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Anti o Trust Pitruzzella?

Alcune settimane fa circa 200 economisti avevano lanciato un appello a Presidenti di Camera e Senato affinché si attivassero, nella nomina dei prossimi Commissari dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per selezionare profili competenti ed indipendenti. Ecco il testo della lettera:

“Illustrissimi Presidenti del Senato della Repubblica, On. Renato Schifani e della Camera dei Deputati, On. Gianfranco Fini e  (p.c.) della Repubblica, On. Giorgio Napolitano

OGGETTO: Lettera degli Economisti sulle Nomine di componenti dell’Autorità Antitrust

Illustrissimi Presidenti,

nei prossimi mesi sarete chiamati a nominare alcuni membri dell’Autorità Garante della  Concorrenza e del Mercato, comunemente nota come Autorità Antitrust. L’azione di questa Autorità
riveste un ruolo  fondamentale. Una corretta politica antitrust favorisce l’innovazione, la riduzione dei prezzi e genera benessere per i cittadini. Stimolando la concorrenza essa contribuisce
significativamente alla produttività ed alla crescita economica, di cui il nostro paese ha disperato bisogno. La politica antitrust è particolarmente importante nei periodi di crisi: il rilassamento dell’intervento a tutela della concorrenza che seguì la crisi del 1929 fu una delle principali cause del suo prolungarsi.

L’Autorità Antitrust deve operare avendo come unico obiettivo la salvaguardia della concorrenza e la tutela del consumatore. Essa deve agire in totale indipendenza da interessi particolari di gruppi o settori economici o di parti politiche. L’Autorità Antitrust svolge un compito tecnico che richiede conoscenze specialistiche; le sue decisioni non devono ricercare il consenso immediato dei suoi interlocutori, siano essi imprese o consumatori, ma unicamente garantire la concorrenzialità dei mercati.

Per questi motivi, Vi  chiediamo che le Vostre scelte nei prossimi mesi siano guidate esclusivamente
da questi due criteri: competenza e indipendenza. Le persone che Voi sceglierete dovranno possedere profonde competenze economiche, oltre che giuridiche, necessarie per decidere questioni complesse sul funzionamento dei mercati, ed essere nella posizione di agire in piena e totale indipendenza da qualunque interesse di parte, economico e politico. Su di Voi grava la responsabilità di scelte che incideranno sul benessere collettivo e sulla stabilità economica e finanziaria del Paese, oggi e in futuro.

Roma, 27 Ottobre 2011”

La lettera era stata ripresa da Stampa e Italia Oggi. Ambedue i giornali mettevano in risalto, anche se l’appello non entrava in questa polemica, come tale raccolta di firme mostrasse un certo  disagio della categoria degli economisti nel non essere mai stati considerati abbastanza per tali incarichi.  E menzionavano, gli articoli, come in effetti fossero già state avanzate candidature tra cui, appunto, quella del Prof. Pitruzzella, oggi nominato.

Da economisti, scorrendo il suo curriculum , non possiamo giudicare sulla sua competenza (tantomeno indipendenza, ovviamente), di cui è difficile dubitare visti i molti incarichi  ottenuti. Notiamo tuttavia come nel suo curriculum non sia menzionata mai una volta la parola concorrenza né quella mercati, né tantomeno appaiono lavori o incarichi su conflitti d’interesse, tutela dei consumatori e posizione dominante.

“Pitruzzella arriva dalla Commissione di Garanzia degli scioperi, che presiede dal settembre 2009” si legge su internet. Tema diverso da quello del nuovo incarico prestigioso ricevuto, che mostra come la persona selezionata non è avulsa da una rotazione di incarichi che forse premia l’esperienza gestionale nelle istituzioni (nulla di male, sono cose che possono rivelarsi utili) piuttosto che quella della competenza specifica.

Cerchiamo come economisti di non essere “Anti” per principio e di avere “Trust” nelle decisioni politiche. Vedremo se l’approccio che adotterà il nuovo Presidente sarà innovativo ed efficace come quello di alcuni suoi predecessori  quali Amato e Tesauro, anche loro di formazione giuridica. In ballo ci sono le questioni rilevanti di cui parla l’appello: è, sia ben chiaro, la PRIMA RIFORMA DELL’ERA MONTI (anche se non a lui attribuibile).

Certo è che gli economisti escono da questa decisione senza avere avuto la possibilità, come invece hanno in tante altre parti del mondo, di mostrarsi capaci di imprimere una svolta alle istituzioni. Verrà mai il loro tempo?

One comment

  1. Perfetta e indiscutibile la sua analisi e le sue considerazioni riguardo la libera concorrenza dei mercati. Importantissia, la quale tutela offre grandi contributi
    al benessere economico e non solo (salute) dei cittadini. Contribuendo ad una, mai come oggi, speranza di crescita. Condivido appieno la lettera degli economisti.
    Ma, chiedo, se un mercato in libera concorrenza avesse gli effetti completamente opposti a quelli del beneficio ai cittadini, economico e salutare, procurando inoltre effetti inflattivi, è concorrenza da garantire? Per me è da sopprimere creando un regime di monopolio capace di tramutare in positivo tutte le negatività
    che la libera concorrenza, in quel mercato, causa.

    Ma a chi lo dico? chi può prendere in considerazione questa mia denuncia?

    Vorrei tanto sfidare quei 200 economisti. Mi ascolterebbero? Mi leggerebbero?

    Cordialissimi saluti.
    Giorgio

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