-Promo PA su “Come acquista la PA”);
    • “progettazione” (come la definisce il codice) degli appalti, cioè le competenze per definire le strategie di gara per i singoli appalti, a partire dalla programmazione, dalla competenza di mercato/merceologia e dalle strategie di acquisto per la merceologia;
    • competenza sulle normative, di supporto e non di base.
    Un altro elemento determinante è la composizione delle commissioni giudicatrici. Il codice ha eliminato i membri esterni, evidentemente perché corrotti o corrompibili. Ma quelli interni sono di diretto controllo della politica, o delle strutture colluse-corrotte.
    Ricordi come era funzionale e efficace il metodo CONSIP? Albo dei membri tecnici per competenza, estrazione a sorte per la composizione della commissione, dirigenti pubblici in commissione, rotazione dei commissari (“quarantena” dopo una commissione). Questo naturalmente è valido quando:
    • le stazioni appaltanti sono indipendenti dalla politica;
    • la gara è progettata con competenza;
    • è esercitato il controllo sulle attività di appalto;
    • i dati relativi alla pianificazione ed all’escussione delle gare di appalto sono accessibili e in tempo utile (non a luglio dell’anno successivo via relazione ANAC).

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  2. Massimo GIANNINI

    15/12/2014 @ 10:33

    Per combattere la corruzione bisogna far funzionare le stazioni appaltanti. Una figura professionale come il “probity auditor” potrebbe essere introdotta affinché verifichi che le procedure di gara siano seguite correttamente e non si vada in deroga o si eliminino passaggi invocando magari l’urgenza. Criteri come trasparenza, concorrenza e “value for money” devono essere costantemente scrutinati. Cosi’ come devono essere scrutinati i termini di contratto e specifiche tecniche. Per le grandi opere o spese al di sopra di una certa soglia poi si devono aggiungere l’analisi costi benefici e valutazione d’impatto obbligatorie ex-ante, che giustifichino la spesa adeguatamente e ne limitino il costo finale. La corruzione spesso si annida nelle variazioni contrattuali e nelle specifiche che lasciano troppi margini anche in fase successiva di aggiudicazione.

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  3. Ho avuto spesso l’impressione negli ultimi anni che Michele Ainis si lasci spesso andare nei suoi interventi (anche su L’Espresso)a toni un po’ populistico-qualunquisti.
    A volte, più che un compassato costituzionalista, mi sembra un oratore in cerca di consenso.

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  4. Giulio MANCABELLI

    21/12/2014 @ 00:27

    Appunto il CICLO è stato l’“uovo di Colombo deposto sin dai Greci” è stata quella, l’acquisizione palese del concetto dinamico della circolarità sin da quei tempi, che ne permetteva di tutelarsi e salvaguardarsi al meglio nei confronti di rischi d’un tirannico autoritarismo! E’ appunto il CICLO, l’insito criterio latente nella realtà delle cose, ciclo dovrebbe essere presente in ogni sistema, specialmente nella polis, per poter funzionare dove, per “check & balance” criterio s’ingenera quel dinamico equilibrio indispensabile per non far collassare od esplodere lo stesso sistema! Ed ineluttabilmente renderlo TRASNSITIVO! Orbene, questo elementare dinamico CICLO d’equilibrio, urge acquisirlo ed inserirlo sin dai meccanismi elettorali nel nostro sistema istituzionale per renderlo più completo ed equilibrato nel suo insieme! Quale inalienabile modalità preposta a favorire un adeguato rapporto fra rappresentanza e governabilità! Questo è quanto col sistema SEMIALTERNO si va proponendo! Il sistema elettorale SEMIALTERNO si basa su mandate (elezioni) al proporzionale (senza soglia) verrebbero sostituito da una mandata (elezione) al maggioritario (con premio di maggioranza) in caso di fine anticipata della legislatura, ma in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate (elezioni) a base proporzionale! Questo rappresenta il meccanismo indispensabile per riprodurre “ACCOUNTABILITY” ovvero, riscontrare in modo permanente la responsabilità e rendere più pronto controllo quale dispositivo per infondere un autentico virtuoso BIPOLARISMO contendibile APERTO e non ristagnare in continuazione in un BIPARTITISMO (o pseudo tale) blindato ed “inciuciato” nella più totalizzante AUTOREFERNZIALITA’ come si continua ad imperversare attraverso le solite nomine e rinomine! I fatti lo stanno a dimostrare la stessa astensione che superando il 73% ci conferma che siamo in totale assenza di concorrenza! Pertanto risultiamo relegati in un autentico autoritarismo con l’implicito rischio di far implodere il nostro BelPaese! Giacché quando l’astensionismo di massa supera il 50% la democrazia si trasforma in un’AUTOCRAZIA d’una sola parte della società sull’altra; una situazione che prostrandosi potrebbe sfociare nel suicido della stessa DEMOCRAZIA! Quindi, non occorre tanto richiamarsi ad alcuna rivoluzione copernicana per rendersi conto che urge una semplice improcrastinabile infusione di concorrenza indispensabile a riprodurre come detto quella improrogabile “accountability” che il nostro tempo fragorosamente reclama! Pertanto, urge rispondere e cambiare effettivamente verso, provvedendo a correggere il nostro impianto elettoral-istituzionale sin dai suoi meccanismi elettorali e montarli in modo più compiuto ed equilibrato come col SEMIALTERNO si va proponendo, così come, serve acquisire altrettanti indispensabili istituti riequilibratorii dell’ impianto istituzionale quali: il RECALL, il Referendum PROPOSITIVO come altri di seguito riportati per ulteriormente implementare accountability -qualità – democraticità in modo da rendere ciclico ricorsivi anche il controlli! Tutto questo rappresenta il salto di qualità che si rende indifferibile fare per acquisire al fine di agevolare governi più coesi e duraturi sin allo stadio della selezione delle rappresentanze politiche; per così massimizzare governabilità coniugata alla rappresentatività! Abbisogna attrezzarci come detto con un diverso modello rispetto a quegli obsoleti che finora ci hanno portato purtroppo nelle peste! Giacché la solita obsolescenza oltre che a connotarsi incostituzionali come l’attuale Porcellum si sono dimostrati finora tutti altrettanto inefficaci ed inefficienti! Ci hanno inondati d’anacronistica obsolescenza giacché detti modelli risultavano strutturalmente squilibrati come quanto lo sarebbe il prossimo famigerato “Italicum” essendo confezionato come diretta figliazione del Porcellum! Pertanto, altrettanto perfido risulterebbe acquisirlo e/o in subordine sostituirlo col Mattarellum quando a suo tempo quest’ultimo, è stato abbandonato per le stesse limitate e limitanti ragioni d’inefficienza ch’aveva riprodotta! Questo siffatto perverso procedere dovrebbe farci riflettere che urge pretendere meccanismi elettorali ad intrinseco sistemico equilibrio e compiutezza quanto il SEMIALTERNO esprime per non continuare a ritrovarci sempre più come cittadini giocati! Ovvero, prigionieri di quello stesso perverso gioco dell’oca perpetuato nel propinarci incomplete modalità elettorali rese TRANSITIVE per così rendersi come casta sempre più INTRANSITIVA! Dimostrando che la casta così facendo non intende minimamente demordere bensì arrogarsi sempre più di beneficiare impunemente d’una maggiore e totalizzante AUTOREFERNZIALITA’ per così, continuare sempre più: “nominare –(con liste fisse o capi lista fissi in più collegi)- i soliti nominati” ad ulteriore dimostrazione del voler ancor più drenato ogni contendibilità! Purtroppo è con questa obsolescenza che restiamo vittime di quel solito famigerato gioco dell’oca che tende incastrarci sempre più nella medesima incompiutezza, fatta di ridondante inefficienza, quale palese marasma, per meglio sguazzare in quella pervasiva corruttela che straborda ormai, quotidianamente da ogni mass-media dati gli innumerevoli commistioni, collusioni e concussioni che si susseguono, valutate nell’ordine di ben 70 miliardi annui! Una perversione perorata perennemente alla enne!… Dimostrato nei fatti giacché, dalla tangentopoli del ’92 dopo aver albergato al TRIVULZIO, soggiornato al Mose di Venezia, al G8 della Maddalena, ecc.… lucrato all’EXPO di Milano e, gonfiatasi le file burocratiche con Familopoli! Una corruttela fatta prevalere e promossa a spron battuto per ogni genere di procedure giacché d’urgenza ne veniva imbevuto il contesto dai terremoti alle inondazioni ai G8, ecc. per far così sballare ogni supposto controllo- Pertanto, le coperture di spesa diventavano sempre più opzionali col resto che ne è seguito e conseguito dai Petroli a Farmaciaopoli, Sanguinopoli ai MPSiena.. arrivando all’ultima MAFIA CAPITALE! Ciononostante si continuano oltretutto a mantenere ben 37.000 entità pubbliche e/o para pubbliche punti spesa! Ed il tutto condito con 1.000 Municipalizzate prevalentemente in rosso e/o fallimento… ecc. E, guarda caso non s’è fatto alcunché per cambiare sostanzialmente le cose alla radice se non per mantenere inalterato lo STATUS QUO! Tant’è che ci ritroviamo con tutti gli indicatori negativi e reputati di seri BBB- per solvenza debitoria! Quindi famigerato voler insistere in siffatti amacronistici modi e modelli obsoleti quando per frenare il declino, basta provvedere a montare più compiutamente quei meccanismi quanto col sistema SEMIALTERNO si propugna per infondere contendibilità a tutto campo ed a tutto tondo! Modalità per far sì che chi governa, governi e, chi fa opposizione svolga quel ruolo di controllo che li dovrebbe esser proprio, senza ogniqualvolta dover richiamare in supplenza la Magistratura in tutti i Cantoni d’Italia! Giacché sempre più assurdo e famigerato risulta il dover assistere ad una siffatta situazioni dove, indipendentemente da chi governo: destra sinistra o centro, non esistendo alcuna opposizione se non quella formale giacché si assiste ad un perenne scialacquio dove a sguazzarvici risulta il solito MONDO di MEZZO quale unica interfaccia d’un sistema che si basa sull’inefficiente perennemente incurvata sulla Mafia Capitale!? Pertanto, tutto questo dovrebbe far scattare l’ineludibile esigenza di dover cambiar verso ed urgentemente provvedere a rendere i meccanismi elettorali intrinsecamente più efficienti! Questo sgorga e viene ulteriormente preteso da una siffatta sempre più accelerata e cangiante realtà che imprimendo costantemente sempre più intensamente nuove sollecitazioni data la maggiore complessità raggiunta determina un costante iperbolico ammassamento che affastella sempre più impetuosamente sulle interfacce delle “front line”, sugli ingressi di qualsivoglia struttura e sistema! Il mondo reale –mercato- però al riguardo, è già riuscito a sopperire adeguandosi attraverso una sempre maggiore semplificazione non per niente, oggigiorno, con un “click” si può informare, comprare, trasferire, pagare, finanziare, ecc. Questo è stato grazie ai sempre nuovi dispositivi: i-Phone, i-Pad, ecc. dove appunto grazie ad un insito virtuoso ciclo induce re rende sistemica e continuativa concorrenza tale da poter sempre più ridurre le intermediazioni accorciandole e riducendole sempre per detta implementazione ricorsiva implicita propulsiva! Pertanto anche i dispositivi elettorali della POLIS non possono sottrarsi ad un siffatto cambiamento e per non sopperire devono urgentemente procedere ad adeguarsi conseguentemente attrezzando anche nei meccanismi elettorali con ciclo completo d’equilibrio per rendere la contendibilità concorrenziale aperta come col SEMIALTERNO si propugna! Passaggio indispensabile per meglio incarreggiare la nostra democrazia e sintonizzarci ad una siffatta accelerata globalizzazione e, soprattutto per risultare strutturalmente concorrenziali a tutto tondo ed a tutto campo nel compendio mondiale! Diversamente senza meglio attrezzarsi, impossibile sarà affrontare le sfide che ci attendono! Pertanto, serve provvedere ad assumere quel ciclo concorrenziale virtuoso indispensabile per poter riuscire ridurre per implementazione ricorsiva il gap, lo spread, la distanza che separa l’istituzionale -la polis- dal mondo reale: essendo democrazia e mercato facce della stessa medaglia!. Pertanto, non possiamo (più o meno coscienti) assistere inermi che l’uno prevarichi sull’altro o viceversa e poi stupirsi di ciò che accada! Quando sono i politici che si devono conseguentemente muover per radicalmente correggere si fatti obbrobri! Giacché ovunque urgono appropriati adeguamenti sistemici per rendere sempre più fisiologica l’osmosi fra democrazia e mercato essendone entrambe facce della stressa medaglia. Pertanto l’ambito istituzionale non può continuare a rimanere in balia d’un siffatto arcaico procedere e restare alla merce del solito Politico/partito di turno che si tiene il mazzo e/o vuol sempre dare siffatte obsolete carte e/o sfacciatamente talora, voler giocare con carte false! Per continuare a confondere la cotica dall’etica! Porcellum docet! Quindi, è la politica che deve darsi da fare per fermare il declino per non venirne a sua volta travolta! Poiché non possiamo più assistere e tolleraread una siffatta mantenuta impunita barbarica autoreferenzialità! Pertanto urge una nuova road map per equilibrare e completare l’impianto elettoral-istituzionale iniziando col sistema SEMIALTERNO ed aggiungendo quanto di seguito:

    • Introdurre per decreto leggi ANTICORRUZIONI con la confisca dei beni del corrotto e del corruttore;
    • Istituire un’anagrafe pubblica degli eletti e, per tutte le rappresentanze politiche ed amministrative per la trasparenza economica e reddituale;
    • Istituire un’anagrafe pubblica delle CONSULENZE e degli APPALTI;
    • Introdurre il reato di falso in bilancio;
    • Introdurre il reato di riciclaggio, correggendo l’auto-riciclaggio;
    • sciogliere le fondazioni pseudopolitiche specialmente quelle che non presentano e/o pubblicano i loro bilanci;
    • introdurre il WHISTLEBLOWING giacché è con l’onestà che si vince;
    • risolvere la questione dei conflitti d’interessi con misure efficaci affinché alla Camera rimbalzano dalla commissione all’Aula senza che i nostri deputati cavino mai un ragno dal buco;
    • sfrondare le municipalizzate chiudendo quelle in passivo quindi iniziare a sforbiciare quelle 8 mila società partecipate dagli enti locali;
    • Introdurre il reddito di cittadinanza;
    • Introdurre l’istituto del “recall” – ostracismo – quale minimale esigenza d’equilibrio all’art. 67 – “quel …senza vincolo di mandato” per ovviare a quei furtivi cambi di casacca – volta gabbana- denominati flip-flop nello slang della politica americana che indica il cambiare opinione e partito subito dopo essere stati eletti (per meglio avvicinarsi a dove si mestola la sbobba!?) Qualificabili come flip-flopper sono i voltagabbana, quelli che passano da un partito all’altro, da uno schieramento all’altro. Pertanto il recall sarebbe un istituto di tutela come è già presente da un secolo in California ma anche in altri 18 Stati dell’Unione quanto in Canada, Giappone, Svizzera ed altri vari paesi latino-americani;
    • Eliminare il Quorum ai referendum per sostanzialmente rafforzarli rendendoli così ffettivamente competitivi;
    • Introdurre il referendum propositivo per controbilanciare quello abrogativo! Giacché alcun equilibrio può reggersi soltanto togliendo bensì anche aggiungendovi!! Elementare!!!;
    • Acquisire il sistema elettorale SEMIALTERNO (vedi*) si basa semplicemente su mandate (elezioni) al proporzionale (senza soglia) che verrebbero sostituite da una mandata (elezione) al maggioritario (con premio di maggioranza) in caso di fine anticipata della legislatura, ma in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate (ad elezioni) a base proporzionale! Il SEMIALTERNO si configura come un dispositivo elettorale organico per rendere l’impianto sin dagli ingressi a bipolarismo contendibile aperto nel suo complesso e per ingenerare accountability tale anche da poter anche riprodurre maggiore professionalità politiche;
    • Inoltre si consiglia d’istituzionalizzare le primarie di collegio secondo il criterio aperto della “TOP TWO” (al principio che i primi due vincenti si contendono il collegio) come quanto già fanno in Californiana ed altrove;
    • Aggiungere inoltre, alle primarie l’istituto del “write in” sulla scheda elettorale anche per le primarie per riscattarci da una siffatta immanente sfacciata ed imperante cooptazione per: lobbismo, nepotismo, clientelismo degli apparati partitocratici;
    • Introdurre la sfiducia costruttiva;
    • Acquisire il Monocameralismo e dimezzandone il numero dei membri alla Camera;

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