THIS SITE HAS BEEN ARCHIVED, AND IS NO LONGER UPDATED. CLICK HERE TO RETURN TO THE CURRENT SITE
Post Format

Quando la classe operaia non va secondo l’Istat in paradiso

Domani parliamo di tasse universitarie. Per ora leggetevi questi fatti stilizzati tratti dal rapporto ISTAT 2012, sono utili per capire dove è il problema italiano.

Il raggiungimento di elevati livelli di istruzione, può fornire maggiori opportunità di occupazione, percorsi lavorativi più dinamici e, attraverso il lavoro, consentire l’accesso alla mobilità sociale verso l’alto. Tuttavia, se le scelte di iniziare un percorso scolastico invece di un altro, gli anni dedicati a percorrerlo e gli esiti al termine di esso dipendono fortemente dall’origine sociale, l’istruzione non riesce a svolgere la sua funzione di promozione sociale e le disuguaglianze tra classi tendono a riprodursi e a permanere nel tempo.

da Rapporto ISTAT 2012 (cap. 4) che aggiunge:

1)   55,4 per cento dei figli della classe operaia ottengono un diploma di scuola secondaria superiore o universitario, contro l’89,1 per cento tra i figli della classe sociale più agiata, e tale distanza si conferma soprattutto con riferimento al conseguimento del titolo universitario. Infatti, la percentuale di chi acquisisce la laurea è molto diversa tra classi: si va dal 43 per cento dei figli della borghesia della generazione dei nati nel periodo 1970-1979 al solo 10 per cento di quelli della classe operaia;

2)   Rispetto al raggiungimento di un titolo universitario, la vera selezione avviene all’ingresso: si iscrive all’università il 55,8 per cento dei figli della borghesia della generazione del 1970-1979, contro appena il 14,1 per cento di quelli della classe operaia, a sottolineare che la selezione avviene già dal momento dell’iscrizione.

3)   Il titolo di studio dei genitori è elemento fondamentale nel percorso di istruzione dei figli, per tutte le classi sociali. Per esempio il titolo di studio del padre è determinante nel successo scolastico degli iscritti alla scuola secondaria superiore: ogni cento nati negli anni ‘70, il 35 per cento dei figli di padri con al massimo la licenza di scuola media ha abbandonato gli studi senza conseguire un titolo secondario superiore, rispetto al 7 per cento che si registra tra i figli di genitori con titolo di studio più elevato. Ma,  nell’ambito della borghesia, consegue un titolo universitario il 51,9 per cento di quelli che discendono da chi ha un titolo di scuola superiore o la laurea; il 19,5% per cento di figli di operai consegue un titolo universitario quando il padre ha completato gli studi secondari superiori o post-secondari.

4)   Nelle generazioni più giovani, l’elemento di discriminazione fondamentale tra classi sociali nel conseguimento del titolo di scuola secondaria superiore non è tanto la differenza nelle iscrizioni, quanto quella relativa agli abbandoni prematuri, i quali si mantengono a livelli molto elevati, pur se in diminuzione nel corso del tempo. I figli degli operai nati negli anni ’70 che hanno abbandonato la scuola superiore sono ancora il 37 per cento del totale dei giovani di quella generazione, contro l’8,7 per cento dei figli della classe sociale più alta.

5)   Molto meno selettivo rispetto a quanto visto per la media superiore è l’abbandono prematuro degli studi universitari, oscillando tra il 16,1 per cento dei figli della borghesia nati nel 1970-1979 e il 22,7 per cento dei figli della classe operaia (in aumento nel tempo).

5 comments

  1. Mia nonna (nata nel 1923) aveva fatto a malapena la terza elementare. I suoi quattro figli (nati fra gli anni 40 e 50) si sono tutti laureati. C’e’ modo di reperire statistiche simili per i nati in quegli anni (’40-’50) per capire se era valido anche allora quello che viene descritto dai dati da lei presentati, o se in una nazione distrutta dalla guerra c’era piu’ voglia di rialzarsi e quindi piu’ spinta a creare una societa’ il piu’ possibile scolarizzata, indipendentemente dalle origini sociali.

    Reply
  2. Antonella Carusi

    31/07/2012 @ 06:36

    Grazie mille! Mi ha chiarito ancora di piu’ le idee, e mi conferma quindi quello che ho detto sul Suo articolo riguardante la cattiva spesa, infatti, a testimonianza di quanto dice l’ ISTAT le dico che nella ns famiglia, i miei genitori sono solo diplomati, e su tre figlie, nate una nel ‘ 67, io, l’ altra nel ’72, l’ultima nel ’75…guarda caso proprio quella del ‘ 75 si e’ laureata in legge. E a questo punto Le raccontero’ una cosa: non mi sono mai perdonata il fatto di aver frequentato l’ist. Magistrale, perche’ dopo il diploma anche del quinto anno integrativo, mi sono iscritta all’universita’ di scienze politiche, ho cominciato a frequentare le lezioni e fin qui tutto a posto…poi ho deciso di frequentare anche le lezioni di economia politica e qui il primo durissimo scoglio! Mi ricordero’ per tutta la vita quella PRIMA ed UNICA lezione a cui ho partecipato: ero ai primi banchi a la Sapienza, dietro di me una folla di gente! Il Prof. Comincia a disegnare alla lavagna delle linee una verticale ed una orizzontale…..ho capito dopo che si trattavano delle assi cartesiane!!!!! Base per chi fa economia, per i famosi grafici, l’ ho capito ora leggendo i suoi articoli, poi quando e’ passato a parlare di Macro e Micro economia…sono uscita dalla sala…non avevo le basi per poter capire cio’ che diceva!!!…forse ero anche troppo giovane e ho mollato subito! Quanto me ne sono pentita!!!….per fortuna avevo l’agenzia di assicurazioni di mio padre e quindi ho cominciato subito a lavorare…Tutto questo per farle capire da dove scaturiscono i miei post sulla scuola e sulla scelta dell’ istruzione della mia famosa figlia!!!! Buona giornata!

    Reply
  3. MI sfugge a tratti la definizion di borghesia sottostante le sue parole…
    Leggendo erò non ho potuto fare a meno di ricordare la differenza tra noi e la Francia, o parte di essa. Qualche giorno fa ho ricevuto una mail dal servizio didattica (SciencePo Parigi) che offriva ai dottorandi di fre da tutor, individuale, ai nuovi iscritti provenienti da quartieri o situazioni relativamente meno abbienti. Il contenuto dell’attività riguarda un tutoraggio ad personam che aiuti e sostenga i nuovi studenti ad organizzare praticamente ed emotivamente la vita universitaria (stictu sensu): priorità, metodo di studio, gestione dello stress, eccecc… Siamo già al momento dell’università è vero, bisognerebbe cominciare alle medie, però che bello!!!

    Reply
    • Antonella Carusi

      31/07/2012 @ 19:09

      ” bisognerebbe cominciare alle medie, pero’ che bello!!!! “….BRAVA BEN DETTO!

      Reply

Lascia un Commento

Required fields are marked *.

*