Quindi la BCE non può fare nulla per gli spread (anche se in realtà con la sua lotta alla deflazione permette che non crescano ulteriormente, evitando le disperate condizioni che si creerebbero nell’area euro). Diciamo dunque meglio che non può fare molto per abbassarli ulteriormente.
Come mai rimangono così alti?
Perché il debito pubblico sul Pil è alto? No. La Spagna ha un debito relativamente basso eppure ha spread alti (sì, minori dell’Italia, ma alti). Così la Francia e l’Austria. Lo spread sui titoli tedeschi essendo un fenomeno europeo la causa deve essere europea.
Perché i mercati temono la fine dell’area dell’euro e le susseguenti catastrofiche svalutazioni rispetto al marco tedesco? Certo.
Come i bambini che chiedono sempre perché, chiediamoci, mi pare giusto, e perché finisce l’euro? Risposta: perché i paesi che ne escono non trovano di meglio da fare, per sopperire ai loro problemi, che svalutare.
E quali sono i loro problemi a cui rimedierebbero svalutando ed uscendo dall’euro? Una competitività crescentemente inesistente che pian pianino sta divorando la loro capacità di generare ricchezza con cui sostenere il proprio tenore di vita.
Alternative?
a) Che i paesi con problemi di competitività tirino la cinghia: riducendo i consumi, lavorando di più a salari più bassi, riformando, insomma riacquistandola, la competitività. I mercati non credono che ciò sia possibile. Troppo duri i sacrifici. Per di più in questi casi, come dimostra il caso greco, le riforme di lungo periodo per la crescita non partono nemmeno, ostacolate da mille persone in difficoltà enormi che non vogliono vedersi ancora più in difficoltà nel breve termine (avete presente i taxisti italiani?).
b) Che i paesi senza problemi di questo tipo come la Germania vengano in loro soccorso b1) comprando i beni e servizi da questi paesi in difficoltà e b2) trasferendo risorse, anche in forma di generoso “piano Marshall tedesco”. b2) si chiama Unione fiscale (un accordo statale all’interno del quale ci sono regole simili ma anche accordi di aiuto senza condizioni in caso di difficoltà), b1) si chiama espansione fiscale tedesca.
I mercati non credono nemmeno a questo scenario.
Fino a quando i nostri governi non faranno qualcosa per rendere lo scenario b) più probabile lo spread non scende. b) diventa più probabile se: la Germania espande la sua politica fiscale e non chiede sacrifici di breve ma riforme di lungo periodo ai paesi che sono più in difficoltà.
In quel caso gli spread scenderanno, la crescita salirà, i bilanci pubblici miglioreranno, la coesione europea si solidificherà. Il resto, francamente, è austerità che uccide l’area dell’euro.