Torno sul dibattito sulla politica monetaria nell’area euro in tempi di sindrome giapponese a casa nostra: deflazione, ormai quasi sfuggita di mano, e stagnazione ventennale come paventa Stiglitz, con effetti duraturi sulle generazioni più giovani e sulle PMI.
Difficile fare politica monetaria in tempi di trappola della liquidità, dove i tassi d’interesse non scendono più: come stimolare allora l’economia da Francoforte?
Una possibilità è quella di prendere il telefono, chiamare le banche ed obbligarle a prestare denaro alle imprese. Si faceva quando ero ragazzino, a Via Nazionale. Altri tempi, le banche erano pubbliche e in America c’era John Kennedy.
Keenedy. Che tempi erano quelli.
Oggi purtroppo vale il motto “non chiedere cosa la tua banca può fare per il paese, chiedi cosa il paese può fare per la tua banca” . Lo dico ancora sconvolto per l’arroganza della lettera che la BCE ha indirizzato al nostro Governo sul tetto agli stipendi del Governatore. Lo dico pensando che nel silenzio assoluto si sta preparando una mega emissione di titoli di più di 10 miliardi per ricapitalizzare con i soldi del contribuente le maggiori banche italiane per far fronte alle richieste europee, quella stessa Europa che ha vietato di emettere titoli per avere la liquidità necessaria per rimborsare i crediti che le imprese, specie le piccole, hanno con la Pubblica Amministrazione.
Ma anche se la BCE volesse fare moral suasion, e la facesse, siamo sicuri che le cose migliorerebbero? Purtroppo no, bisogna anche che le imprese domandino credito. E qui, come detto nell’ultimo post, la BCE
Non basta: chi chiede credito? Solo chi spera nel futuro, solo chi si è convinto di vivere in una economia vibrante, dove la domanda è stimolata. E qui casca l’asino: solo dove le aspettative di crescita sono stimolate. Il comunicato della BCE riportato nell’ultimo post, dove la BCE chiede ancora più austerità fiscale creando recessione oggi per una ripresa “quando saremo già tutti morti” la dice lunga sul modello di riferimento che ha la BCE per determinare le politiche ottimali per l’area euro.
E’ tra l’altro la ripetizione dell’assurdo errore che Draghi compì con Monti (per una volta da difendere) quando quest’ultimo rifiutò il commissariamento della Troika in cambio di sostegno monetario da parte della BCE. Quando mai lo capirà la BCE che una politica monetaria espansiva in trappola di liquidità con politica fiscale restrittiva condanna l’economia europea alla sindrome giapponese di deflazione e stagnazione?
L’ha capito Abe, lo capirà chi comanda la BCE? E’ ormai chiaro che la salvezza dell’Europa passa, come condizione necessaria anche se non sufficiente, per un approccio giapponese alla politica monetaria: rinnovo totale di tutti i vertici e cambiamento del mandato.
Questa BCE ha fallito, miseramente. Ma per mandarla a casa bisogna prima cambiare la testa di chi fa politica in Europa e ordina a Draghi di commettere errori su errori.
11/06/2014 @ 18:40
Gentile professore
mi sono fatto un’infarinatura molto, molto superficiale di economia neoliberista frequentando il sito NoiseFromameriKa.
Recentemente ho letto “Il prezzo della diseguaglianza” di Stiglitz che esamina la condizione economica in termini diversi, anche se incentrato sulla realtà statunitense.
Le chiederei di indicarmi qualche altro testo/saggio di economia divulgativa neo keynesiana incentrato sulla realtà europea.
Grazie in anticipo
14/06/2014 @ 20:08
Buonasera. http://www.ibs.it/code/9788815057723/fitoussi-jean-paul/dibattito-proibito-moneta.html E’ vecchio ma sempre attuale.
11/06/2014 @ 19:21
“e ordina a Draghi di commettere errori su errori”
Chi è che dà gli ordini a Draghi?
11/06/2014 @ 23:00
Sagge parole Prof,
il modello che hanno in mente è solo quello della distruzione di cio’ che si è fatto di buono fin ora . Monti diceva : ” L’italia ha bisogno di crisi e cedere parti della sovranità nazionale ” se questa è l’europa , (lo scrivo in piccolo , ma più piccolo di così non posso) che sognano , bhè siamo molto lontani i fronti estremisti stanno venendo sempre più fuori Keynes ci consigliava di intervenire prima che si arrivi a tutto ciò , ma i consigli dei giusti è meglio non ascoltarli , anzi è meglio renderli incostituzionali . Buon lavoro .
12/06/2014 @ 09:50
Già, una svolta che non c’è stata!!! Concordo sulla modifica radicale delle regole e del mandato alla BCE. Vedi anche mio contributo recentissimo sul punto qui: http://lucianomonti.wordpress.com/2014/06/09/la-spirale-intergovernativa-della-bce-si-ferma-allaperitivo/