Ci siamo. Ricorderete. Del muro di gomma presso Francoforte della Banca Centrale Europea contro la piena trasparenza sul caso deri derivati del Governo greco con la banca Goldman Sachs. Ho scritto in un altro post:
M. Trichet (predecessore di Draghi alla BCE) si è rifiutato di svelare all’agenzia di stampa Bloomberg i documenti interni in suo possesso che mostrano come la Grecia ha usato i derivati per nascondere il proprio debito (Bloomberg, 5Novembre,2010) dato che ”l’informazione contenuta nei 2 documenti disturberebbe (undermine) la fiducia pubblica sulla conduzione della politica economica”, e visto che Trichet scrisse in una lettera del 21 ottobre, in cui formalizza il rifiuto, che la trasparenza (disclosure) “ha, nell’attuale ambiente di mercato il rischio sostanziale ed acuto di aggiungere volatilità ed instabilità”, come non pensare che gli spreads europei non abbiano al loro interno anche questo dannoso oscurantismo?
Ebbene oggi la coraggiosa Bloomberg, agenzia di stampa, presenterà il suo caso davanti ad una corte europea, contro la BCE che si rifiuta di aprire l’accesso ai documenti. Pretendendo che siano pubblicati.
Strano che il caso parta pochi giorni prima delle elezioni greche. Forse se avessimo avuto la sentenza prima delle elezioni, ed i colpevoli fossero stati chiaramente identificati e condannati, la Grecia ed i greci oggi stimerebbero di più quell’Europa che si era battuta per loro e voterebbero più sicuri a favore dell’Europa.
Ma l’Europa non li ha aiutati ai greci. Il Parlamento europeo, al contrario di Bloomberg, non ha chiesto alla BCE di essere trasparente al riguardo, non ha preteso chiarezza, facendo male alla credibilità di questa istituzione che ha ormai perso potere e prestigio rispetto alla Commissione europea dei tecnocrati. Che tristezza.
Ecco la mia traduzione di alcuni passaggi della velina di agenzia (una versione più completa nel post sotto in inglese):
I files (a disposizione della BCE) potrebbero mostrare il ruolo che le autorità della Unione europea hanno avuto nel permettere alla Grecia di mascherare il suo deficit per quasi un decennio….
Il primo documento è intitolato “L’impatto sui deficit pubblici e sul debito degli swap a tasso fuori mercato: il caso greco.” Il secondo documento analizza Titlos Plc, una cartolarizzazione che ha permesso alla National Bank of Greece SA, il più grande creditore del paese, di scambiare swaps su debito pubblico greco per ottenere finanziamenti dalla BCE….
Tutta la resistenza di Trichet sul dare informazioni su queste transazioni ha nuociuto all’attrattività delle nostre emissioni in euro. Tocca a Mario Draghi mostrare che la musica a Francoforte è cambiata, permettendo l’accesso a questi documenti in nome dell’Europa e della verità.
Faccia, Draghi, come i musicanti di Brema e cacci i banditi dalla città che vivono di oscurità e sopraffazione. Dia pulizia all’Europa dei trucchi contabili permettendo di individuare i responsabili e artefici di questa crisi.