THIS SITE HAS BEEN ARCHIVED, AND IS NO LONGER UPDATED. CLICK HERE TO RETURN TO THE CURRENT SITE

4 comments

  1. Anna Fiorani

    30/01/2012 @ 08:15

    Professore,
    sono una pensionata ignorante. Ciò non toglie che io tenti di accaparrare quante più notizie in merito a questo governo di regime, impostoci e retto da una maggioranza che non è più quella uscita dalle urne per orribile sia la legge porcellum. Vi è stato un vero e proprio colpo di stato passato sopra le nostre teste con un’attuale complicità dei mass media tutti. Il mio interesse per questo tema, lo ripeto per me abbastanza ostico, è legato al problema delle liberalizzazioni dei taxi. In breve, per mio figlio pur laureato ma per 2 anni alla ricerca vana di un’attività che non fosse diversa da quella del call center a 5€ l’ora, abbbiamo acquistato una licenza taxi, nel pieno della legalità. Per consentirgli di accendere un mutuo (altissimo) per 15 anni abbiamo ipotecato la nostra casa e dato fondo a tutti i nostri risparmi …… siamo stati gli ammortizzatori sociali laddove per decenni abbiamo pagato la latitanza dello stato… Ora questa campagna mediatica contro i taxisti è chiaramente funzionale alla creazione di un capro espiatorio che catalizzi l’attenzione pubblica distogliendola da “liberalizzazioni” non portate avanti per non intaccare i poteri forti… vedi banche e assicurazioni… Il mondo delle baronie universitarie non si è certo fatto da parte ma si è anch’esso scagliato contro i taxisti con espressioni offensive e lesive della dignità di un lavoratore. Il prof. Andrea Baitani professore di economia presso la Università cattolica di Milano, chiaramente digiuno della materia , ha comunque dichiarato che “IL REDDITO DEL TAXISTA , CONSIDERATO IL LIVELLO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E DI ISTRUZIONE, E’ UN REDDITO ALTO. ”
    ( http://www.radio24.ilsole24ore.com/archivio.php?keyword=taxi&dal_giorno=1&dal_mese=1&dall_anno=2008&tema=&prog=&x=1&y=4 oppure http://www.youtube.com/watch?v=FpIIzIH-xbg) .
    Marcello Messori professore ordinario di Economia politica all’Università romana di Tor Vergata, ospite di Omnibus La7, ha dichiarato : «La vera anomalia italiana è nel fatto che i tassisti fanno parte del ceto medio. Non accade da nessuna altra parte del mondo. Guardate negli Stati Uniti, a fare i tassisti sono gli ultimi immigrati, dal portoricano all’india­no di turno…». (fonte Libero 24 gennaio 2012 http://www.easynewsweb.com/2012/01/24/servizio-segnalazione-articoli-11/).

    Professore, qui stiamo assitendo a un chiaro piano di proletarizzazione del ceto medio a vantaggio dei grandi potentati, quelli che una volta venivano chiamati oligopoli……
    Lei deve scusare la mia ignoranza e soprattutto deve scusarmi per aver qui riportato il mio caso personale…. Il decreto legge che interessa la regolamentazione dei taxi è volutamente fumoso e contradditorio e apre la strada ad un’authority che sarà l’equivalente di un braccio armato del potere.
    Mi scusi quindi per questo esordio….. quello che volevo da Lei sapere è che fine hanno fatto quegli emendamenti…..di qui parla nel post Gioco di ombre. Salvate l’Europa per favore.(25 dicembre2011)
    …. ho cercato in rete ma alla mia età la vista non premia….. e neppure la soglia di attentività…. Sono arrivata a Lei atttraverso il sito di Ida Magli e in una serie di collegamenti …. Può per cortesia darmi una risposta?
    La ringrazio… Continui a combattere… Faccia sentire la nostra voce! Voce di cittadini……
    Con stima,
    Anna Fiorani

    Reply
    • Buonasera Sig.ra Fiorani. Da tempo volevo scriverle e come ogni tanto succede le cose importanti passano in secondo piano. La sua mail mi ha molto colpito. Ovviamente c’è molto poco di ignorante nelle cose profonde che dice.
      Mi sconvolge quando (specie) un economista pensa di far scendere in serie B le persone, quasi fossero indegne, piuttosto che pensare a come dargli maggiori opportunità di crescita. La questione così come posta dai miei colleghi non tiene conto che una società si basa su un patto sociale, all’interno del quale vi sono diritti e doveri stabiliti e che solo in circostanze eccezionali si può pensare a riscrivere quel patto a danno di una controparte. Mi spiego meglio: che i tassisiti siano pagati “troppo” o “troppo poco”, è vero che il patto sociale che abbiamo fatto coi tassisti è scritto nel valore della licenza da loro acquisita e che non si può pensare di allegramente distruggerne il valore perché negli Stati Uniti … (dove il patto è sempre stato tutt’altro). Allora parliamo prima dei notai per favore, che negli Stati Uniti valgono poco o niente come compensi. Ma neanche per loro deve valere questa logica di sopruso.
      Per questo dico che in una recessione è difficile fare le riforme: in realtà se proprio si volesse procedere con l’abbattimento delle tariffe ai taxi, si dovrebbero ricomprare tutte le licenze da chi le ha ottenute – ricomprarle ad un valore congruo rispetto alle aspettative di una vita di chi vi ha lavorato – e poi, cambiando il patto sociale, abbassare quanto è possibile le tariffe. Costoso in recessione!
      Comunque ho già avuto modo di dire che il vero problema dei taxi non sono tanto le tariffe quanto la loro disponibilità in momenti di punta e su questo si potrebbe fare qualcosa venendosi incontro tra controparti.
      Sugli emendamenti, se legge uno dei miei post recenti, http://www.gustavopiga.it/2012/lo-stupido-patto-europeo/, vedrà che non è andata molto bene secondo me. Così va il mondo, ma noi non molliamo. Un caro saluto e complimenti per suo figlio e per la sua forza di madre.

      Reply
  2. Studiando Macroeconomia sul Suo libro…”Immaginiamo che gli abitanti di Nottingham producano 5 quintali di grano e che 4 quintali vengano sottratti loro dalla P.A. (lo sceriffo di Nottingham) per accumularli nel castello di Re Giovanni II. Il reddito aggregato e la produzione aggregata sono pari a 5 quintali di grano.” Professore Lei è davvero fantastico !!

    Reply

Lascia un Commento

Required fields are marked *.

*