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Aux armes citoyens, aux armes!

Ma guarda un po’. Che strano. Sono usciti i dati del PIL degli Stati Uniti per il terzo trimestre, e sono buoni.

Un bel +2% su base annua, contro l’1,3% del precedente trimestre. Ci si aspettava un +1,8, non un +2. E questo malgrado l’export sia in calo dell’1,6% contro un aumento del 5,3% nel secondo trimestre (grazie Europa?).

Il comunicato del governo Obama è chiarissimo sulle ragioni di questo piccolo, utilissimo, “exploit”: “la spesa pubblica federale reale in consumi e investimenti è aumentata nel terzo trimestre del 9,6% (in contrasto con un -0,2% del precedente). La spesa militare nazionale è cresciuta del +13% (-0,2% prima) mentre la spesa pubblica non militare è salita del +3% (-0,4% precedente).”

La spesa militare di fatto spiega 0,64 punti percentuali dell’aumento del 2% del PIL, quasi un terzo dunque.

Non farò il malizioso sul timing dell’aumento discrezionale di spesa pubblica a pochi mesi dalle elezioni. Ma su una cosa lo sarò, malizioso: alla Casa Bianca pare conoscano molto bene cosa sia il moltiplicatore della spesa pubblica e il suo impatto positivo sul PIL, anche se non si dilettano a scrivere sulle prime pagine del Corriere della Sera.

Ma giustamente, molti dei miei lettori diranno, questo aumento di PIL non fa la felicità! Ricordiamole le parole nel 1968 di Robert Kennedy, così le lasciamo anche impresse su questo blog:

Troppo e per troppo a lungo sembriamo avere rinunciato all’eccellenza personale ed ai valori della comunità per ricercare l’accumulazione di ricchezza materiale … Il nostro Prodotto Nazionale Lordo è oggi più di 800 miliardi, ma quel PNL, …. cresce con la produzione di napalm, testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte nelle nostre città. […]Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei nostri matrimoni, l’intelligenza del nostro dibattere o l’integrità dei nostri pubblici dipendenti. Non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese… Il PNL misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non perché siamo orgogliosi di essere americani.

E’ così. Ma ciò non toglie che anche noi in Europa siamo in guerra. E che anche noi possiamo usare la spesa pubblica per vincerla.

E’ la guerra contro la recessione che mette a repentaglio l’Europa e che uccide piccole imprese e deprime e aliena i giovani. E che i nostri governi ed i fermatorideldeclino irridono.

C’è solo un modo per vincere questa guerra. Fare più spesa pubblica. Usare tonnellate di tritolo per abbattere i corridoi decadenti di quegli ospedali ancora pieni di topi, per fare spazio alle fondamenta su cui ricostruire una Pompei in cui siano vietate la Camorra e la disorganizzazione, le fondamenta su cui garantire la sicurezza delle nostre scuole. Le munizioni per aiutare i nostri poliziotti a combattere ad armi pari la Mafia. Le trincee per non fare nuovamente esondare le acque nelle nostre meravigliose 5 Terre, oggi di nuovo a rischio perché non vogliamo spendere.

Aux armes citoyens. Aux armes.

Grazie Paolo.

7 comments

  1. Ormai le evidenze sono macroscopiche. Ma non servono contro il cieco furore ideologico dei fanatici del dio mercato. Vogliono davvero che si arrivi alla rivolta armata?

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    • Non ci sarà alcuna rivolta armata; non è roba per il carattere italiano. E lor signori lo sanno benissimo, quindi continueranno imperterriti nel loro programma di distruzione.

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      • Ma non c’è nessun bisogno di rivolta armata. Perché farsi ammazzare quando basterebbe andare a parlare per la strada e “sganciare” di tasca propria ognuno un contributo secondo le proprie possibilità? Il problema è che bisogna unirsi cercando i punti comuni invece di arroccarsi sulle differenze o peggio sulle esigenze di settore, cioè rendersi conto che non c’è una situazione da sistemare ma un nuovo modello di comunità da inventare. Il potere si esercita in primo luogo distruggendo il senso di appartenenza dei subalterni fornendogliene a forza un altro d’accatto funzionale al mantenimento dei rapporti di dominio/subordinazione, quindi è quello il punto chiave; la lotta armata è una scusa per non guardare in faccia tutte le implicazioni di questo punto fondamentale che sono scomode, imbarazzanti da riconoscere da una parte e dall’altra e richiedono un impegno di lungo periodo.

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  2. ancora mi ricordo quando negli anni 80 il debito pubblico raddoppiò a causa dell’austerità craxiana. Che tempi…

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    • Per diversificare…a buon intenditore, poche parole: “E ancora, la fine dell’intervento della Banca d’Italia per l’assorbimento dei titoli di Stato invenduti, che comporta sottoporre il debito pubblico al mercato dei privati, con l’indicizzazione dei tassi di interesse (che diventano così “reali”) e l’esenzione fiscale; la spesa pubblica crescente e il debito pubblico italiano che passa dal 59% del PIL all’inizio del decennio al 100% nel 1990.” http://www.unimi.it/news/53258.htm

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