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Quote lattanti per la politica italiana

Io adoro Raffaella Carrà. Davvero. Ma ricordo il mio spavento qualche estate fa di fronte ad un Sanremo dell’Europa in cui ogni Paese portava un suo cantante, una sorta di Eurofestival (Eurovision Song Festival), ed un conduttore televisivo in collegamento. Assistetti ad un monotono ripetersi di presentatori di ogni Paese con età media inferiore ai 25 anni. Meno che per noi, rappresentati, benissimo, appunto, da Raffaella. Mi dissi che eravamo messi male. Che non avessimo scelto qualcuno, meno bravo di Raffaella ma dell’età media dei conduttori degli altri Paesi. Qualcosa non andava per il verso giusto.

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Mi fa notare Stefano qualcosa che forse sappiamo ma che non fa mai male ricordare. Qui sotto vedete l’età dei Primi Ministri dell’Europa a 27. Per l’Italia abbiamo calcolato l’età media basata sugli unici tre potenziali candidati, Berlusconi, Bersani e Monti (incluso, anche se forse ha abbandonato perché è plausibilissimo come candidato, senza di lui saremo sempre primi a 68,5). Primi. I più vecchi.

E’ ingiusto verso Bersani che ha 61 anni, ma guardate bene, a 61 anni saremmo comunque secondi dietro i 66 anni di Cipro.

Non è questione di rottamare, né di credere che un giovane farebbe meglio. E’ questione di discriminazione, di pensare a “quote lattanti” applicate alla politica. E’ questione di obbligarci a riservare i posti di potere anche a chi il potere sa gestire peggio ma che nell’apprendere a gestirlo finirebbe per innovare di più. Come per i posti per entrare all’università negli Stati Uniti per gli afro-americani fino a pochi anni fa (dove oggi la percezione della discriminazione essendo scemata il dibattito sulle quote vede sempre più resistenza ad esse, giustamente) o come per i posti nei Consigli di Amministrazione per le donne.

I Viaggiatori riservano il 50% dei posti nel loro Consiglio Direttivo alle donne e 2 posti su 9 ad under 30 non a caso. E non caso nel nostro motto metteremo, se lo approviamo, PMI, Giovani e Buongoverno: quelli che riteniamo i 3 fari che dovrebbero guidare l’azione della politica oggi in Italia (non sono “valori”, né “assoluti”, sono emergenze per l’Italia).

Tanto mi sentivo dirvi di fronte alle prossime elezioni.

2 comments

  1. approvo e sottoscrivo il programma, con una integrazione:per le donne anche 60%…..basta che siano donne vere e non donne con logiche-maschio…altrimenti è inutile…

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