Continuo a sentire parlare di “come faremo a pagare i fornitori” della Pubblica Amministrazione. Non ci sono i soldi! La Commissione europea, la Germania non ci ascoltano!
Sono scuse.
L’asta BOT di oggi è un chiaro esempio di quello che potevamo fare oggi e possiamo fare regolarmente per risolvere il problema.
7 miliardi BOT oggi offerti a 1 anno. 12 miliardi e mezzo domandati.
Rendimento massimo pagato: 2,35% .
Abbiamo cioè detto no a banche disposte a darci liquidità aggiuntiva per 5,5 miliardi di euro. Il Tesoro non dice nel suo comunicato a che tasso. Male che vada scommetto che 3 miliardi in più ad un tasso medio del 3% li potevamo ottenere.
Ecco. Bastava che avessimo ampliato la domanda a 10 miliardi, riservando 3 miliardi ad un conto speciale i cui proventi andavano a pagare i fornitori della P.A.
Ad un tasso certamente inferiore a quello di mora che la P.A. si meriterebbe di pagare (e non sempre paga perché i poveri fornitori hanno paura di farlo scatare).
Certo il debito pubblico sarebbe salito, ma sarebbe sceso quello commerciale. Nessun impatto sullo spread, anzi forse questo sarebbe migliorato, vedendo uno Stato attento a trovare una soluzione al problema delle imprese, dell’economia reale e della crescita.
Nel giro di una decina di aste raccoglieremmo abbastanza liquidità da soddisfare gran parte dei creditori affamati di liquidità.
Altro che cavillosi dibattiti su cessioni pro-solvendo o pro-soluto:la soluzione è a portata di mano. Basta volerlo.
11/05/2012 @ 17:28
…che è un po’ come dire che bisognerebbe riacquistare la capacia’ di emettere moneta…
12/05/2012 @ 05:15
Ma, senza dovere emettere BOT su cui si pagano comunque interessi, non si potrebbe fare, come è stato proposto, la compensazione tra crediti e debiti, anche tra soggetti diversi?. Nel giro del prossimo mese io dovrò pagare qualche migliaio di euro di tasse (modello Unico, IMU). Se io li dessi invece che allo Stato a un’azienda che aspetta di essere pagata, estinguendo così il mio debito fiscale, che male ci sarebbe?
E non si potrebbe racimolare un po’ di liquidità per pagare qualche piccola azienda in difficoltà, riducendo, da domani mattina, la pensione di Amato (e di altri come lui) a 5000 euro al mese, il compenso di Mastropasqua all’INPS da 1200000 euro all’anno a 200000, tagliando del 30 % gli stipendi dei parlamentari e del 50 % i soldi ai partiti? Tagliando tutti, ma propio tutti, i finanziamenti all’editoria?
12/05/2012 @ 09:35
Mi auguro che i provvedimenti in merito arrivino prima del termine perentorio già imposto dalla Unione Europea. Sarebbe bastato una direttiva che “consigliava” alle banche che già prestano soldi allo Stato direttamente che, sarebbe stato utile farlo anche verso i terzi creditori (imprese). Oggi il problema rimane l’accesso al credito e qualunque norma discussa non tiene conto della discrezionalità degli Istituti di credito nel dare credito prima al proprio cliente e poi al di lui debitore.
13/05/2012 @ 12:18
Ho letto il suo articolo su Italia oggi dal titolo “I soldi lo Stato ce li ha”che condivido.
Tra l’altro penso che se lo Stato, come suggerito nell’articolo, avesse creato un fondo per pagare le imprese o avesse destinato i 3 Mld di Euro in più alle PMI in difficoltà o a quelle a rischio fallimento lo Stato avrebbe fatto veramente il suo interesse anceh in termini di risparmio.
Si risparmierebbe il costo di vari ammortizzatori sociali permettendo alle imprese di uscire con le loro gambe dalle difficoltà.
La mia impressione, invece, è che tutte le manovre di “stimolo” proposte ed approvate da questo governo si stiano concretizzando in nuove tasse per finanziare o l’iniziativa per una nuova commissione di tecnici lautamente pagati o in nuove procedure che complicano quelel spesso non facili già esistenti. Abbiamo un ministro che da anni si occupa di spending review che non ha fatto niente mentre nei paesi anglofoni quando serve tagliano le spese (“cut expenses”) senza tanti complimenti ed in fretta.
Servirebbe una rivoluzione pacifica/elettorale dal basso per fare le cose ovvie, quelle necessarie (spesso a costo zero o quasi) ed anche taglaire il superfluo, sprechi e regalie. Speriamo che sorga un movemento trasversale che, non inseguendo regimi del passato, possa sviluppare una nuova democrazia (che riformi radicalmente la nostra struttura istituzionale semplificandola), difenda la libertà (effettiva di essere, di intrampendere di fare crescere quello che si ama) stimoli la responsabiltià di ciascun soggetto privato o pubblico che sia (perchè ognuno sia responsabile del proprio sviluppo senza nulla togliere alla solidatietà che non può ssere però un alibi).
Saluti e grazie delo stimolante articolo