THIS SITE HAS BEEN ARCHIVED, AND IS NO LONGER UPDATED. CLICK HERE TO RETURN TO THE CURRENT SITE
Post Format

Derivati, incompetenza e corruzione: una lezione dal caso MPS

Leggere l’esposto alla Consob da parte dell’anonimo dipendente del Monte dei Paschi di Siena pubblicato sul sito del Corriere è particolarmente istruttivo, sotto molto punti di vista.

Per le incredibili similitudini con le operazioni in derivati che descrivevo nel mio libro del 2001: non solo, come ho già avuto modo di rilevare, la struttura tecnica delle operazioni ma anche la loro conoscenza comune e diffusa, spesso accompagnata da quei sorrisetti ammiccanti a cui si fa riferimento nell’esposto, presso gli operatori di mercato a Londra e altrove, come se fossero operazioni note, all’ordine del giorno. Allora i derivati illeciti o impropri erano con i Governi, oggi col Monte dei Paschi di Siena, domani chissà.

Ma quello che mi ha colpito, leggendo il testo, è un punto di cui continuo ad essere convinto e che ho già riportato in questo blog: che ignoranza, incompetenza, e corruzione sono “complementi strategici”, vanno cioè a braccetto e la presenza di uno rende più probabile la presenza dell’altro.

Nell’esposto si legge:

Che fosse evidente la mala gestione lo si deduceva dalla scarsa preparazione del personale che circondava e circonda il responsabile dell’area, quasi mai in grado di valutare le operazioni proposte delle controparti. Ne consegue che nessuno, Baldassarri incluso, aveva gli strumenti per valutarle … D’altra parte questo non interessava e non interessa in quanto le uniche cose importanti per il Dott. Baldassarri ed il Dott. Vigni era ed è l’impatto in conto economico…. e magari ricevere “qualcos’altro” in cambio”.

Ecco, la competenza avrebbe reso la corruzione più complicata. E la diffusa corruzione ed i facili guadagni che venivano con essa levavano ogni incentivo a formarsi o a assumere giovani competenti. L’unico, Flavio Borghese, che segnalò qualcosa fu subito allontanato: ma questo non è altro che la prova provata che di Flavio Borghese non ne basta uno in ogni organizzazione, ma tanti.

Così funziona la corruzione. Così la si sconfigge. Scommettendo sulla battaglia della competenza, un’armata di giovani ben formati e ben pagati per le loro capacità che pervadano i gangli delle pubbliche amministrazioni e degli uffici dei regolatori pubblici. Oggi la nostra P.A. è vecchia e spesso poco competente: nel migliorarla e premiarla non solo otteniamo benefici diretti, ma anche quello essenziale ed indiretto di togliere ossigeno alla corruzione.

Lo so, pecco di ottimismo: alla fine i regolatori che dovevano agire non si sono mossi e al loro interno c’erano le competenze sufficienti per muoversi e “odorare” le improprietà. Quando nel 2000 girai per il mondo per scrivere il mio libro sui derivati dei governi, ci misi un paio di mesi a sentire la puzza di bruciato (i sorrisetti ammiccanti certo aiutarono a far suonare qualche allarme nella mia testa) e non ero certo l’economista più competente al mondo sui derivati.

Certo, ci vuole la volontà politica. Ma nulla mi toglierà dalla mente che più siamo, e per esserci dobbiamo essere competenti, più diventa difficile per la politica e la stampa collusa nascondere la verità.

Investiamo investiamo investiamo in un settore pubblico forte, competente, retto. Sappiamo come si fa, possiamo farlo.

Grazie Ros.

5 comments

  1. Se gli economisti sono tutti(?) come la Loretta Napoleoni ed il baldo Boldrin,visti ieri sera a Piazza Pulita,non fa assolutamente meraviglia che l’economia mondiale sia finita come è finita.Ma,possibile che la malapianta di questo sciagurato liberismo(non liberalismo,altra cosa)non possa essere estirpata,malgrado qualche mea culpa in corso?

    Reply
  2. Ma cosa pensa di poter fare contro questo tipo di complicità qui sotto?

    “Le indagini su Finmeccanica avrebbero determinato “un palese imbarazzo da parte dei più importanti esponenti governativi per la condotta di Orsi”, scrive il gip, che nell’ordinanza di arresto per corruzione internazionale del numero uno dell’azienda di Stato cita un colloquio intercettato in cui un manager “sembra riporti le parole di Monti”, che direbbe: “Non gli stringo la mano, capirà che si deve dimettere”.”

    Tutti sapevano ed erano anche in “imbarazzo” ma preferivano la soluzione elitaria dello spontaneo harakiri piuttosto che quella democratica autentica; il che come è ovvio (e come è successo) comporta che se il funzionario in questione non si suicida da solo il sistema della corruzione piano piano tende a consolidarsi e a prendere il sopravvento sul (teorico) sistema secondo giustizia (che significa “sistema per il bene comune e non solo di pochi”):

    Lei resta sempre sul discorso rivolto alle élites ed è un vero spreco visto il livello di pertinenza, conoscenza dei meccanismi e saldezza dei principi etici dei suoi interventi.

    Reply
  3. Non ci sono proprio dubbi sul fatto che più sono le persone che comprendono e più diventa difficile per la politica e la stampa collusa nascondere la verità.
    Io non sono un economista, faccio ricerca sull’elettromagnetismo, ma mi sono letto l’ottimo libro sui derivati di Hull, e ora ho le idee abbastanza chiare. La politica e la stampa non sono soltanto colluse, spesso sono esse stesse composte da persone che ignorano ciò di cui parlano.
    Bisognerebbe concepire programmi televisivi educativi sui temi economici, ci sono tanti cittadini interessati, ma purtroppo allo stato disinformati ad hoc.

    Reply
    • Giusto e non è un caso che a scuola non si studi economia.
      Il movimento del prof dovrebbe pensare maggiormente al problema di rendere i cittadini più consapevoli, più capaci di comprendere e desiderosi di partecipare alla vita politica e civile.
      Un esercito fatto solo di generali e aspiranti generali, ossia un pool di persone competenti che elabora soluzioni anche eccellenti, non concluderà nulla di nulla se non ci sarà un popolo che li sosterrà attivamente.

      Reply
  4. francesco russo

    12/02/2013 @ 18:34

    Ma di cosa parliamo ?? Di corruzione ??

    Ma la corruzione nella PA ed anche nel privato la si combatte in un solo modo. Facendo ruotare con i dirigenti e funzionari preposti alla elaborazione dei documenti ed alla loro istruttoria. Faccio qualche esempio senza nomi ed indicazioni sennò mi querelano. Se un Ateneo resta per oltre venti anni con gli stessi personaggi a comandare le sezioni che decidono ed organizzano la spesa, gli acquisti, le istruttorie, gli appalti ecc ecc per i direttori. Se lo stesso Ateneo negli stessi uffici mantiene per oltre venti anni gli stessi uomini e gli stessi collaboratori dei dirigenti suddetti. Ma di che ci lamentiamo poi se poi ne escono le peggiori nefandezze ??
    E tanto è vero questo che i Carabinieri non tengono mai per più di 5-6 anni lo stesso comandante della caserma o della tenenza e ruotano addirittura gli stessi appuntati e brigadieri della suddetta caserma o tenenza proprio per evitare tentazioni … perchè i Carabinieri hanno potere.

    Quindi la corruzione c’ è ed è enorme sia nella PA che nel privato (come le banche), è un costo di inefficienza, un tarlo mortale soprattutto quando è il grimaldello per fare entrare nei colletti bianchi la CRIMINALITA’ ORGANIZZATA della mafia camorra e ndrangheta, ma gli strumenti per debellarla non si VOGLIONO usare, purtroppo e questa è la facile verità vera. Quindi peggio per tutti noi….

    Franco Russo

    Reply

Lascia un Commento

Required fields are marked *.

*