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Banche o carceri?

Vi propongo di scegliere come usare i soldi della spending review.

Ecco due possibilità. Fare come chiedono i miei cari amici Alessandrini e Fratianni, sul Sole 24 ore, “basterebbe fare un modesto catching-up dell’1% del Pil (portandoci cioè all’1,3% del Pil, livello molto inferiore a quello della Germania), per risanare il patrimonio delle banche italiane in crisi e rilanciare l’economia con maggiori prestiti“. 16 miliardi per le banche.

Oppure?

Oppure tenere conto di quanto citato in questo studio della Banca d’Italia sulle costruzioni in Italia dal 2009 ad oggi quanto ad occupazione, produzione ed investimenti pubblici.

Guardateli. Guardateli tutti quei meno, quel disastro che ci siamo in parte auto-inflitti facendo le politiche economiche sbagliate.

Ecco, avete 16 miliardi, 1% di PIL. Non potete usarli per abbattere il debito, perché non serve a nulla per ridare fiato all’economia: tra 1 anno il rapporto debito-PIL è risalito di nuovo e pure di più, sopra al livello precedente perché nessuno cambierà i propri programmi di spesa se il debito su PIL inizialmente scende; e l’economia non si riprenderà. Non potete usarli per abbassare la pressione fiscale, perché la gente li risparmia o tesoreggia e non aiutano l’economia a ripartire. Non ne avete bisogno per ripagare i debiti delle pubbliche amministrazioni, quei soldi li potete ottenere semplicemente emettendo BTP e trasformando un debito commerciale in un debito di mercato. Sarebbe un peccato sprecarli.

Come li usereste?

Li usereste per darli a banche, magari come MPS e Banca Marche che hanno causato la loro crisi con comportamenti sbagliati, che non hanno nessuno a cui prestarli perché non esiste domanda di credito perché nessuno vede ragione di credere nel futuro?

O li usereste per fare il più grande piano carceri dal dopoguerra, costruendo carceri di bassa e alta sicurezza, ristrutturando caserme se del caso  e cambiandone la destinazione d’uso, mettendo fine ad una delle più scandalose violazioni dei diritti umani che si conosca in Europa, quella che subiscono ogni giorno uomini e donne – a cui spetta la possibilità di riabilitarsi – vivendo ammassati in luoghi insalubri e pericolosi? Carceri costruiti secondo le più avanzate norme ambientali? Dando lavoro a tantissime piccole imprese di costruzioni che stanno chiudendo a migliaia, con perdite di posti di lavoro che generano sofferenza e difficoltà?  Generando reddito che farà riprendere la spesa per consumi, la domanda interna, l’occupazione, la speranza, la fiducia, gli investimenti in Italia, come avviene oggi in Corea del Sud e Giappone, paesi che hanno scommesso sugli investimenti pubblici?

Vedete un po’ voi.

Grazie a M.A.

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