“Ma penso che tutti siano d’accordo, Draghi compreso, e che ben presto egli si dimetterà dal G30. Problema chiuso”.
Così chiudevo, circa 6 mesi fa, il mio post sul caso aperto dal Mediatore europeo, una inchiesta sul potenziale conflitto d’interessi di Mario Draghi in quanto membro del Gruppo dei 30. Un gruppo di, appunto, 30 persone creatosi nel 1978, che si autodefinisce organizzazione internazionale privata, no-profit composta da rappresentanti molto senior del settore privato e pubblico e dell’università, che discute e approfondisce tematiche economiche e finanziarie internazionali.
Tale inchiesta era stata aperta sulla base di una denuncia del CEO, Corporate Europe Observatory, che ricordava come “la partecipazione al G30 del Presidente della BCE è incompatibile con l’indipendenza, reputazione ed integrità della BCE” e che dunque “la BCE dovrebbe chiedere al suo Presidente di ritirarsi da tale gruppo”.
Sono membri del G30 tra gli altri:
1) Gerald Corrigan, Managing Director, Goldman Sachs Group, Inc.;
2) Guillermo de la Dehesa Romero, Director, Grupo Santander
3) Arminio Fraga Neto, Founding Partner, Gavea Investimentos;
4) Gerd Häusler, CEO, Bayerisch Landesbank;
5) Guillermo Ortiz, President and Chairman, Grupo Financiero Banorte;
6) David Walker, Senior Advisor, Morgan Stanley International, Inc.;
7) Axel A. Weber, Chairman, UBS.
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Draghi non si è dimesso. Ed il mediatore europeo ha concluso la sua indagine non trovando elementi di una cattiva gestione della BCE nel caso in questione. Ha chiesto tuttavia che la BCE includa sul suo sito l’informazione che il suo presidente è un membro del Gruppo dei 30, anche aggiungendo tale informazione al Curriculum Vitae di Mario Draghi disponibile sul sito della BCE.
Il mediatore, nota come la “BCE, quando contattata la prima volta dal denunciante CEO, fornì una risposta vaga e sulla difensiva.” “Alla luce delle sue crescenti responsabilità e visibilità pubblica, il Meditore incoraggia la BCE ad adottare le giuste misure per migliorare la qualità della sua comunicazione con il pubblico”.
Il Mediatore ha anche notato come “l’art. 41 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea include il diritto di scrivere a qualsiasi istituzione e ricevere una risposta. Dunque i cittadini hanno la possibilità di richiedere alla BCE informazioni addizionali su qualsiasi meeting del Gruppo dei 30 al quale partecipa il Presidente della BCE”.
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Il denunciante CEO aveva contestato alla BCE, a mo’ di esempio, come il Gruppo dei 30 avesse pubblicato un ampio rapporto, scritto dai rappresentanti di JPMorgan, BNP Paribas, Morgan Stanley e l’associazione dei traders di derivati ISDA, che rigettava la supervisione pubblica o regolazione, ed a favore di un sistema di auto-regolazione, nel campo dei derivati.
Il denunciante, CEO, nel commentare la decisione del Mediatore, ritiene che “le implicazioni del caso sono serie, particolarmente alla luce del crescente ruolo che la BCE ha nella regolazione finanziaria. Ma anche alla luce delle recenti decisioni sulla BCE, specie il caso Bloomberg, in cui la Corte di Giustizia Europea si è schierata con la BCE, concordando come questa poteva definire “segreti” documenti su derivati legati alla crisi finanziaria.”
“CEO considera che le attuali regole dell’Unione europea sulla responsabilità (accountability) e sui conflitti d’interesse sono chiaramente inadeguate e continuano a permettere alla BCE di operare senza alcun serio scrutinio democratico.”
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“Ma penso che tutti siano d’accordo, Draghi compreso, e che ben presto egli si dimetterà dal G30. Problema chiuso”.
A quanto pare, mi sbagliavo. Anche alla luce di un potenziale incarico sulla vigilanza bancaria europea alla BCE mi pare straordinaria una decisione di questo tipo.
Ma, ho sempre letto sui giornali, che si usa dire che le sentenze non si commentano. Non ho dunque nulla da aggiungere. Proprio nulla.
Grazie a Marta.
10/02/2013 @ 11:56
Le dimissioni di Draghi dal G30 (o dalla BCE) sarebbero solo una MERA formalità tipica di un modo di ragionare bigotto e perbenista, lo stesso per cui la sobrietà e credibilità di Monti ci avrebbero salvato.
Il punto non è Draghi… è la BCE a dover scomparire.
Quanto a lei, molte delle sue previsioni si riveleranno sbagliate poiché non tengono conto che l’€ è stato creato con l’UNICO SCOPO di creare un IMPERO sottomettendo i paesi del sud e i servi della gle… ops! i lavoratori e i piccoli imprenditori di tutte le latitudini e longitudini del continente. Nulla al caso, TUTTO INTENZIONALE.
Credere che la Germania possa effettuare trasferimenti di denaro verso i “fannulloni del sud” o che l’austerità e l’ “urgenza” (metodo di governo che ha annientato la democrazia) è soltanto un sogno. Anzi il Fogno con la F (di Fascismo) maiuscola.
10/02/2013 @ 23:16
Si può ricordare che anche Krugman fa parte del G30 e ha bollato come una scemenza paranoica l’iniziativa del CEO contro Draghi: http://krugman.blogs.nytimes.com/2012/07/31/paranoia-strikes-shallow/
Inoltre il suo resoconto della decisione del Mediatore bypassa completamente il suo argomento centrale:
“Il Mediatore ha rilevato che appartenenti, finanziamenti e obiettivi del Gruppo dei Trenta sono troppo diversificati perchè possa essere considerato come un gruppo di interesse: meno di un terzo degli attuali membri del Gruppo provengono dal settore privato (gli altri membri vengono dal settore pubblico e dal mondo accademico); il Gruppo riceve finanziamenti da una vasta gamma di fonti pubbliche quanto private, le fonti; inoltre gli argomenti di cui si occupa, come pure e i relatori che sceglie, sono anch’essi molto diversi. A parere del Mediatore, il Gruppo dei Trenta costituisce un forum di discussione.”
Qui c’è una traduzione della decisione, molto approfondita, che mi pare importante perchè credo costituirà un precedente per definire cosa è un gruppo di interesse e cosa è un forum di discussione:
https://europeancentralbank.wordpress.com/2013/02/01/draghi-g30-decisione-del-mediatore-europeo
11/02/2013 @ 20:19
Fossi stato Governatore della BCE mai mi sarei iscritto al G30, pensiero che deve forse avere colpito anche Bernanke. Ma de gustibus non est disputandum.