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Pepsi, Coca, potenti e ipocriti: come salvare l’Europa

Il buon Dan Ariely segnala un lavoro uscito due anni fa di Joris Lammers, Diederik A. Stapel e Adam D. Galinsky dove si studia il legame tra ipocrisia e potere con lo strumento dell’esperimento (usando cioè studenti come “cavie” di cui controllare le reazioni in contesti specifici, avendoli prima stimolati ed indotti ad adottare atteggiamenti appunto di “potere” o di assenza dello stesso).

L’ipocrisia è definita come la situazione in cui gli individui non seguono i loro principi morali così come espressi. La loro tesi, che confermano nei dati che emergono degli esperimenti naturali, è che la discrepanza tra il dire ed il fare è maggiore tra i più potenti.

Più precisamente, l’idea che testano è quella che, per una svariata serie di ragioni già studiate da altri ricercatori, i potenti sono più severi nel loro giudizio morale su come gli altri devono comportarsi (per esempio perché sono più inclini e abituati a esprimere la loro opinione dicendo agli altri cosa fare e cosa non fare) e allo stesso tempo più comprensivi verso se stessi se non seguono quelle stesse norme (per esempio perché il potere li rende meno sensibili alla disapprovazione altrui).

Nel fare questi esperimenti – che confermano la loro intuizione – scoprono tuttavia due altri risultati, più inattesi. Primo: l’ipocrisia nei potenti si trasforma in … “ipercrisia” (troppa critica verso se stessi, nella definizione degli autori) negli individui con meno potere, che giudicano con più severità le proprie trasgressioni che quelle altrui. Secondo: il legame tra potere e ipocrisia è forte solo se la fonte del potere è legittima. Quando il potere è detenuto in maniera illegittima, esso porta il potente a divenire anch’egli critico verso se stesso ed i suoi comportamenti.

Concludono gli autori (e voi che mi conoscete applicate le loro conclusioni all’attuale situazione europea con Stati potenti e altri meno):

i nostri risultati confermano … (che) i potenti impongono più regole e vincoli morali agli altri, ma credono di potere operare con meno vincoli. I meno potenti, al contrario, sono meno inclini ad imporre regole agli altri e più rigidi nel seguirle loro stessi”. Incredibile no?

E continuano:

ciò significa che non solo individui potenti prendono ciò che vogliono perché sanno di restare impuniti, ma anche perché sentono intuitivamente che ne hanno diritto. Al contrario, coloro con poco potere non solo non ottengono quello di cui hanno bisogno perché gli è vietato, ma anche perché intuitivamente pensano di non averne il diritto.”

E concludono:

ma il nostro ultimo esperimento mostra come rompere questa spirale viziosa: basta che l’illegittimità della distribuzione di potere sia svelata. Un modo di farlo è la rivolta aperta, ma un modo più sottile con il quale i senza potere possono arrestare l’arricchimento dei potenti è nel macchiare la loro reputazione, per esempio con il pettegolezzo. Se i potenti sentono che il loro potere, che li arricchisce, è soggetto a derisione e la  loro reputazione di leader coscienziosi è minata, potrebbero essere ispirati a tornare agli standard morali dichiarati. Se non lo fanno, potrebbero rapidamente perdere autorità, reputazione e, in ultimo, potere

Una storia “fantascientifica” per l’Europa? Proviamoci, così per divertimento.

Dal 2000 ad oggi la potente Germania, legittimata dalla sua performance economica, ha accresciuto il suo potere imponendo man mano maggiori regole e standard agli altri Paesi, che le hanno accettate supini, senza poi condannarsi più di tanto quando lei stessa ha infranto le regole (per esempio il Patto di Stabilità). Con la avvenuta crisi e l’assenza di solidarietà verso coloro che soffrivano, l’illegittimità di tale posizione acquisita di potere ha portato a crescente irritazione ed aperta rivolta (in alcuni settori e Paesi) contro le regole imposte.

Mmm. Non male come teoria. Debole ma non troppo.

Che mi conferma nella mia opinione. E’ ora che si chiuda il cerchio. Si ”veda” (ma i nostri diplomatici, che fanno?) il bluff tedesco, ci si unisca – Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia e forse anche la Francia – e si dica una piccola parolina: basta.

In fondo, noi siamo come questa dolce ed educata ragazzina dalle origini inconfondibili, e sappiamo farci rispettare dall’omone grande e grosso e fragile.

 

6 comments

  1. Rudy Colacicco

    24/07/2012 @ 08:45

    La storia calza alla perfezione. Manca però la seconda ipotesi che gli studiosi consigliano di applicare: il pettegolezzo. Come metterlo in atto in Europa?

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  2. “basta che l’illegittimità della distribuzione di potere sia svelata”

    Ecco. Lei mi censura i post e faccia come le pare ma sappia che fin da quando sono venuto a Tor Vergata ho cercato di dire solamente quello che ha scritto lei adesso!!!

    Guardi che il compito è di per sé arduo ma i tempi lo rendono addirittura impervio (per quanto almeno visibile e comprensibile a una gran massa di persone, il che è un piccolo vantaggio); quindi avrà bisogno di tanta gente motivata, disposta a perderci in questa lotta, gente alla quale lei deve dare il conforto di parole forti che portino dalla rabbia (fase di passaggio) all’ orgoglio, alla convinzione matura di poter pensare e poi realizzare dei progetti ambiziosi di libertà e convivenza pacifica; ossia lei deve dire le cose come stanno, deve esplicitare la formula impersonale “basta che l’illegittimità della distribuzione di potere sia svelata” e rivelarne la sostanza storica che ci riguarda.

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  3. Conoscevo l’esperimento carcerario di Stanford, che prevedeva l’assegnazione, a persone comuni che si erano offerte come volontari, dei ruoli di guardie e prigionieri all’interno di un finto carcere. Condotto nel 1971 dal professor Philip Zimbardo, ebbe esiti così drammatici da indurre gli autori dello studio a sospendere la sperimentazione.

    Le tesi alla base di questo esperimento sono analizzate da Zimbardo in un saggio intitolato “L’effetto Lucifero”.

    http://www.prisonexp.org/italiano/

    Penso che questi studi abbiano importanza a livello scientifico, ma semplicemente provano quello che una persona capisce in una frazione di secondo guardandosi in giro, o davanti immagini (vere, non la pubblicità ipocrita di una multinazionale) come queste due scelte a caso:

    http://www.giurisprudenzablog.it/files/2011/05/Alfried_Krupp.jpg

    http://m2.paperblog.com/i/48/483960/corno-dafrica-la-siccita-sta-uccidendo-miglia-L-y6gqC1.png

    Allora mi (e le) chiedo: siamo sicuri che quei politici che contribuiscono a creare queste tragedie siano le persone più indicate per risolverle?

    A me pare che i politici siano tronfi arroganti, isolati dalla gente e dal buonsenso, lontani da una sana intelligenza schietta e istintiva, prigionieri della loro retorica e delle loro concertazioni, in un delirio di onnipotenza disumano che li fa sentire “illuminati”.

    Quanto la gente potrà ancora sopportare la loro incapacità (o la loro criminalità)?
    Si sapranno fermare prima di portarci a questo:

    http://4.bp.blogspot.com/-ppYMbL7herg/TVxPTyf6WSI/AAAAAAAAAgE/PBOOJcOkQfM/s1600/Rivoluzione+francese-2.jpg

    o a questo:
    http://campidisterminio.altervista.org/images/nazismo/simboli-nazisti-01.jpg

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  4. carlos principe

    27/07/2012 @ 05:53

    Allora posso dire a nonna che puó (con quella lingua che si ritrova) far cadere addirittura una multinazionale ahahahaha… comunque da quando la conosco, solo ora sono riuscito e vedere il suo blog e nuovamente si conferma un vero genio… il blog e molto più informativo che critico

    Reply

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