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Non rifacciamo l’errore di nominare Monti

Il Life Cycle Cost Analysis (LCCA) o analisi del costo nel ciclo di vita (anche detto Total Cost of Ownership – TCO) è uno strumento economico che permette di valutare tutti i costi relativi ad un determinato componente o sistema, dalla “culla” alla “tomba”. Si prendono in considerazione, infatti, i costi iniziali (acquisto, istallazione, etc.), i costi di gestione (spese energetiche, manutenzione, oneri finanziari, etc.), fino ad arrivare ai costi di smaltimento e recupero.

*

Non credo che abbiamo ancora cominciato a misurare pienamente tutti i costi nel ciclo di vita del Governo Monti e dell’improvvida decisione di allora di affidargli un incarico sotto il timore della reazione dei mercati nel caso in cui fossimo andati ad elezioni, come d’altronde desiderava Bersani in quell’autunno del 2011. Reazione che sarebbe stato possibile (e nell’interesse di tutti, Germania in primis) rendere muta ed innocua.

Costi di installazione, gestione, smaltimento.

Faremmo perciò bene a non ripetere gli stessi errori di allora, magari di nuovo sotto la supposta “pressione dei mercati” e degli spread e della necessità di un governo che li rassicuri con politiche austere. Sia perché sappiamo che anche stavolta nemmeno la Germania avrebbe interesse alcuno a vedere l’Italia messa all’angolo e posta nella scomoda posizione di uscire dall’euro, sia perché stavolta il 90% del voto degli italiani si è pronunciato chiaramente contro l’austerità.

Sarebbe semplice follia nominare come Presidente del Consiglio qualsiasi tecnico che rappresenti gli interessi dei mercati finanziari e della c.d. stabilità che mai si realizza comunque con l’austerità. Per esempio folle sarebbe nominare un tecnico proveniente dalla Banca d’Italia, capace di ragionare solo in continuità con la mentalità della BCE e dei suoi piani di aiuto condizionati all’austerità che distruggono crescita e fanno innalzare il debito su PIL a livelli insostenibili.

Ben meglio sarebbe una figura sì di rilievo, con esperienza sì nelle istituzioni sovranazionali (così da essere ascoltato più facilmente in Europa), ma giovane a sufficienza da ispirare speranza di rinnovamento e che abbia a cuore l’occupazione dei giovani, una crescita sostenibile e attenta alla sofferenza delle classi sociali più in difficoltà, la centralità di scuola ed università per il Rinascimento del Paese.

Il momento nazionale è drammatico e solo una figura di questo tipo potrebbe essere considerata accettabile da un Paese che pretende comunque molto di più di quanto non riesca a ottenere dalla politica.

Questa persona ci deve essere e c’è.

Non sbagliamo nuovamente, il costo nel ciclo di vita del nostro Paese di un secondo errore come quello fatto con la scelta di nominare Monti potrebbe essere mortale: dalla culla alla tomba, appunto.

13 comments

  1. Livan Marranzini

    28/03/2013 @ 23:14

    Prof!” è lei questa persona”, io sinceramente non riesco proprio a vederla nello scenario attuale, spero vivamente che Napolitano non commetta di nuovo l’errore di affidare l’incarico di governo a Monti, errare è umano perseverare è diabolico, ho fiducia nel presidente sperò che non ci faccia nessuna sorpresa

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    • Livan, no, non sono io. Ma proprio no. L’Italia è un Paese pieno di persone di grandissimo valore istituzionale, che non ricevono l’attenzione che meritano. Nel non esaltare questi talenti ci precludiamo in parte una fetta di un bel futuro.

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    • Non credo che Renzi abbia le caratteristiche del personaggio istituzionale che sta cercando il Presidente per questo momento storico. Ciò detto, il punto rimane chi c’è in questa rosa di nomi e chi verrà prescelto: può fare una enorme differenza, come abbiamo visto.

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    • Per lo smaltimento del rifiuto Monti* pagherei un extra (tipo rifiuti tossici).
      Purché che sia definitivo: sbattuto fuori a calci nel sedere dagli elettori italiani, non lo si faccia rientrare sotto l’etichetta di (FINTA)sinistra con la maschera di Renzi (o di Bersani) come vorrebbe il suo collega Paolo Manasse:
      «All’eurozona serve uno shock per riprendersi»
      http://www.linkiesta.it/intervista-manasse-eurozona )
      A parte questo, non vedo nessun uomo per il nuovo Rinascimento italiano.

      *Monti era solo un riscossore, un fantoccio. Non basta rottamare il fantoccio, bisogna rottamare l’ideologia che rappresenta.

      ps
      scusi se oggi le dedico poco tempo, l’ho impegnato tutto per Manasse.

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  2. Riccardo Colangelo

    29/03/2013 @ 10:14

    Il TCO è una visione deterministica dei costi di acquisto-possesso.
    Come tale è imprecisa in un mondo allargato e con situazioni a rapida variazione.
    L’indicatore più adeguato non è il TCO, ma il TLCC, Total Life Cycle Cost, che prende in considerazione oltre i costi di acquisto-possesso, anche i costi di acquisizione (quanto costa spendere per acquistare, tutti i costi indiretti e gli oneri finanziari), e i costi indotti dai rischi, per evitarli, mitigarli o per ripararne le conseguenze.

    Scusa la pedanteria indotta dalle deformazioni professionali.

    Ma credo che il modello sia del tutto applicabile anche alla situazione politica, italiana e non.

    Quanto ci costa il rischio di incompetenza, irragionevolezza, malcostume, malafede, immoralità, disonestà, collusione, corruzione della classe politica e di tutto il contorno da essa generato?

    E quanto ci costa la gestione della transizione da una situazione all’altra, vedi la definizione di un nuovo governo? che magari genererà nuovi rischi, in assenza di una risk analysis!!!

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  3. sono d’accordo in parte prof. Piga, non credo che basti una persona seppur autorevole senza un movimento culturale alle spalle con una prospettiva chiara possa avere la forza di farsi rispettare nell’Unione Europea e di portarci, finalmente, fuori dall’euro zona, perchè di questo stiamo parlando se vogliamo avere una “chance” per sopravvivere… sarei curioso di sapere anch’io a quali personalità sta pensando a questo proposito…

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  5. Stefano Rocchi

    29/03/2013 @ 13:10

    Caro Gustavo in poche parole stai dicendo che è necessaria una vera scelta politica che possa incarnarsi in un vero leader politico. Addio alla tecnocrazia che si rifaccia avanti la politica. Sono totalmente d’accordo. Dici che un uomo capace di far sognare nella concretezza delle idee esiste. Bene che lo si trovi e, soprattutto lo si faccia in fretta. Sai benissimo che io un nome ce l’avrei ma si è autoescluso. Comunque possiamo sempre proporre, magari in comproprietà, che gli USA ci cedano il loro Obama con contratto quinquennale. Noi potremmo cedere a parametro zero più di qualche nostro uomo politico di vecchia e nuovissima generazione. Potrebbero sempre abboccare…..Tentar non nuoce.

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  6. Rolando Bagnoli

    29/03/2013 @ 18:17

    Caro professore però in un governo così ci staresti proprio bene, io è da un pezzo che provo a dirlo. Certo ripetere l’errore di Monti sarebbe un colpo mortale per l’Italia. Io però su Napolitano qualche riserva ce la ho. Non mi sento affatto tranquillo sulle scelte del Presidente.

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  7. Livan Marranzini

    29/03/2013 @ 21:46

    Oggi ho cercato di riflettere, sarà forse la mia scarsa documentazione inerente lo scenario istituzionale, ma non riesco a trovare questo leader.

    Prof un possibile elenco di potenziali leader?, in merito i quali potersi documentare ed acquisire nuove informazioni, sperò che Napolitano condivida questa sua linea di pensiero, il mio sesto senso purtroppo mi fa pensare ad un incarico a Saccomanni, nel caso in cui continui la linea di Monti per questo paese è veramente giunta la fine.

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