Dal Sole 24 Ore di domenica, Uri Dadush: “gli Stati Uniti d`America hanno fatto le cose nell’ordine corretto. Prima l’unione politica, poi l’unione di bilancio e la valuta comune. Il Manifesto del Sole 24 Ore chiede, giustamente, che alla moneta unica europea faccia seguito un governo economico dell`Eurozona. Quello che non dice è che l’Europa ha bisogno anche di un’unione politica molto più stretta se si vuole che questo governo economico sia efficace. Gli Stati Uniti hanno impiegato un secolo e mezzo per arrivare all’assetto istituzionale attuale (la Federal Reserve è stata fondata solo nel 1913), passando per numerosi plebisciti e pagando il prezzo di una guerra civile. L’Europa ha solo pochi anni a disposizione per percorrere la stessa strada, senza la guerra.”
Strana, anche se affascinate, la logica di questa argomentazione. Certamente non è detto che si debba seguire la stessa storia degli Stati Uniti per avere anche noi europei successo come unità politica, ma non è nemmeno detto che percorrendo una strada diversa (fare tutto in pochi anni) si raggiungano risultati positivi. Un’altra opzione esiste ed è quella di tentare la via americana, di una crescita, lenta nel tempo, dell’Europa unita attraverso uno sforzo verso una unione civica e politica, lasciando l’euro – la cosa sembrerebbe implicita – a Francia, Germania e Benelux solamente, a cui l’Italia ed altri ritornerebbero tra decenni. Non dico ancora che sia l’opzione giusta, ma sarebbe il caso di rifletterci, senza urlare allo scandalo.
03/02/2014 @ 12:46
Per sposarsi occorre essere in due, e mi sembra che in questa europa ci siano paesi interessati a una maggiore unione, e altri che la vedono come fumo negli occhi e che usino i regolamenti solo per garantire i prestiti fatti.
Le regole ci sono già, ma non le si vuole utilizzare. I trattati dicono che occorre fare politiche economiche e fiscali coordinandosi con gli altri partners. Coordinarsi non vuole dire che alcuni fanno quello che altri gli dettano a loro esclusivo vantaggio.
Per questo motivo chi dice di uscire dall’euro spiega il suo convincimento. Essi non dicono che non vorrebbero stare in una europa forte, coesa, solidale. Loro dicono che oggi è un utopia e che in realtà quello che si ha è una cannibalizzazione di alcuni paesi nei confronti degli altri.