E così dal Premio Nobel Paul Krugman apprendo dell’apertura da parte dell’Ombudsman (mediatore) dell’Unione europea, Nikiforus Diamandouros, di una inchiesta sul potenziale conflitto d’interessi di Mario Draghi in quanto membro del Gruppo dei 30.
Un gruppo di, appunto, 30 persone creatosi nel 1978, che si autodefinisce organizzazione internazionale privata, no-profit composta da rappresentanti molto senior del settore privato e pubblico e dell’università (da qui Krugman, che ne è membro), che discute e approfondisce tematiche economiche e finanziarie internazionali.
Sul sito del mediatore europeo possiamo leggere che tale inchiesta è stata aperta sulla base di una denuncia che ricorda come “la partecipazione al G30 del Presidente della BCE è incompatibile con l’indipendenza, reputazione ed integrità della BCE” e che dunque “la BCE dovrebbe chiedere al suo Presidente di ritirarsi da tale gruppo”.
Entro ottobre è attesa la risposta della BCE se tale posizione può costituire conflitto d’interessi. Krugman, per parte sua, membro del G30, si sorprende che si discuta di ciò, essendo il G30 meramente un “talk shop” e non una “lobby”.
Guardando la lista dei 30 (che non conoscevo) noto che fanno parte di tale gruppo:
1) Gerald Corrigan, Managing Director, Goldman Sachs Group, Inc.;
2) Guillermo de la Dehesa Romero, Director, Grupo Santander
3) Arminio Fraga Neto, Founding Partner, Gavea Investimentos;
4) Gerd Häusler, CEO, Bayerisch Landesbank;
5) Guillermo Ortiz, President and Chairman, Grupo Financiero Banorte;
6) David Walker, Senior Advisor, Morgan Stanley International, Inc.;
7) Axel A. Weber, Chairman, UBS.
E tanti professori nonché Governatori di Banche centrali.
A me la questione pare ovvia: nel momento in cui si sta discutendo di affidare la vigilanza bancaria europea alla BCE, Mario Draghi dovrebbe dimettersi dal G30. Perché sappiamo che per esserci conflitto d’interessi basta che vi sia la parvenza dello stesso. E Dio sa se tutti quei banchieri sopra elencati che la BCE dovrà sorvegliare non appaiono come una minaccia all’indipendenza di giudizio del regolatore.
Oppure, meglio ancora, smettiamo di discutere di affidare alla BCE la Vigilanza Bancaria (sono faceto, ovviamente, ma sapete che proprio per queste ragioni io sono contrario alla vigilanza bancaria europea nella BCE).
Così tra parentesi dovrebbe fare, penserei, Lord Adair Turner, Presidente della Financial Services Authority britannica e membro del G30.
Ma penso che tutti siano d’accordo, Draghi compreso, e che ben presto egli si dimetterà dal G30. Problema chiuso.