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Calma piatta a Via Nazionale

Se qualcuno si aspettava dall’or ora uscito bollettino della Banca d’Italia una voce critica all’attuale politica economica italiana, beh sarà rimasto deluso.

La Banca d’Italia ammette di fatto che nel giro di 3 mesi la sua stima interna di (de)crescita del -2% nel 2012 è andata a farsi benedire. E’ oggi del -2,4%.

Le ragioni di questo errore non piccolo di previsione sono da rintracciarsi in due fattori: la crescente descrescita mondiale e dell’area dell’euro (fa paura la stima FMI per il 2013, aggiornata dal +0,7% al +0,2% in un solo trimestre per il PIL euro) e la tendenza a sposare le stime dei tassi di crescita dei governi “amici”, come lo è per la Banca d’Italia il governo Monti. Stime per definizione politiche, quelle del Governo, e non tecniche come dovrebbero essere quelle della Banca.

Che conferma la sua ortodossia montiana quando afferma, politicamente, che “occorre procedere con decisione e a tutti i livelli nel riequilibrio di bilancio e nelle riforme strutturali laddove necessario, nonché nella riforma dell’architettura europea.”

Mandando a farsi benedire le mille pubblicazioni anche Banca d’Italia-BCE che sostengono come meno spesa pubblica e più tasse sono un cocktail micidiale per stabilità e crescita. E dunque per l’euro.

Se e quando l’euro salterà, sapremo ricordare chi mancò di fungere da essenziale voce critica per spingere i Governi a fare la cosa giusta. Specie quelle istituzioni che hanno al loro interno le migliori menti del Paese e la sufficiente indipendenza formale per esprimersi liberamente usando il rigore dell’analisi scientifica e la qualità dei ricercatori a disposizione.

Il danno sarà stato però irreparabile e ci sarà poco da gioire.

3 comments

  1. Buonasera professore.
    Le pubblicazioni critiche delle politiche pro-cicliche adottate fino ad oggi cominciano a essere davvero numerose, sia da parte BCE che da parte FMI. Eppure, alla resa dei conti continuano a raccomandare austerità… Ma da quelle parti sono tutti schizofrenici?!? :(

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      • E’ vero. Non è arrivata. E infatti Schauble, che non è scemo, ha capito che la questione Grecia (pur sempre stabilendo, con un “cortese” diktat, le zone franche fiscali per le imprese tedesche occupanti) non va troppo esasperata. Tanto i soldi del salvataggio, NON in proporzione alla rispettiva esposizione, saranno messi da tutti i partners uem, salvo poi disprezzarli per l’aggravamento del debito pubblico e forzarli a politiche ancora più depressive del PIL con la “condizionalità” imprescindibile.
        Ma se la manovra è riuscita col pesciolino piccolo Grecia, perchè non dovrebbe riuscire con il “boccone più ghiotto” Italia?
        Intanto prepariamoci alle “dismissioni” “(chi saranno mai gli acquirenti?) per ridurre il debito pubblico” e anche a una bella super-patrimoniale (portatrice di “equità”…per coloro, fessacchiotti, che non hanno già portato i patrimoni all’estero). In fondo gli italiani hanno “troppe” case di proprietà e quando saranno tutti precarizzati e con minijob, dovranno essere pronti a migrazioni di massa, mica vorranno restare sempre al loro paesello d’origine!

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