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Monti, Passera ed i Comuni assetati: la lezione di Salgari

Sbaglia Javier Cercas a dire che i capitani coraggiosi c’erano in Salgari e non ci sono più nell’Europa condotta dagli Schettino. Sbaglia perché gli Schettino c’erano anche ai tempi di Sandokan come mostra questo passo del “Re del Mare”:

– Dunque, si va avanti sì o no? Corpo di Giove! È impossibile che noi siamo caduti come tanti stupidi su un banco.

 – È impossibile avanzare, signor Yanez.

 – Che cos’è dunque che ci ha fermati?

 – Non lo sappiamo ancora.

 – Per Giove! Era ubriaco il pilota? Bella fama che si acquistano i malesi! Ed io che li avevo creduti, fino a stamane, i migliori marinai dei due mondi!

 – Sambigliong, fa’ spiegare dell’altra tela. Il vento è buono e chissà che non riusciamo a passare.

 – Non faremo nulla, signor Yanez, perché la marea cala rapidamente.

 – Che il diavolo si porti all’inferno quell’imbecille di pilota!

Ma ha ragione Cercas: c’era Yanez, nei libri di Salgari, ed era europeo. Non ci sono più gli Yanez oggidì in Europa. Senza coraggio, questi nostri governanti, dice Cercas.

*

Altri 100 miliardi sono andati. Andati a salvare banche spagnole che chissà perché non sono state appropriatamente supervisionate né dall’autorità di vigilanza spagnola, né dalla BCE, né dalle nuove Autorità di supervisione europea. In realtà il Governatore della Banca centrale spagnola è stato or ora sostituito, 3 mesi prima della fine naturale del suo mandato, ma, fa notare la stampa, senza nemmeno essere stato audito dal Parlamento spagnolo.

Nessuna di queste entità pagherà nulla per non avere bene supervisionato. Nessun giornale oggi le mette sotto accusa.

100 miliardi che non potranno andare a sostenere la crescita. 100 miliardi che non andranno a prestiti verso le imprese. 100 miliardi che non andranno verso la ricostruzione di territori con ritardi economici, sociali e di contesto ambientale.

Questi sono i fatti.

Ricordiamocelo quando a Passera si dice che non ci sono fondi per fare sviluppo: un legame c’è. Lo sa Obama, che ha perso tante delle risorse disponibili dategli dai contribuenti per salvare banche piuttosto che farci domanda aggregata diretta. Oggi forse lo rimpiange.

Non è vero che non ci sono risorse, ovviamente. Come vedete, per salvare le banche ci sono, senza condizionalità addirittura.

Che le risorse ci siano ci porta a fare un passo più in là, nel futuro, e a chiederci che mosse adotterebbe Yanez se gli permettessimo di consigliare il nostro Presidente del Consiglio italiano sul da farsi (tra l’altro data la sua micidiale freddezza Yanez la spunterebbe in ogni negoziato o combattimento che fosse).

Direbbe, il nostro fratellino bianco che, visto che anche la SPD tedesca sta negoziando con la Merkel il suo appoggio al Fiscal Compact in Germania in cambio di una serie di misure gradite al partito di sinistra (Tobin tax sulle transazioni finanziarie, project bonds ecc.), è il momento adatto anche per il Governo italiano per chiedere concessioni dall’Europa. La posizione negoziale italiana è forte: c’è la ratifica del Fiscal Compact in Parlamento e condizionarne il passaggio ad una serie di concessioni tedesche sarebbe facile ed intelligente, nonché coraggioso, da farsi. E c’è un partner, quello italiano, che Dio sa se di sforzi ne ha fatti per non essere le Grecia o la Spagna. O no?

La domanda chiave allora diventa: quale è la cosa più importante da chiedere oggi in cambio, per l’economia italiana?

Ovviamente quella che ha più possibilità di dare ossigeno ed acqua alla ansimante e assetata economia italiana. Quale è?

Ma semplice. Basta leggersi la relazione del Governatore Visco sullo stato della Finanza pubblica per capire dove sta la domanda mancante che fa chiudere per sempre imprese e genera disoccupazione ed alienazione di coloro che escono dalla forza lavoro:

Gli investimenti dei Comuni, che costituiscono oltre la metà della spesa per investimenti delle Amministrazioni locali (e circa il 40 per cento di quella delle Amministrazioni pubbliche), si sono ridotti di circa un quarto tra il 2004 e il 2010.

Grafico impressionante.

La caduta … può essere analizzata in dettaglio a partire dai dati di bilancio diffusi dal Ministero dell’Interno che, per un aggregato confrontabile (la spesa di cassa in conto capitale al netto delle partite finanziarie), presentano una flessione del 28,1 per cento fra il 2004 e il 2010 (ancora più accentuata in termini di impegni). Tale dinamica è riconducibile principalmente alla minore disponibilità di risorse (complessivamente diminuite del 31,7 per cento nel periodo considerato), soprattutto da trasferimenti. La flessione delle erogazioni e delle risorse disponibili è stata particolarmente pronunciata per i Comuni soggetti al Patto di stabilità interno, che dal 2005 ha stabilito vincoli anche alla spesa per investimenti. Tra il 2004 e il 2010 la spesa per investimenti dei Comuni con oltre 5.000 abitanti sottoposti alla disciplina nazionale del Patto (che rappresenta circa il 70 per cento del totale) si è pressoché dimezzata, a fronte di una contrazione del 21,4 per cento per i Comuni di minori   dimensioni. Per gli enti soggetti al Patto le risorse finanziarie si sono ridotte del 37,1 per cento nel periodo considerato, oltre il doppio della riduzione osservata per quelli non soggetti al Patto. Il calo del ricorso al debito è stato particolarmente intenso (-76,1 per cento, a fronte del -18,5 per i Comuni di minori dimensioni): la disciplina più recente del Patto, non computando nel saldo utile le entrate da indebitamento e comprendendovi, invece, le spese con esse finanziate, ha disincentivato l’utilizzo di tale canale di finanziamento.

Complesso riaprire i rubinetti degli investimenti dei Comuni? Macché. Da tempo, mi segnala l’amico Ronaldo Bagnoli da Empoli, e lui sì che se ne intende di gestione degli enti locali,  una lungimirante gestione del patto porterebbe a 7 miliardi in più.

E su questo non avremmo nemmeno bisogno della Merkel. Poi certo, non dovremmo finirla qui, direbbe Yanez. Dovremmo andare dal Cancelliere a Berlino e richiedere un allentamento extra per gli investimenti pubblici locali.

Difficile? Macché, è fattibile  rimanendo all’interno di quanto richiesto dalle norme europee. Se leggete il DEF alle pagine 20 e 21 vedrete che l’Italia si è impegnata per il periodo 2011-2014 ad una riduzione della spesa pubblica reale superiore del 2,9% di PIL in 4 anni a quanto richiestoci dall’Europa. I nostri conti pubblici sarebbero dunque coerenti con la normativa europea sulla riduzione della spesa anche se dedicassimo 0,7% di PIL l’anno per 4 anni (circa 12 miliardi annui) a maggiore spesa.

Ecco, quei 12 miliardi, dedicati a spese per investimento degli enti locali per 4 anni, anche giustificate dall’esigenza di mettere in sicurezza anti-sismica i territori italiani con il loro inestimabile patrimonio culturale europeo,  certamente non ristabilirebbero il trend decrescente che vedete nei grafici ma sarebbero l’acqua e ossigeno che possono ridare forza all’economia e migliorare i nostri conti pubblici con maggiori entrare grazie allo sviluppo indotto sul territorio.

Passera potrebbe pretendere questo? Ma è ovvio. E fossi in lui mi dimetterei subito (senza minacciarle, le dimissioni) se non gielo concedono. Che ci sta a fare sennò?

E non è vero che Monti è solo un Presidente del Consiglio di una piccola nazione e non si può permettere queste battaglie. Ricordo bene cosa diceva Yanez, il tigrotto bianco di Mompracem quando Sandokan gli fece notare: “ Dunque tu non sei piú Maharajah, mio povero amico?”. L’orgoglio del portoghese si riassunse nella sua bellissima risposta: “- Adagio, Sandokan – rispose Yanez. – Ho sempre un piede nell’impero ed ho i montanari sempre fedeli”.

Ecco. I suoi montanari sono con lei Presidente Monti, procediamo sicuri, con l’orgoglio di chi la Storia la sa fare. L’Italia ha tanto da insegnare all’Europa, per il nostro bene comune.

4 comments

  1. Divago su due argomenti su cui non ho chiarezza assoluta : il QE della Fed è -dovrebbe essere – una partita di giro fra le banche private e la Fed stessa che riassorbe bond e li congela come passivita’…. Ora questo tipo di ^iniezioni di liquidita’ indirette^ vanno a beneficio delle banche stesse che possono riprendere con piu’ vigore nel compito di prestatrici…mentre
    le possibilita’ reali dei consumatori (Diremmo riferendoci agli us citizen ) rimagono le stesse di prima , nel senso che se la distribuzione della ricchezza è troppo troppo diseguale e/o comunque i ^consumatori^ per mantenere il loro livello di vita/consumo debbono contrarre debiti che non potranno ripagare (che è poi la genesi della crisi dei subprime che ci ha portato dove siamo ora…) il sollievo dato dal QE potra’ avere solo
    un effetto temporaneo , salvo necessita’ altro QE quando si crei un altro cedimento e via cosi’….
    E’ scritto in maniera rozza e semplificatoria…ora come sappiamo ci troviamo con una Bce che non puo’ fare QE e la Buba non vuole che vengano fatti …si rifinanziano le banche spagnole di cui non riesce a capire lo stato..ma il cui fallimento disalbererebbe l’eurozona stessa…Ora pur con scarsa simpatia verso i dirigenti della Buba …che andranno avanti con i loro principi e prassi…
    risulta piuttosto gistificato che la germania si opponga agli eurobonds e al QE—
    Altra osservazioni come giustamente osservava la soluzione giusta^ sarebbe stata permettere il fallimento della grecia…
    Mi chiedo questo non è stato permesso per difendere dalle perdite le banche creditrici (germaniche francesi ecc..) o perchè i contratti derivati&swap avrebbero destabilizzato troppo il sistema bancario privato gia’ indebolito …e si sta’ quindi provando a fare riassorbire le perdite ai cittadini greci…

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  2. riporto questo passaggio
    n one of the most humiliating moments in UK economic history, on September 16 1992, the UK was kicked out of the ERM. Shortly afterwards, Italy was ejected, with Soros and the Bundesbank again in cahoots behind the scenes. Only when the markets turned on France did the Bundesbank stop the rot. As Soros later said: “I felt safe betting with the Bundesbank. The Bundesbank clearly wanted the pound and lira devalued, but it was prepared to defend the French franc. I did better than some others by sticking to the Bundesbank’s side.”

    Traders and economists have drawn analogies between 1992 and the current crisis. Like then, there will come a point when the Bundesbank decides enough is enough. Greece is expendable, as the Bundesbank recently made clear by saying its exit from the euro would be “manageable”, but Spain, Mayer says, is too big.

    What is certain is that the Bundesbank’s primary focus is Germany’s long-term stability, rather than any immediate eurozone solution. By being attune to the German national interest, the Bundesbank is playing the role of Merkel’s political guardian — fending off the siren voices of Europe’s weaker members who want direct transfer from German taxpayers.

    But the Bundesbank’s dominance means that the eurozone crisis will not be resolved any time soon. In Weidmann’s words, the only real solution to the crisis is “structural reforms and budgetary discipline” among the periphery.

    Long-term, Weidmann sees only two ways for the eurozone to evolve. It will either move towards a complete fiscal union, or revert to the original treaties — albeit strengthened “so they are conducive to stability”.

    Spain has set its stall by the former, with Mariano Rajoy, its prime minister, calling for more integration, as has Merkel. ­Weidmann is said to believe that the latter is more realistic. For those hoping for a resolution and recovery, though, it’s not an inspiring option.

    http://www.telegraph.co.uk/finance/financialcrisis/9321661/Bundesbank-the-eurozones-secret-dictator.html

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  3. Chiramente senza che senta obbligato a rispondere : è verosimile che nel ’92 soros abbia ^capito^ che la buba avrebbe scaricato Uk e italia (insomma pound e lira) -che comunque si avevano subito una svalutazione reale – e avrebbe pero’ salvato la francia (il franco) ?
    Perchè quello che penso ora è che con se non ci fossero gli euromed nell’eurozona la buba il QE e l’eurobond lo farebbe lo permetterebbe ….Siamo incastrati nell’alleanza sbagliata…che sta’ favorendo solo la germania …senza la possibilita’ di attuare politiche di spesa pubblica per rilanciare l’economia…Perchè è stato permesso questo?

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  4. ps: e chiaramente nel ’92 la scelta di buba di salvare il franco
    sarebbe derivata dall’intregrazione crescente tra francia e germania oltre che da una prospettiva di alleanza politica …

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