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Spendere meno fa male, spendere male pure

Il mio pezzo su Panorama di questa settimana.

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Quando Matteo Renzi prese il bastone del comando nella primavera di due anni fa, nel suo primo Documento di Economia e Finanza dove esplicitava il progetto di governo pluriennale delle finanze pubbliche, era stato esplicito: il totale della spesa pubblica sarebbe cresciuto, da lì al 2016, di poco, da 802 miliardi di euro a 822 miliardi, del 2,5% in due anni, praticamente costante, se teniamo conto dell’inflazione.

A due anni di distanza come sono andate effettivamente le cose? Ha rispettato le promesse il Premier? Apparentemente sì: la nota di aggiornamento del DEF uscita il 27 settembre scorso sembra confermare che il totale della spesa 2016 si attesterà su 827 miliardi circa, quasi centrando il bersaglio previsto due anni prima.

Il diavolo tuttavia sta sempre nei dettagli. A guardare con più attenzione si scopre infatti che la stima fatta da Renzi nel 2014 prevedeva 85 miliardi di spesa per interessi nel 2016; il calo inatteso di questi, dovuto alla politica aggressiva di Draghi e della BCE, ha generato un guadagno inatteso che si è concretizzato in un crollo della spesa sui titoli di Stato, che per il 2016 si attesterà sui 66 miliardi, quasi 20 miliardi in meno del previsto.  Che fine ha fatto questo tesoretto?

Riepilogando: Renzi promette nel 2014 che la spesa pubblica al netto degli interessi a due anni di distanza si sarebbe fermata a 737 miliardi (822-85). Due anni dopo Renzi deve far retromarcia: tale spesa si attesta invece a 761 miliardi (827-66) di euro. Un aumento di 24 miliardi euro di spesa in 2 anni, circa l’1,5% del PIL. Un bel po’.

Si potrà dire, a difesa di Renzi, che negli ultimi due anni l’economia non è andata come previsto nel 2014 (Padoan stimava per il 2016 un tasso di crescita dello 1,6%, il doppio di quanto avvenuto) e che tale aumento di spesa pubblica si è reso necessario per fronteggiare la congiuntura negativa. Ma altri potrebbero replicare che è proprio il modo in cui si è fronteggiata la situazione di questo biennio che ha portato a una performance economica così scarsa, sia in assoluto che rispetto alle aspettative. Perché per avere un impatto tramite la spesa pubblica non basta spendere: bisogna che si spenda bene, seguendo un progetto di lungo periodo, che metta al centro della propria azione lo sviluppo delle competenze di chi nella Pubblica Amministrazione è delegato al controllo, all’acquisto, alla valorizzazione della cosa pubblica.

E’ un po’ quello che ha rinfacciato sui giornali all’incaricato del controllo della spesa Gutgeld l’economista Perotti, suo partner prima di rassegnare polemicamente le dimissioni: “mancanza di pianificazione e di coordinamento, assenza di un disegno organico, approccio superficiale” alla spending review, ha affermato. E’ difficile non dargli ragione: a guardare i numeri della manovra dove Renzi annuncia tagli per 3,3 miliardi di spesa per beni e servizi nel 2017 grazie a Consip, colpisce come questo sia esattamente lo stesso risparmio che Consip dice di aver realizzato nel 2015 grazie alle sue gare. Quindi il Governo solo due anni dopo (se tutto va bene) intascherebbe dei risparmi (non sostanziosi, poco più del 3,66% del totale) generati da una sua (valente) azienda. Sempre che poi la Ragioneria presso il Ministero di Padoan quei tagli ai capitoli di spesa li faccia sul serio, cosa che sapremo solo (se tutto va bene) nel 2018.

E come pretendere di avere più flessibilità dall’Europa nello spendere se non si sa dimostrare di saper spendere bene?

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Il dibattito Gutgeld Renzi:

http://www.corriere.it/economia/16_settembre_03/spesa-pubblica-perotti-dalle-partecipate-troppi-sussidi-ecco-perche-riforme-hanno-fallito-7998c5de-7217-11e6-a5ab-6335286216cb.shtml

http://www.corriere.it/economia/16_settembre_05/deficit-province-enti-inutili-numeri-spending-review-5fa9eefc-72d3-11e6-9754-0294518832f8.shtml

http://www.corriere.it/economia/16_settembre_06/spesa-pubblica-perotti-veri-numeri-politica-economica-84cbd226-741e-11e6-b267-7b6340139127.shtml

One comment

  1. la migliore spendig review: che se ne vadano tutti a ******bip******. una casalinga / buon padre di famiglia farebbe molto meglio.

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